giorgia meloni g20 bali indonesia

GIORGIA MELONI È “INFASTIDITA”: MA ALLORA PERCHÉ SI È SCHIACCIATA TOTALMENTE SULLA LINEA TRUCE DI SALVINI? – LA DUCETTA È ARRIVATA A BALI PER IL G20: OGGI INCONTRERÀ JOE BIDEN, E DOMANI XI JINPING. MA SI CONTINUA A PARLARE SOLTANTO DEL DISASTRO DIPLOMATICO CON LA FRANCIA. I FILI DEL DIALOGO CON PARIGI LI TIENE MATTARELLA, LEI CERCA DI ABBASSARE I TONI, MA SA CHE IL LEADER LEGHISTA NON HA INTENZIONE DI TRATTENERSI, PUR DI RISALIRE NEI SONDAGGI…

 

1. MELONI AL G20, 'ACQUE TEMPESTOSE, IMPATTO GUERRA DEVASTANTE' 

giorgia meloni al g20 di bali 1

(ANSA) - "Quando l'Indonesia ha assunto la Presidenza del G20 era impossibile prevedere che la Russia avrebbe invaso l'Ucraina e il devastante impatto che ciò avrebbe avuto sull'ordine mondiale e sulle nostre economie".

 

Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo discorso al vertice. "Per riuscire nella sua missione, il G20 deve avere il coraggio di confrontarsi con le sfide più difficili in agenda, a partire dalle conseguenze del conflitto ucraino in ambito economico, energetico e alimentare che stanno investendo tutti e stanno senza dubbio colpendo in maniera preponderante i Paesi in via di sviluppo".

 

GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON MEME

"Presidente Widodo - ha poi aggiunto rivolgendosi al presidente indonesiano -, l'anno scorso a Roma nessuno avrebbe pensato che si sarebbe arrivati a questo, con la guerra, la crisi alimentare e l'emergenza energetica. Ma non abbiamo permesso a nessuno di intimidirci".

 

"Abbiamo reagito e abbiamo continuato a lavorare insieme.Non solo su energia e cibo, ma anche su tante altre sfide: la difesa dell'ambiente, il contrasto ai cambiamenti climatici, infrastrutture più efficienti, un'istruzione di qualità, assistenza sanitaria per tutti. Le generazioni future meritano un mondo migliore e tutti noi abbiamo il dovere di lavorare in questa direzione".

 

joe biden joko widodo

"L'Italia, insieme all'Ue - ha concluso -, sta intervenendo per fare fronte alla spropositata e sproporzionata crescita dei prezzi dell'energia, per aumentare la produzione nazionale e accelerare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

 

2. DIPLOMAZIA MELONI

Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

A Nusa Dua, Bali, l'aria umida non appesantisce il passo di Giorgia Meloni mentre fa il suo ingresso all'hotel Westin. Con lei c'è la figlia Ginevra: qualche metro indietro, tiene la mano della segretaria Patrizia Scurti e osserva meravigliata le danzatrici balinesi che accolgono gli ospiti in vestiti tradizionali all'entrata.

 

JOKO WIDODO

Sono le otto e trenta di sera, la premier arriva al G20 dopo sedici ore di volo e uno scalo tecnico a Mumbai. Avrebbe solo voglia di cenare, riposarsi e concentrare tutte le energie sugli importanti bilaterali organizzati a margine del summit indonesiano. Oggi Joe Biden, domani Xi Jinping.

 

E invece, dall'Italia per tutto il tempo del volo la inseguono le reazioni alla notizia della telefonata tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente francese Emmanuel Macron.

 

È un passo, il primo, ma fondamentale per cercare un riavvicinamento con Parigi dopo lo scontro sui migranti della nave Ocean Viking. I due capi di Stato convengono sul fatto che è interesse di tutti allentare la tensione. È la prima cosa da fare. Ma almeno da parte francese la messa in atto non è immediata.

