IL GRANDE RITORNO DEL "PARTITO DELLE CENTO PADELLE" (AMATO DIXIT) – IL SINDACO RENZIANO DI BARI E PRESIDENTE ANCI, ANTONIO DECARO, MANDA UN ULTIMATUM AL NAZARENO: "SE LETTA CI TRASCURA PRONTI A FARE NEL PD IL PARTITO DEI SINDACI. E SE I PRIMI CITTADINI SI COALIZZANO, PER LA FORZA E IL GRADIMENTO CHE HANNO, LO GOVERNANO LORO IL PD” - DECARO SI PREPARA A LANCIARE UN’OPA SUL PARTITO DEMOCRATICO (CON BONACCINI FRONTRUNNER)?

-

Condividi questo articolo


Giovanna Vitale per "la Repubblica"

ANTONIO DECARO ANTONIO DECARO

 

Alle quattro del pomeriggio squilla il telefono. Il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, che è anche sindaco a Bari, risponde ma butta giù subito: «Sto inaugurando una gelateria, sentiamoci più tardi». Tocca fare anche questo, quando si ha la responsabilità di una comunità.

 

«Nel post-pandemia aprire un'attività mi sembra importante, il segno tangibile che stiamo ripartendo», spiegherà poi. «Se mi invitano, io cerco di andare sempre», dice. Per testimoniare la vicinanza delle istituzioni alle persone. Ecco perché è arrabbiato, con i Dem innanzitutto: «Fanno sempre lo stesso errore, non riescono a comprendere quanto siamo decisivi noi sindaci».

 

Pronti, adesso, a farsi valere: «O la musica cambia o faremo nascere un nostro partito dentro il Pd».

enrico letta foto di bacco (1) enrico letta foto di bacco (1)

 

Addirittura un partito?

«Dopo il presidente della Repubblica, i sindaci sono le figure istituzionali in cui i cittadini hanno più fiducia. Rappresentano l'ossatura del Paese. Ma il Pd non li valorizza, se ne ricorda solo a ridosso delle comunali, che il centrosinistra di solito vince, per poi soccombere alle elezioni generali. Negli ultimi 20 anni, le politiche le abbiamo sempre perse, abbiamo governato con i voti degli altri».

 

Cosa significa?

«Significa che se il 4 ottobre avessimo votato anche per il Parlamento, forse non avremmo avuto il medesimo esito delle amministrative. È qui lo sbaglio: pensare che il successo di 10 giorni fa dipenda da strategie nazionali replicabili tout court».

de laurentiis decaro de laurentiis decaro

 

E invece?

«Quando si vota per il sindaco ciò che viene premiato, nel caso di conferma degli uscenti, è la buona amministrazione, vedi Beppe Sala a Milano; oppure la qualità delle candidature e delle proposte, come quelle di Manfredi a Napoli e Lepore a Bologna. Sono i sindaci che vincono le elezioni.

 

Altrimenti come si giustifica che nel 2019, quando il centrodestra trionfava alle Europee, gli uscenti del Pd a Bari, Pesaro, Firenze e Bergamo si confermavano tutti al primo turno con percentuali altissime? Prendete me: nella stessa urna tutto il centrosinistra alle Europee fece il 21%, io arrivai al 67».

 

enrico letta foto di bacco (9) enrico letta foto di bacco (9)

Sta dicendo che a contare sono solo personalità e dinamiche locali?

«Letta ha il merito di questo risultato, anche per aver saputo tenere insieme il partito. Dopodiché a essere determinanti sono stati programmi e qualità dei candidati sul territorio. A sinistra come a destra. Penso al rieletto sindaco leghista di Novara, Alessandro Canelli, che per l'Anci si occupa di conti pubblici: uno che per capacità e competenza potrebbe fare il ministro. I comuni sono una miniera di classe dirigente, che troppo spesso i partiti trascurano».

 

E il segretario del Pd cosa dovrebbe fare?

«Oggi ha l'opportunità di riconoscere e mettere in luce il lavoro dei sindaci. Non ci basta più essere solo ascoltati, vogliamo entrare nei luoghi dove si prendono le decisioni, essere utilizzati per fare proposte al Paese. Invece nel Pd continuano a comandare le correnti che da quando c'è Letta sono persino aumentate».

MATTEO RENZI DECARO MATTEO RENZI DECARO

 

E se non lo farà?

«Rischiamo che nasca il partito dei sindaci dentro il Partito democratico. E se i sindaci si coalizzano, per la forza e il gradimento che hanno, lo governano loro il Pd . Andate in qualsiasi media città o piccolo Comune e chiedete il nome del parlamentare del territorio. Non lo conosce nessuno. Mentre quello del sindaco sì, sanno pure dove abita e se non lo trovano in municipio gli vanno addirittura a citofonare a casa».

 

Sta lanciando un'Opa sul Pd?

«I sindaci collaboreranno con Letta, ma se ancora una volta si finisse a parlare di noi solo quando si vincono le amministrative senza che il nostro lavoro venga valorizzato, quando sarà il momento ci metteremo insieme e ci faremo valere».

 

Il momento è il prossimo congresso? Vi state organizzando per prendere la guida del Pd?

«Al congresso, se continuerà questo andazzo, il partito dei sindaci ci sarà. Poi chi si candiderà segretario non è detto che sarà un sindaco».

 

bonaccini bonaccini

Potrebbe essere Bonaccini, il governatore dell'Emilia Romagna che da tempo scalda i motori?

«Può essere chiunque. Noi chiediamo di essere coinvolti e dire la nostra su questioni anche nazionali. Sappiamo vincere le elezioni e governare bene i territori. Per il Pd è un'opportunità».

 

Sulle alleanze come pensate di regolarvi?

«Su questo sono d'accordo con Letta, l'obiettivo è tenere tutti dentro, da Renzi e Calenda fino a Leu e M5S».

 

Il partito dei sindaci non pare però andare più di moda: cresce la disaffezione, l'affluenza è scesa di 5 punti, la più bassa di sempre.

«È più bassa perché stiamo uscendo dall'emergenza sanitaria: la campagna elettorale si è tenuta in agosto, abbiamo votato in autunno, Tutte cose mai accadute prima».

ballottaggi antonio decaro bari ballottaggi antonio decaro bari

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…