debito pubblico giorgia meloni giancarlo giorgetti

GIORGETTI, MINISTRO PINOCCHIO - QUANDO DICE CHE “LA MANOVRA NON SARÀ LACRIME E SANGUE” MENTE SAPENDO DI MENTIRE: E' SICURO CHE IL PIL 2024 ALL’1% È “UN OBIETTIVO ALLA PORTATA” MA BANKITALIA E' PIU’ CAUTA - RASSICURA SUL PAREGGIO DI BILANCIO MA LA SITUAZIONE INTERNAZIONALE E’ ESPLOSIVA: LA BCE NON GARANTISCE LA RIDUZIONE DEI TASSI, GLI INVESTITORI TREMANO DOPO CHE LE AGENZIE DI RATING HANNO CHIESTO A FRANCIA E GRAN BRETAGNA DI “FARE SCELTE OCULATE” SUI CONTI PUBBLICI - I SAUDITI MINACCIANO DI DISMETTERE I TITOLI PUBBLICI EUROPEI SE IL G7 CONGELERA’ I 300 MILIARDI DI ASSET RUSSI IN OCCIDENTE - LA PROSSIMA LEGGE DI BILANCIO SARÀ MINIMAL E IL GOVERNO GIA’ PROCEDE CON I TAGLI AL COMUNI (UN PIANO DA 250 MILIONI L'ANNO) - IL TUTTO MENTRE SALVINI CHIEDE DI AUMENTARE LA SPESA PER LE PENSIONI…

1 - “LA MANOVRA SARÀ SENZA LACRIME E SANGUE” MA I CONTI DI GIORGETTI SUL PIL NON TORNANO

Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

giancarlo giorgetti - assemblea abi

Promette il pareggio di bilancio senza passare per una manovra «lacrime e sangue». Si dice sicuro che il Pil all’1% quest’anno è «un obiettivo ampiamente alla portata». Garantisce che l’Italia uscirà gradualmente «dalla condizione di Paese ad alto debito perennemente sotto esame». Ecco il vocabolario dell’ottimismo che Giancarlo Giorgetti diffonde dal palco dell’assemblea dell’Abi per convincere i banchieri e l’Europa che l’Italia ha le carte in regola per crescere e tenere i conti in ordine.

 

[…] il target dell’1% […] rivendica, è basato su «criteri di ragionevolezza e responsabilità». E sui numeri. […]: «La crescita acquisita per l’anno in corso - sottolinea - sarebbe già pari allo 0,6 per cento, che salirebbe allo 0,9 qualora le stime sul secondo trimestre appena accennate dal governatore fossero confermate».

giancarlo giorgetti Antonio Patuelli

 

Poi l’entusiasmo spinge il titolare del Tesoro ad “accarezzare” il decimale in più. Ma l’allineamento con le previsioni di via Nazionale non riesce. Perché Panetta, come Giorgetti, ricorda che la crescita nel primo trimestre è stata dello 0,3%, mentre sul secondo esprime solo un’indicazione, aggiungendo un altro 0,3.

 

Soprattutto non si sbilancia sulla proiezione annuale: solo una postilla riportata nel testo dell’intervento ipotizza che la forbice indicata a giugno (0,6%-0,8%, rispettivamente con e senza la correzione per le giornate lavorative) potrebbe risultare più elevata «di circa un decimo di punto», quindi 0,7-0,9 per cento. Ben che vada comunque sotto il livello promesso dal titolare del Tesoro. Che rispetto alle stime del governatore fa un salto in avanti considerevole […]

 

giancarlo giorgetti - assemblea abi

Visioni divergenti, anche nel lessico: «In Italia - annota Panetta- la crescita procede a ritmi moderati». Certo, «l’irrobustimento delle imprese, la solida posizione finanziaria delle famiglie e la forza delle banche» sono tre fattori che «ci consentono di guardare avanti con fiducia» ma, puntualizza, «non devono indurre a un eccessivo ottimismo». […]

 

2 - "MANOVRA SENZA LACRIME"

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

SERGIO MATTARELLA - ANTONIO TAJANI - GIANCARLO GIORGETTI

Il mestiere di ministro dell'Economia è quello di mostrarsi anzitutto rassicurante. E così, quando ieri di fronte ai banchieri riuniti per l'assemblea annuale dell'Abi Giancarlo Giorgetti […] ha spiegato che per mettere sotto controllo la spesa pubblica «non serve una politica lacrime e sangue», al massimo «il miglioramento dell'efficienza del prelievo fiscale». Cosa questo significherà in concreto, lo scopriremo a metà settembre, quando il governo darà il quadro aggiornato dei conti pubblici in vista della prossima legge di Bilancio.

