graziano delrio ponte morandi

GENOVA, MALEDIZIONE DEL MORANDI - SCONTRO TRA AVVOCATI DEGLI INDAGATI E PERITI NELLA PRIMA UDIENZA CHE DOVRÀ STABILIRE LE CAUSE DELLA TRAGEDIA DEL 14 AGOSTO 2018. AL MOMENTO SONO 71 LE PERSONE INDAGATE TRA EX VERTICI DI AUTOSTRADE E DIRIGENTI DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE -  E OGGI “IL FATTO” RICORDA CHI ERA ‘’IL MINISTRO BUON ALLEATO DELLO STRAPOTERE DEI SIGNORI DEL CASELLO. BASTI RICORDARE CHE DELRIO SI È BATTUTO CON L'UNIONE EUROPEA PER PROROGARE LE CONCESSIONI DEI BENETTON E DEI GAVIO”

le carcasse delle auto sotto il ponte morandi

Tommaso Fregatti e Matteo Indice per "La Stampa"

 

Lo slittamento nei tempi del secondo incidente probatorio sul crollo del Ponte Morandi è da addebitare a un software di calcolo. Un programma computerizzato che i periti del tribunale hanno utilizzato per realizzare la perizia depositata alla fine di novembre in cui si misurava la tenuta dei cavi della pila 9, che il 14 agosto 2018 è crollata per prima provocando la morte di 43 persone. I consulenti avevano rifiutato di mettere il software a disposizione delle parti perché «coperto da proprietà intellettuale».

graziano delrio

 

La questione del programma ieri mattina ha rischiato di far saltare il banco nella prima udienza, anticipazione decisiva del dibattimento poiché in discussione sono le cause del disastro, addebitabili secondo i periti stessi alla rottura di un tirante per le carenti manutenzioni di Autostrade per l' Italia. Il giudice Angela Maria Nutini si è ritrovata costretta all' ennesimo rinvio, almeno per quindici giorni a partire da domani.

 

vigili del fuoco a lavoro sulle macerie del ponte morandi a genova

«Quando - ha spiegato il magistrato - sarà esaurita la discussione delle parti di perizia nelle quali non si fa cenno a calcoli matematici». La stessa Procura, per una volta, si è trovata d' accordo con gli avvocati dei 74 indagati per omicidio colposo plurimo, crollo doloso e attentato alla sicurezza dei trasporti (si tratta di dirigenti e tecnici distribuiti fra Aspi, Spea Engeneering e Ministero delle Infrastrutture): «Il programma di calcolo - ha rimarcato il pubblico ministero Massimo Terrile - dev' essere disponibile. Va data a tutti la possibilità di elaborare i propri calcoli».

 

Poco prima delle 14 il giudice si è quindi ritirato in camera di consiglio. Per decidere, dopo un' ora circa, che il programma doveva sì essere messo a disposizione anche delle difese; ma l' incidente probatorio non andava rinviato subito, come chiedevano i legali di Aspi, semmai una volta esauriti i capitoli della perizia che non contemplano i calcoli contestati.

crollo ponte morandi

 

Lo stop potrebbe protrarsi per quindici giorni e complica i piani dell' accusa. Sul punto, il procuratore capo Francesco Cozzi ribadisce: «Faremo di tutto perché non finisca come per la strage di Viareggio (dove la prescrizione ha giocato un ruolo fondamentale, ndr). Per me è quasi ovvio ribadirlo e per certi aspetti riduttivo, ancorché quell' inchiesta divergesse per alcuni nodi tecnici essenziali.

giuseppe conte graziano delrio

 

Ma voglio ricordare che a Genova i processi per disastri colposi non sono mai finiti in prescrizione. Non ci possono essere scorciatoie - aggiunge Cozzi - , ma neppure tempi morti su questo iter, né ci sono su altre attività d' indagine della Procura e della polizia giudiziaria».

GRAZIANO DELRIO

 

«Il progredire del procedimento è comunque continuo: non voglio sbilanciarmi, ma se ci sarà il processo (nel caso in cui il giudice accogliesse le richieste di rinvio a giudizio dei pubblici ministeri, ndr) direi che potrebbe iniziare a fine anno.

 

Tuttavia non dev' esserci ansia e non dipende solo da noi». Cozzi interviene anche sulla possibilità d' ingresso dello Stato nella compagine societaria di Aspi, attraverso la leva di Cassa depositi e prestiti. «Basta guardare cosa fanno gli altri Paesi, in particolare Germania e Stati Uniti dove agenzie esterne controllano i gestori privati, per capire che occorre cambiare modello».

soccorsi dopo il crollo del ponte morandi

 

Nel frattempo la Procura, dopo una serie d' incontri ai vertici, sta valutando se accorpare i tre filoni d' inchiesta extra-Morandi (falsi report sugli altri viadotti a rischio, crollo nel tunnel Bertè sull' A26 e mancata prevenzione nelle gallerie, installazione di barriere fonoassorbenti fuorilegge), creando un fascicolo unico che metta nel mirino il «sistema Autostrade» per come si è protratto almeno fino alla conclusione del 2019.

GRAZIANO DELRIO

 

IL "SISTEMA" DELRIO

Carlo Di Foggia per “il Fatto Quotidiano” - ESTRATTO

……..

 

Graziano Delrio al ministero delle Infrastrutture è invece un déjà vu non proprio entusiasmante: in tre anni (dal 2015 al 2018) l'ex sindaco di Reggio Emilia, già renzianissimo, non ha mai scalfito il sistema di potere incarnato dal predecessore Maurizio Lupi e dall'ex ras delle grandi opere Ercole Incalza, spazzato via dalle inchieste giudiziarie (per lo più archiviate).

una veduta del moncone del ponte morandi da una finestra di via fillak

 

Prima ha sbandierato l'arrivo della mitologica analisi costi-benefici, poi l'ha messa nel cassetto al momento di stilare l'elenco delle grandi opere "strategiche" (valore: 133 miliardi).

 

È stato un buon alleato dei concessionari autostradali, guardandosi bene dallo scardinare i meccanismi che hanno mostrato, col disastro del Morandi, tutto lo strapotere dei signori del casello. Basti ricordare che si è battuto con l'Unione europea per prorogare le concessioni dei Benetton e dei Gavio.

 

toninelli

Piano riuscito, ma bloccato dal successore Danilo Toninelli dopo il disastro di Genova. Nell'accordo col Mit per costruire la Gronda - il passante autostradale di Genova - Aspi aveva ottenuto pure una remunerazione stellare e un maxi-indennizzo a fine concessione (un beneficio calcolato dall'economista Giorgio Ragazzi in quasi 10 miliardi di euro).

il crollo del ponte morandi

 

 

ruspe al lavoro per spezzare i blocchi del ponte morandi

 

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…