luca morisi matteo salvini

HOUSE OF LEGAY - AVREBBE POTUTO ANDARE AVANTI COSÌ ALL’INFINITO, SENTENDOSI PROTETTO DAL POTERE DEL SUO CAPO, MA È EVIDENTE CHE, COME NEL CASO DI GRILLO, LA NOTIZIA SILENZIATA E POI ESPLOSA AL MOMENTO DEBITO È IL SEGNALE CHE IL PREDATORE DA TASTIERA MORISI, CON LA SUA FRANGETTA CHE TANTO RICORDA IL VOLTO DELLA FIGLIA DI FANTOZZI, È VITTIMA NON SOLO DI SÉ STESSO MA DELL’ATTACCO SFERRATO ALL’ANIMALE MORENTE, QUEL MATTEO SALVINI CHE HA PERSO IL TOCCO MAGICO E NON INTERESSA PIÙ A NESSUNO

camilla baresani foto di bacco

Camilla Baresani per “Domani”

 

Quando capita una storia così, gli sceneggiatori e gli spettatori si avviliscono. Perché non possiamo produrre un House of Cards italiano?

 

Con i cosiddetti “festini gay” che ancor oggi, con il mondo gay ultrarappresentato su tutti i canali televisivi e nelle primarie attività imprenditoriali, possono invece valere come arma politica per far fuori il nemico.

 

I produttori italiani invece tirano un sospiro di sollievo.

LUCA MORISI

 

Per fortuna che è successo nella realtà, perché chi avrebbe mai il coraggio di produrre simili intrecci, vicende in cui si annidano tutti gli allarmi che si possano sommare in una carriera produttiva?

 

 

Ci sono i gay nell’armadio e gli omofobi, e vabbè, ma sono tutti compagni di partito al governo, uniti nel comune ideale della lotta al decreto Zan, all’immigrato, alla droga e agli spacciatori. E poi ci sono i rumeni forse rom, immigrati da demonizzare.

 

 

PETRE - L ESCORT DEL FESTINO A CASA MORISI

 

 

 

Quando capita una storia così, gli sceneggiatori e gli spettatori si avviliscono. Perché non possiamo produrre un House of Cards italiano?

 

Con i cosiddetti “festini gay” che ancor oggi, con il mondo gay ultrarappresentato su tutti i canali televisivi e nelle primarie attività imprenditoriali, possono invece valere come arma politica per far fuori il nemico, con Grindr come meeting point e nodo di smistamento delle vite più peccaminose, dai parroci ai leghisti, con le droghe liquide e cristallizzate, con i retroscena, le interviste depistanti, le trappole, e con gli orchi che si fanno pecore, con i servizi deviati, con il narcotraffico. Sai che storia!

 

MEME SUL CASO MORISI

I produttori italiani invece tirano un sospiro di sollievo.

 

Per fortuna che è successo nella realtà, perché chi avrebbe mai il coraggio di produrre simili intrecci, vicende in cui si annidano tutti gli allarmi che si possano sommare in una carriera produttiva?

 

LA CASA DI LUCA MORISI

Ci sono i gay nell’armadio e gli omofobi, e vabbè, ma sono tutti compagni di partito al governo, uniti nel comune ideale della lotta al decreto Zan, all’immigrato, alla droga e agli spacciatori.

 

E poi ci sono i rumeni forse rom, immigrati da demonizzare e magari, in segreto, da scopare, povere vittime o invece strumento di oscure forze devianti (servizi segreti? Er piddì? La corrente Pillon/Family day alleata a Zaia? Narcotrafficanti indispettiti dai tweet?).

 

PERQUISIZIONE A CASA DI LUCA MORISI

No, no, è meglio che questa sceneggiatura resti sulle pagine dei giornali. Che poi, se una storia così l’avessimo vista al cinema, l’avremmo considerata credibile?

 

Con tutta la brava e buona gente mobilitata per il decreto Zan improvvisamente a dare del frocio al filosofo Luca Morisi, dimentica del proposito di non usare mai più la parola con la f?

