GIOVANNINI DA RECOVERY - IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE SOLLEVA LA QUESTIONE DI UNA POSSIBILE REVISIONE DEL PNRR ALLA LUCE DEL CARO ENERGIA E L’UE RISPONDE CHE È POSSIBILE SOLO “IN CASI ECCEZIONALI”. INSOMMA, GIÀ È TANTO CHE CI DANNO TUTTI STI SOLDI, CAMBIARE LE CARTE IN TAVOLA È PRATICAMENTE IMPOSSIBILE - INTANTO L’ANTITRUST UE DÀ IL VIA LIBERA A 3,8 MILIARDI PER LA BANDA LARGA

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1 - PNRR: VIA LIBERA UE A 3,8 MLD AIUTI ITALIA PER BANDA LARGA

enrico giovannini cernobbio enrico giovannini cernobbio

(ANSA) - Via libera dell'Antitrust Ue a un regime da 3,8 miliardi di euro che l'Italia ha messo a disposizione attraverso il Pnrr per la diffusione di reti gigabit ad alte prestazioni in zone in cui non esistono attualmente né sono previste reti in grado di fornire una velocità di download di almeno 300 Mbps.

 

Lo schema "sosterrà lo sviluppo di reti ad alte prestazioni in zone poco servite in Italia" e "consentirà ai consumatori e alle imprese di accedere a servizi Internet di alta qualità, contribuendo alla crescita economica del Paese e garantendo che la concorrenza non sia falsata", commenta la vicepresidente Ue, Margrethe Vestager.

 

margrethe vestager margrethe vestager

 

2 - PNRR, MONITO DELL'EUROPA

Gian Maria De Francesco per "il Giornale"

 

«Solo in casi eccezionali un Paese dell'Ue può chiedere una revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza». Un portavoce della Commissione Ue ieri si è affrettato a far sapere al governo italiano che cambiare le carte in tavola del Pnrr è una procedura complessa.

 

mario draghi ursula von der leyen mario draghi ursula von der leyen

Per quanto il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, abbia palesemente confermato che la strategic review è più di un'ipotesi visto che l'inflazione ha fatto esplodere i costi delle costruzioni, passare dalle parole ai fatti sarà tutt' altro che semplice. «Lo Stato deve dimostrare che non può più attuare il Piano o parte di esso a causa di circostanze oggettive», spiegano a Bruxelles, sottolineando che a una simile richiesta seguirebbe «una rigorosa valutazione».

 

ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 1 ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 1

Se quest' ultima avesse esito positivo, in quel caso la Commissione proporrebbe una nuova bozza di decisione attuativa che dovrebbe essere successivamente adottata dallo stesso Consiglio europeo». Insomma, l'iter è lungo e ritarderebbe non solo l'execution del Piano stesso ma, si legge tra le righe, anche l'erogazione stessa dei prestiti e dei finanziamenti a fondo perduto.

 

Vi sarebbe un percorso alternativo. Il differenziale tra costi previsti e spese finali può essere colmato con una nuova richiesta di prestiti purché «in una misura inferiore al 6,8% del reddito nazionale lordo». Per l'Italia si tratterebbe di 12,2 miliardi di euro all'incirca, poco più della metà dell'impatto massimo dell'inflazione sulle infrastrutture previste dal Pnrr (20 miliardi), una cifra recuperabile anche spostando fondi europei da altri programmi al Piano nazionale.

 

enrico giovannini enrico giovannini

Questa ipotesi, tuttavia, è poco praticabile giacché il Pnrr impegna anche risorse comunitarie «tradizionali» e ulteriori trasferimenti scoprirebbero i fondi di coesione, il settore agricolo e quello delle politiche per il lavoro (. Il Paese membro, infine, può colmare il gap» tra finanziamenti e costi previsti «con fondi nazionali». In questo caso, anziché indebitarsi con l'Europa o ridimensionare altri progetti di sviluppo, ci si indebita con il mercato rischiando l'applicazione di tassi di interesse più elevati.

 

Eppure, il governo proprio su questo fronte sta intervenendo in attesa di una decisione definitiva. In un'intervista al Corriere il ministro Giovannini ha spiegato che il decreto Sostegni ter «prevede un meccanismo di aggiustamento dei prezzi molto meno penalizzante per le imprese». Si abbasserà la franchigia del 10% sui rincari e la quota eccedente sarà rimborsata in misura più sostenuta rispetto all'attuale 50 per cento. In miliardi di euro i prestiti e i finanziamenti a fondo perduto destinati da Next Generation Eu all'Italia La china su cui ci si incammina, tuttavia, è molto scoscesa.

meme su Mario Draghi e il recovery plan meme su Mario Draghi e il recovery plan

 

Dopo il richiamo del vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, sull'eccesso di spesa pubblica italiana, ieri è stata la volta del commissario al Bilancio, l'austriaco Johannes Hahn. Quest' ultimo non solo ha chiesto al nostro Paese «continuità» delle politiche (cioè del governo), ma ha anche ammonito sulle proposte di riforma del Patto di Stabilità invitando a evitare «classificazioni discrezionali» del debito.

 

L'esatto contrario di quanto adombrato da Francia e Italia, ossia l'esclusione delle spese anti-crisi e di quelle per investimenti green dal computo di Bruxelles. La partita sarà molto dura. Ultimo ma non meno importante, a giugno l'Italia rischia una penalizzazione nella ripartizione dei fondi di Next Generation Eu. Nel 2021 il Pil dovrebbe essere cresciuto del 6,2% (2,6 punti percentuali in più delle stime Ue) e il 30% delle risorse Pnrr dipende proprio dal grado di collabenza dell'economia. Il rimbalzo post-lockdown paradossalmente potrebbe nuocerci.

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