 

SALVINI MIGRANTI

Il colloquio risale a sabato, alle 19.30 secondo l'agenda di Macron. Passa più di un giorno prima che la notizia diventi pubblica, pare per volontà dell'Eliseo. E in quelle ore il governo di Parigi, sempre per bocca del portavoce Olivier Varan, è di nuovo all'attacco. Gli italiani invece tacciono. Meloni dà indicazione di non rispondere, di restare in attesa. Può garantire per i suoi, per Fratelli d'Italia, non per tutti.

 

Quando Mattarella la chiama, subito dopo la telefonata con Macron, per informarla, è di questo che parlano. Di come uscire dal disastro diplomatico. Meloni se ne fa carico, già sabato, d'accordo con il ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Ora si lavora per ricucire. Dobbiamo abbassare tutti i toni», dicono da Palazzo Chigi.

giorgia meloni al g20 di bali 3

 

La presidente del Consiglio lo ripete ai fedelissimi. Ognuno di loro sa che è un ministro in particolare a preoccupare Meloni. Matteo Salvini, vicepremier e titolare dei Trasporti, non riesce a trattenere la tentazione quotidiana di sconfinare su temi che sono di competenza del Viminale.

 

Per la premier è una variabile non indifferente, ora che le diplomazie devono fare il possibile per una tregua. Salvini però non è intenzionato a fermarsi. E il fastidio che vivono a Parigi dopo ogni sua dichiarazione sembra quasi fomentarlo.

 

sergio mattarella emmanuel macron

Contro l'Europa e sulle politiche migratorie il leghista è pronto a una campagna permanente, tanto più ora che Meloni veste i panni di capo del governo e per forza di cose può rivaleggiare meno nel campo sovranista.

 

Più il leghista continua a chiedere sequestri e confische delle imbarcazioni delle Ong che non rispettano le direttive del governo sulle acque territoriali italiane, più, in Francia, si alzano ad applaudirlo i parlamentari di estrema destra del Rassemblement national di Marine Le Pen.

 

Il rafforzamento dell'asse nazionalista è da sempre il grande timore di Macron, incredulo del fatto che solo un anno fa, il 26 novembre scorso, era a Roma, accanto a Mario Draghi, per la firma del Trattato del Quirinale, che dovrebbe saldare ancora di più gli interessi italo-francesi.

giorgia meloni al g20 di bali 2

 

Anche Meloni però sa che non può permettersi un cedimento a favore di Salvini. Ne andrebbe dei delicati equilibri europei che ha cercato di non stravolgere sin dal momento in cui ha scelto Bruxelles per la sua prima visita all'estero.

 

Non solo: l'Italia potrebbe definitivamente compromettere la sponda di Parigi, strategica nella Ue per vincere le sfide delle prossime settimane contro i falchi tedeschi e del Nord, su debito comune, energia, e tetto al prezzo del gas.

 

giorgia meloni al g20 di bali 6

La presidente del Consiglio contesta, comunque, l'idea che l'Italia sia stata isolata, da quando lei è al governo: «Una narrazione che piace alla sinistra», dice. Gli incontri a Bali con i principali leader mondiali sono la prova, secondo Meloni, «del nostro ruolo che resta fondamentale nello scacchiere internazionale».

 

Per questo le ha dato non poco fastidio che lo strappo con la Francia abbia oscurato, in parte, l'importanza del suo debutto al G20, dove oltre a Biden e Xi, vedrà il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l'indiano Nerendra Modi, il premier canadese Justin Trudeau e il giapponese Fumio Kishida.

OCEAN VIKINGS - MEME BY CARLI

 

Nei corridoi del palazzo di Nusa Dua, un incontro con Macron è sempre possibile. Magari sarà casuale, magari no. Da Palazzo Chigi smentiscono che si stia cercando un contatto. Meloni non intende fare il primo passo, convinta che la reazione «spropositata», nei toni e nei modi, dei francesi, imponga prima un gesto da parte di Macron.

giorgia meloni al g20 di bali 5sergio mattarella emmanuel macron 2matteo salvini con i migrantiMACRON MATTARELLASaviano vs Salvini - migranti giorgia meloni al g20 di bali 8giorgia meloni al g20 di bali 4GIORGIA MELONI ARRIVA A BALI PER IL G20 giorgia meloni al g20 di bali 9giorgia meloni al g20 di bali 7

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…