 

LUCA MORISI E MATTEO SALVINI

E poi i dettagli: non siamo tra borghesi capricciosi e assassini, nella Roma periferica dagli stranianti nomi di strade e quartieri – l’Infernetto, Casal Bruciato, Tor Tre Teste – come nella vicenda meravigliosamente raccontata da Nicola Lagioia in La città dei vivi. Non siamo nella neo-Milano da bere, quella eccitata e spietata di Terrazza sentimento. Siamo invece nella crassa provincia lombardo-veneta.

 

CASA DI LUCA MORISI

Tutto si gioca nelle paludi del web e nei pochi chilometri pianeggianti e zanzarosi che dividono Mantova da Verona, nelle terre di pesci siluro, di carpe e pesci gatto, di “allevamento capponi”, di sorbir d’agnoli. E di rondò e rotatorie e centri commerciali sotto il cielo giallino, nell’umidità e nella calura appiccicosa della metà di agosto.

 

L’ANIMALE MORENTE

Nell’ennesima lottizzazione di case e cascine che non trovano più un solo ricco che voglia accollarsele, perché i ricchi ormai vanno a Capri o in Grecia, altro che villeggiare nel piattume che odora di letame suino della campagna irrigua e densa di allevamenti, nelle province italiane a maggior concentrazione di maiali pro capite.

MATTEO SALVINI LUCA MORISI MEME

 

Il predatore Morisi, insaziabile nella creazione di allarmi sociali, con la sua frangetta che tanto ricorda il volto della figlia di Fantozzi, è un omino che nel web e in Salvini ha trovato come saziare la sua dose di aggressività congenita, in lui particolarmente sviluppata.

 

Il rumeno (sarà razzista definirlo così?), soi disant modello in vendita per via della crisi da Covid, ha incastrato il predatore da tastiera mantovano (sarà provincialista definirlo così?), uno che ci ha subito fatto pensare alle parole di Cesare Garboli riguardo a Dom Juan.

 

ESCORT ROMENO CHE HA PASSATO LA NOTTE CON LUCA MORISI

Da un lato abbiamo il personaggio leggendario consegnatoci da Tirso de Molina, incapace di accogliere la parte femminile del proprio animo – la odia ma non la può sopprimere perché ucciderebbe sé stesso – e allora cerca di eliminarla fuori da sé, nelle donne che incontra.

 

Dall’altra abbiamo il povero Morisi, incapace di sopprimere la propria parte edonista, distruttiva, deviante, e così cerca di ucciderla metaforicamente via tweet.

MEME SU LUCA MORISI

 

Garboli definisce questa poco invidiabile situazione «zuffa fisiologica», e aggiunge che Don Giovanni è profondamente omosessuale perché riesce ad amare solo la propria parte maschile, l’unica che non sia misteriosa.

 

E così Morisi: è trasgressivo rispetto ai valori della paciosa e ben nutrita borghesia mantovana, che sicuramente ha introiettato e gli appartengono, ma conosce anche questo suo versante eterodosso, non lo ama, non può ucciderlo dentro di sé perché ne morirebbe, e allora lo combatte negli altri, per interposto Matteo Salvini.

 

tweet su luca morisi indagato 1

E allora giù con insulti sessisti (dalla Boldrini alla Bernardini), con demonizzazioni degli immigrati&spacciatori, con la violenza verbale.

 

Avrebbe potuto andare avanti così all’infinito, sentendosi protetto dal potere del suo capo, ma è evidente che, come nel caso di Grillo, la notizia silenziata e poi esplosa al momento debito è il segnale che il combattuto Morisi è vittima non solo di sé stesso ma dell’attacco sferrato all’animale morente, quel Matteo Salvini che ha perso il tocco magico e non interessa più a nessuno.

SALVINI E MORISI CON MITRAGLIETTA tweet su luca morisi indagato 4MATTEO SALVINI E LUCA MORISI MEMEMATTEO SALVINI E LUCA MORISIsalvini morisiluca morisi, matteo salvini e lo staff della lega festeggiano la vittoria alle europeeMEME SU MATTEO SALVINI E LUCA MORISI

luca morisi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…