giorgia meloni cravatte foulard

GIORGIA TIENE I SUOI PARLAMENTARI PER IL COLLO – NEL PRIMO GIORNO DI LEGISLATURA LA MELONI HA RIUNITO I 184 ELETTI DI FRATELLI D'ITALIA, HA REGALATO AGLI UOMINI CRAVATTE E ALLE DONNE FOULARD CON IL TRICOLORE STAMPATO SOPRA – LE REGOLE AI SUOI (“NESSUNA ASSENZA IN AULA E SOBRIETÀ”) E IL MESSAGGIO AGLI ALLEATI:  “PUNTIAMO A UN GOVERNO AUTOREVOLE, NON C'È SPAZIO PER QUESTIONI SECONDARIE” (A BERLUSCONI E ALLA RONZULLI SARANNO FISCHIATE LE ORECCHIE?)

Antonio Rapisarda per “Libero quotidiano”

 

giorgia meloni assemblea eletti fdi 1

Primo giorno "ufficioso" di legislatura. Dal 2018 al 2022 è cambiato tutto: l'aula dei gruppi per l'assemblea congiunta ieri era stracolma. Tanti sono gli eletti di Fratelli d'Italia, il raggruppamento più numeroso non solo del prossimo Parlamento ma dell'intera storia della destra: An si fermò a 157, cinque anni fa erano 49 e adesso - nonostante il taglio dei parlamentari - siamo alla cifra record di 184. I cameramen e i fotografi all'ingresso si arrovellano per riconoscere le matricole («Scusi, lei è un nuovo deputato?», è la domanda frequente) mentre i più "rodati" (Lollobrigida, Donzelli, La Russa) vengono presi d'assalto con la solita richiesta: la lista dei ministri. La risposta è sempre la stessa: «Veti per nessuno ma, se riceveremo l'incarico, governo di qualità».

 

cravatta regalata da giorgia meloni agli eletti fdi

Una volta entrati - poco prima dell'arrivo della leader, giunta dall'interno, è stato il turno del suo braccio destro Giovanbattista Fazzolari -, "vecchi" e nuovi si conoscono tutti: vuoi perché l'infrastruttura scelta per le candidature è quella di chi ha meritato, sul territorio e nel partito, l'investitura; vuoi perché gli innesti della società civile e del mondo della cultura sono volti conosciuti (come Carlo Nordio, visibilmente emozionato, o Giulio Tremonti).

 

VIETATO SBAGLIARE

cravatta regalata da giorgia meloni agli eletti fdi 1

A tutti Giorgia Meloni, accolta da un applauso corale, ha affidato un caloroso ringraziamento: «Abbiamo portato per la prima volta la destra italiana ad avere la leadership della coalizione di fronte ad una sfida di governo». Non solo. «Abbiamo rotto tutti gli schemi, creando diversi cortocircuiti nella sinistra e nel mainstream. E a voi dico: dobbiamo puntare al massimo. E vi auguro di vivere cinque anni di orgoglio e di vittorie».

 

Poco prima ecco le parole d'ordine della premier in pectore: disciplina e competenza. «E presenza continuativa e massiccia nei due rami», spiegano all'uscita a Libero i neoeletti. Aule parlamentari dove è stato richiesto da Giorgia un certo stile: non solo nel dress code ma anche nella postura di fronte «alla condizione più difficile nella quale l'Italia potesse trovarsi».

 

foulard regalata da giorgia meloni agli eletti fdi

Dunque tutti e tutte giovedì, per la seduta comune a Montecitorio, rigorosamente con la cravatta blu o il foulard "targati" tricolore (donati dalla presidente e dai capigruppo) ma soprattutto tutti e tutte, «ogni qual volta entrerete in Parlamento», consapevoli di dover pensare «a tutti gli italiani che il 25 settembre hanno visto in noi la loro speranza e ci hanno messo in mano il loro futuro».

 

CRAVATTA REGALATA DA GIORGIA MELONI

Il messaggio di accoglienza di Meloni ai 184 deputati e senatori ricalca ciò che aveva ripetuto all'esecutivo di FdI qualche giorno prima: non si può fallire. È questa l'occasione in cui il destra-centro si gioca l'all-in. «L'ho detto agli alleati e lo dico anche a voi che siete la nostra squadra in Parlamento: puntiamo a dar vita a un governo autorevole e di altissimo livello a questa Nazione, che parta dalle competenze».

 

Non c'è spazio dunque «per questioni secondarie rispetto a questo obiettivo». Un obiettivo, il governo politico coadiuvato - ove necessario - da tecnici dotati di visione, che va perseguito al di là degli interessi di partito e delle legittime ambizioni. Del resto la stella polare - ha continuato la leader dei conservatori sgombrando il terreno dalle letture distorte - è la discontinuità da ciò che è andato in scena in questi undici anni, targati di fatto Pd: «Tutto quello che faremo sarà per difendere gli italiani e non saremo mai disposti a fare scelte che vadano contro l'interesse nazionale».

 

FARE IN FRETTA

giorgia meloni assemblea eletti fdi

La certezza di avere con sé un gruppo monolitico, insomma, è un prerequisito fondamentale: l'altro sarà chiudere presto il cantiere con gli alleati. «Se e quando il Presidente della Repubblica dovesse affidarci l'incarico, puntiamo ad essere pronti e il più veloci possibile, anche nella formazione del Governo», ha confermato Meloni che ha già pronta la road map con le priorità dei primi cento giorni.

 

 «Lavoreremo per procedere spediti partendo dalle urgenze dell'Italia, come il caro bollette, l'approvvigionamento energetico e la legge di bilancio. Perché il nostro obiettivo è correre, perché non possiamo e non vogliamo perdere tempo».

GUIDA PER I PARLAMENTARI XIX LEGISLATURA

GIORGIA MELONI E FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

giorgia melonigiorgia meloni giorgia meloni 2giorgia meloni esecutivo nazionale fratelli ditalia luca ciriani giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?