pnrr recovery raffaele fitto giorgia meloni matteo salvini

FUORI I SECONDI: VOLANO I "VAFFA" TRA FITTO E SALVINI, CON GIORGIA MELONI A FARE DA ARBITRO – LUNEDI’ I DUE MINISTRI SE LE SUONERANNO SULLA GESTIONE DEI FONDI PNRR – FITTO RIMPROVERA AL LEGHISTA DI AVER INSERITO NELLA LISTA DEI LAVORI DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE OPERE CHE NON POTREBBERO ESSERE REALIZZATE ENTRO GIUGNO 2026 (TERMINE ULTIMO CONCORDATO CON L’EUROPA) – I DUE SI DETESTANO DALLE REGIONALI DEL 2020, QUANDO SALVINI NON SI SPESE (EUFEMISMO) NELLA CORSA DEL DIRIGENTE DI FDI ALLA CARICA DI GOVERNATORE IN PUGLIA…

Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

RAFFAELE FITTO MATTEO SALVINI

Il derby sul Pnrr tra Salvini e Fitto si giocherà lunedì e sarà arbitrato da Giorgia Meloni.

La presenza della premier al vertice si è resa necessaria dopo che il titolare delle Infrastrutture e il ministro per gli Affari europei hanno dato per l’ennesima volta mostra di non prendersi. Fino a mandarsi reciprocamente a farsi benedire. È vero, tra i due ci sono vecchie storie tese che risalgono alle Regionali del 2020, quando il leader della Lega non si spese (eufemismo) nella corsa del dirigente di FdI alla carica di governatore in Puglia.

 

meloni salvini

[…] Fitto […] ha appena ottenuto da Bruxelles il via libera per i fondi della terza rata, ed è convinto di raggiungere lo stesso obiettivo per la quarta entro fine anno: 35 miliardi sono una «boccata d’ossigeno» per le casse dello Stato […] il ministro deve però chiudere l’intesa sulla revisione complessiva dei progetti legati al Pnrr, che andranno completati entro giugno del 2026. […]  Fitto ha chiesto a ogni ministro di stilare l’elenco dei loro progetti e inviarglielo con la firma in calce, per assumersi la propria parte di responsabilità politica. […] il titolare degli Affari europei è il frontman dell’operazione e non vorrebbe ritrovarsi con il cerino in mano, in caso di guai. […]

 

SALVINI MELONI FITTO 1

E dopo aver scorso gli obiettivi della lista approntata da Salvini, ha subito avvisato il vicepremier che c’erano problemi. Alle Infrastrutture sono stati assegnati circa 25 miliardi del Pnrr, quasi tutti concentrati nel settore ferroviario. Ma l’elenco comprende opere che non potrebbero essere realizzate entro giugno del 2026. […] Salvini ha puntato l'indice contro Palazzo Chigi, accusato di voler «boicottare il mio dicastero». Già c’è tensione con Meloni per i fondi da destinare alla realizzazione del Ponte sullo Stretto: 14 miliardi di investimenti e lavori che il ministro ha già annunciato di voler far partire «entro il prossimo anno». […] Fitto, prima di salutarsi non proprio affettuosamente, lo ha avvisato che «i progetti vanno cambiati ora se non sono collaudabili entro giugno del 2026». Lunedì si capirà l’esito della trattativa.

 

fitto meloni

È una questione tecnica con una forte rilevanza politica: il mancato raggiungimento degli obiettivi, infatti, non solo peserebbe sulle casse dello Stato ma minerebbe la credibilità del governo, cioè di Meloni. E statistiche alla mano, è chiaro il rischio che corre. In Italia, negli ultimi quindici anni, sono stati realizzati 1.300 chilometri di rete ferroviaria, per una media di 86 chilometri l’anno: immaginare che in meno di tre anni se ne mettano in posa circa 500, sarebbe un evento da guinness dei primati. A Palazzo Chigi vogliono evitare il patatrac. «Noi vogliamo dimostrare di essere la nazione più brava a spendere i soldi europei», ha detto ieri la premier.

 

Che parlava al governatore ligure Giovanni Toti dopo l’accordo sui Fondi di coesione, ma si rivolgeva a Salvini sui fondi del Pnrr. Dopo aver superato gli ostacoli a Bruxelles e aver raggiunto un «rapporto eccellente» nelle trattative con la Commissione, Meloni non ha intenzione di veder saltare tutto per l’impuntatura di Salvini.

 

matteo salvini e giorgia meloni

Peraltro Fitto — durante il colloquio finito a voce alta — aveva assicurato al vicepremier che i progetti del suo dicastero tagliati dal Pnrr sarebbero stati finanziati con altri Fondi: «Qui non c’è nessuno che vuole boicottare le Infrastrutture». È che da qui al 2026 si preannuncia una maratona, «e la responsabilità del governo — ha sottolineato ieri il ministro per gli Affari europei — sarà guardare a ciò che accade per ogni rata, fino al termine della legislatura». A meno che qualcuno non voglia «boicottare» il governo.

giorgia meloni e raffaele fitto

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