 

Ci sono però alcuni punti fermi da cui occorre partire. Il primo: le regole del nuovo Patto di stabilità, che consentirà all'Italia di rientrare entro il tre per cento nel rapporto deficit-Pil in un arco di tempo sufficientemente lungo. Nella peggiore delle ipotesi l'Italia nel 2025 dovrà scendere dal 7,2 di disavanzo dell'anno scorso al 4-4,2 per cento. Uno scarto enorme, ma occorre tenere conto che il boom delle spese nel 2023 sono da imputare alla spesa impazzita dei bonus edilizi.

matteo salvini giancarlo giorgetti

 

La seconda certezza - la citava lo stesso Giorgetti - è che l'Italia dovrà in ogni caso trovare i fondi per rifinanziare i dieci miliardi di sgravi fiscali garantiti quest'anno ai redditi fino a 35mila euro, e altrettanto per migliorare il cosiddetto «saldo strutturale» dell'Italia". La terza certezza, la meno rassicurante di tutte, è il contesto internazionale.

 

I venti di guerra impediscono alla Banca centrale europea di dare prospettive certe sulla riduzione dei tassi di interesse iniziato il mese scorso. Il differenziale fra titoli di Stato Italiano e tedeschi resta basso, e però i rendimenti delle obbligazioni pubbliche è alto in tutta Europa. Gli investitori si stanno chiedendo che accadrà a Londra e Parigi, dove si è appena votato e la situazione dei conti non è rosea.

giancarlo giorgetti alla camera

 

Come la storia recente ci insegna, le scelte dei mercati riflettono contesti più larghi di un singolo Paese. Poche ore dopo l'intervento di Giorgetti, le due più importanti agenzie di rating - Moody's e Standard and Poor's - hanno lanciato avvertimenti che al Tesoro non sono passati inosservati. La prima ha invitato i palazzi della politica parigina di fare scelte oculate, pena un taglio del giudizio di affidabilità.

 

La Francia oggi ha un debito pari al 110 per cento del Pil, e in caso di peggioramento delle prospettive il primo Paese che ne pagherebbe a cascata il prezzo è proprio l'Italia. Più o meno l'avvertimento recapitato a Londra da S&P, salvo non citare le conseguenze su Roma: trattandosi di un Paese fuori dalla zona dell'euro le conseguenze sarebbero meno visibili. Resta il fatto che anche Londra ha un debito che sfiora ormai il 90 per cento della ricchezza prodotta, e che […] anche a quelle latitudini sull'aumento della spesa i mercati non accettano svarioni dalla politica.

 

GIANCARLO GIORGETTI

[…] sempre ieri - lo scriveva Bloomberg - è trapelata anche la minaccia del governo saudita della vendita sul mercato dei titoli pubblici europei che detiene nel caso in cui il G7 confermerà l'intenzione di congelare i quasi trecento miliardi di asset russi presenti in Occidente. Uno dei Paesi esplicitamente minacciati è la Francia di Emmanuel Macron.

In sintesi: le rassicurazioni di Giorgetti sulla situazione dei conti italiani sono comprensibili, ma non tengono conto di una situazione internazionale potenzialmente esplosiva.

 

GIANCARLO GIORGETTI

Di certo la prossima legge di Bilancio dovrà essere prudente e di segno diverso rispetto a quelle tollerate dai mercati e dall'Unione dopo la pandemia. Lo conferma la decisione di ieri del governo di procedere con i tagli al Comuni impostato nella scorsa Finanziaria: un piano da 250 milioni l'anno, e che penalizzerà soprattutto i beneficiari del Recovery Plan.

[…] E Salvini […] ha iniziato a vagheggiare la richiesta di aumenti della spesa per pensioni. Non esattamente la stessa linea del ministro […]

paolo gentiloni giancarlo giorgetti christine lagarde fabio panetta g7 economia stresa

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”