ursula von der leyen giorgia meloni

FRATELLI DI URSULA – LA MELONI ANCORA FA FINTA DI NON AVER DECISO, MA L'APPOGGIO DEI SUOI EUROPARLAMENTARI A VON DER LEYEN È (QUASI) SCONTATO. LA BATTUTA CHE CIRCOLA “SE URSULA CI SODDISFERÀ PUBBLICAMENTE, LA VOTEREMO PUBBLICAMENTE. ALTRIMENTI LO FAREMO SEGRETAMENTE” – COMUNQUE, I 24 MELONIANI NON SARANNO DETERMINANTI: URSULA SI È “COPERTA” ASSICURANDOSI I VOTI DEI VERDI - FITTO IN POLE PER UN POSTO DA COMMISSARIO, MA IL RIMPASTO POTREBBE ESSERE UN BOOMERANG PER LA DUCETTA 

Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia

«A me andrebbe benissimo se von der Leyen venisse rieletta alla presidenza della Commissione». Sono tanti i motivi per cui Meloni qualche giorno fa si è espressa così nel corso di una riunione riservata. Da parte della premier c’è anzitutto il riconoscimento che «Ursula si è comportata sempre correttamente con il nostro governo», e c’è anche la convinzione che il rapporto proseguirà su questa «linea di collaborazione».

 

L’altro fattore, non secondario, è dettato dalla consapevolezza che l’Europa non può permettersi una crisi istituzionale nel mezzo di una crisi internazionale senza precedenti: con la guerra in Ucraina e le tensioni che stanno accompagnando la campagna elettorale negli Stati Uniti.

 

IL VOTO DI MELONI ALLA VON DER LEYEN - VIGNETTA BY GIANNELLI

Insomma, non è il timore di un isolamento dell’Italia ad averla fatta esprimere in quel modo. È semmai la volontà di mostrare l’Italia come elemento di stabilità nell’Unione, «mentre gli altri maggiori Paesi versano in una situazione politica di instabilità». Un messaggio lanciato a Germania e Francia che proseguono imperterriti con le vecchie logiche dei «caminetti» [….

 

Certo, le parole di Meloni lasciano un margine di incertezza, ma […] non c’è dubbio che la mediazione sarà chiusa prima del voto di fiducia a scrutinio segreto dell’Europarlamento sulla guida della Commissione. Tutto lascia supporre che von der Leyen avrà al suo fianco il ministro Fitto, con cui vanta un ottimo rapporto e che sarebbe stato espressamente indicato a Meloni nei colloqui riservati. Il negoziato è sul portafoglio che gli verrà assegnato.

 

Giovedì la Ue dovrà avere il suo nuovo governo: non c’è il clima per manovre e per agguati, come accadde nella passata legislatura quando si contarono cento franchi tiratori. Ma il rito andrà consumato fino in fondo. Perciò oggi la candidata alla presidenza della Commissione incontrerà il gruppo dell’Ecr, di cui Meloni è leader. Si prevede che al termine del confronto verrà lasciata «libertà di voto» ai parlamentari Conservatori.

 

raffaele fitto ursula von der leyen

D’altronde una parte — belgi e cechi — hanno già anticipato il voto favorevole, mentre i polacchi sono determinati a votarle contro. Quanto alla delegazione di FdI, il suo atteggiamento si può riassumere in una battuta: «Se von der Leyen giovedì ci soddisferà pubblicamente, la voteremo pubblicamente. Altrimenti lo faremo segretamente».

 

È vero che il partito di maggioranza italiano nutre dubbi e preoccupazioni: c’è chi teme che «finiremmo per scoprirci con il nostro elettorato di destra» e chi machiavellicamente sostiene che «proprio per favorire l’elezione di von der Leyen dovremmo starle lontani per non farle perdere i voti dei Socialisti». Modi diversi per esprimere contrarietà all’appoggio della presidente della Commissione. Sarebbe però un «grave errore farlo», secondo un’altra parte di FdI.

 

URSULA VON DER LEYEN - GIORGIA MELONI - OLAF SCHOLZ

Che non potrà nemmeno riparare nell’astensione, perché varrebbe come voto contrario nell’Europarlamento. A Meloni toccherà decidere come attraversare il collo di bottiglia, sapendo che gli avversari a Roma — compresi i leghisti — sarebbero pronti a evidenziare la sua «irrilevanza» se von der Leyen ottenesse una fiducia con uno scarto superiore ai 24 voti. Che sono quelli di cui dispone FdI.

Da Bruxelles giungono voci che la candidata potrebbe già contare su 390-400 voti, numeri che a Roma non sono ritenuti credibili. […] per evitare sorprese von der Leyen si è disposta alla trattativa con il gruppo dei Verdi e di Ecr adottando una tattica speculare: non chiedere formalmente la loro fiducia per evitare di avere problemi con i Popolari da una parte e con i Socialisti dall’altra.

 

Ma a scrutinio segreto si pronostica una convergenza nel voto. Se così fosse, nascerebbe il primo governo delle «convergenze parallele» europeo. […]

joe biden si appisola durante il concerto di andrea bocelli al g7 vicino a giorgia meloni, rishi sunak e ursula von der leyen ursula von der leyen stefano bonaccini raffaele fitto justin trudeau giorgia meloni volodymyr zelensky ursula von der leyen alexander de croo ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia CHARLES MICHEL - RISHI SUNAK - JUSTIN TRUDEAU - URSULA VON DER LEYEN - JOE BIDEN GIORGIA MELONI - G7 BORGO EGNAZIA

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."