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GARANTISMO A 5 STELLE – LA LETTERA DI SCUSE DI DI MAIO ALL’EX SINDACO PD DI LODI UGGETTI PRIMA CONDANNATO E POI ASSOLTO È UN CASO PER IL MOVIMENTO - C'È CHI VEDE NELLA MOSSA DI LUIGINO UN TENTATIVO DI GIOCARE D' ANTICIPO, RISPETTO A CONTE E AGLI AVVERSARI, SUI TEMI DELLA GIUSTIZIA. LA SVOLTA GARANTISTA MANDA AL MANICOMIO DI BATTISTA: “GIORNI FA NON È STATO ARRESTATO ANCHE IL SINDACO DI FOGGIA IN QUOTA LEGA? E NON È SUCCESSO CHE ALCUNI ESPONENTI DEI CINQUE STELLE LO HANNO ATTACCATO?”

Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera

 

conte di maio

Il Movimento apre una nuova fase, quella del garantismo. Lo fa con una lettera di scuse di Luigi Di Maio all' ex sindaco pd di Lodi Simone Uggetti, prima condannato e poi assolto in appello dall' accusa di turbativa d' asta. Il caso risale al 2016. Il ministro degli Esteri scrive al Foglio per fare mea culpa . L' ex capo politico è pentito per aver «esacerbato il clima» e trova oggi «grottesche e disdicevoli» le modalità scelte allora per combattere la battaglia politica.

 

All' epoca il Movimento, in campagna elettorale per le Amministrative, attaccò frontalmente Uggetti. «Il Pd affonda nella piscina di Lodi», twittò Beppe Grillo. «Ennesimo Pd in manette», annunciò Riccardo Fraccaro. «Din don! Comunicazione di servizio l' arrestato Pd di oggi è il sindaco di Lodi», scrisse Paola Taverna sulla falsariga della linea comunicativa del gruppo M5S.

 

LA LETTERA DI LUIGI DI MAIO AL FOGLIO

Cinque anni dopo Di Maio scrive: «Si potevano, certo, chiedere le dimissioni del sindaco ma campagne social, sit in di piazza, insinuazioni, utilizzo di frasi al condizionale che suonano come indicative, col senno di poi, credo siano stati profondamente sbagliati». E spiega: «Sono fortemente convinto che chi si candida a rappresentare le istituzioni abbia il dovere di mostrarsi sempre trasparente nei confronti dei cittadini, e che la cosiddetta questione morale non possa essere sacrificata sull' altare di un "cieco" garantismo - ha concluso - il punto qui è un altro e ben più ampio, ovvero l' utilizzo della gogna come strumento di campagna elettorale».

 

LUIGI DI MAIO ANDREA ORLANDO

Gli alleati dem applaudono il gesto. «Sono contento delle scuse di Di Maio, spero che il suo ravvedimento sia sincero», dice al Tg3 Uggetti. «Ha avuto coraggio, è stato bravo ed apprezzo il suo sforzo», commenta il segretario dem Enrico Letta a Stasera Italia su Rete4.

 

Ma le parole del ministro hanno un peso e una eco molto forti all' interno dei Cinque Stelle. «Segnano una svolta, la fine di un percorso di maturazione», commentano i più.

C' è però anche chi vede la mossa di Di Maio come un tentativo di giocare d' anticipo, di portare la partita, prima di Giuseppe Conte e prima degli avversari, sui temi della giustizia.

 

BEPPE GRILLO SU SIMONE UGGETTI

Un modo anche per il ministro di rimettere al centro della scena i Cinque Stelle, proprio nel momento in cui nel gruppo parlamentare si diffondono mugugni sulla delegazione di governo. «Il suo messaggio è stato vero, autentico, sentito nel profondo: non c' era nulla di tattico», prendono le distanze dalle supposizioni dall' entourage di Di Maio. E anche ambienti vicini a Conte rilanciano la sintonia di vedute tra il ministro e l' ex premier.

 

«Riconoscere un errore, come ha fatto oggi Luigi Di Maio, è una virtù. Alimentare la gogna mediatica per contrastare gli avversari a fini elettorali contribuisce all' imbarbarimento dello scontro politico», commenta in una nota Conte. E non a caso - proprio per sottolineare il nuovo corso dei Cinque Stelle - aggiunge: «Al centro del nuovo corso del Movimento c' è il rispetto della persona e dei suoi diritti fondamentali».

simone uggetti

Ora molti dei protagonisti di quella fase del 2016 hanno sposato il nuovo approccio.

La vicepresidente del Senato dice: «Apprezzo che Luigi abbia fatto oggi le sue scuse».

Stefano Buffagni propone di candidare Uggetti - sostenuto da Pd e M5S - nel seggio vacante di Siena. «Mi aspetto ora altrettanta onestà intellettuale e trasparenza da parte di tutti, a partire da quelli che stanno denigrando scientificamente il Movimento e i suoi esponenti, in particolare Virginia Raggi», precisa invece Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia alla Camera e deputato alla prima legislatura. Ma non tutti concordano con Di Maio.

 

«Direi che sia utile prima leggere le motivazioni della sentenza considerato che siamo in appello e che in primo grado venne condannato», precisa il lombardo Danilo Toninelli, che 5 anni fa era sul palco di Lodi con Di Maio a protestare per il caso Uggetti.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA

La svolta non viene abbracciata dagli ex Cinque Stelle che rimangono sulla linea scelta allora. «Equilibrio sì, scuse, se si è sbagliato, sì, ma nessuna abiura nei confronti di valori e principi», dice Nicola Morra, suscitando la reazione piccata dei dem. Punge invece i colleghi Alessandro Di Battista, intervistato a La Confessione su La Nove : «Dei pensieri di Luigi bisogna chiedere a lui. Giorni fa non è stato arrestato anche il sindaco di Foggia in quota Lega? E non è successo che alcuni esponenti dei Cinque Stelle lo hanno attaccato? Allora non dovevano attaccare il sindaco della Lega arrestato perché ovviamente è innocente fino a sentenza passata in giudicato?». Insomma, una svolta, quella di Di Maio, che apre sempre più la strada a due movimenti.

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