Estratto dell'articolo di P. Bar. per “La Stampa”
giorgia meloni e raffaele fitto
«Nessuna polemica, nessuno scontro» dice in conferenza stampa il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto. I toni sono felpati, ma l'intervento sulla Corte dei Conti è di quelli pesanti. Dopo 24 ore di attesa, di riflessione (o se vogliamo di incertezza) all'interno del governo prevalgono i falchi: l'esecutivo decide infatti di tirare dritto e di presentare i due emendamenti che spuntano le unghie ai magistrati contabili.
Passa la linea del titolare del Pnrr, sostenuto dal sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari, mentre l'altro sottosegretario di Palazzo Chigi, Alfredo Mantovano, più cauto in quanto ex magistrato nel voler intervenire sulla Corte dei Conti praticamente a gamba tesa, deve fare un passo indietro.
GIOVANBATTISTA FAZZOLARI A CINQUE MINUTI
C'è il rischio di innescare uno scontro tra poteri e sotto traccia di irritare il Quirinale, che solo pochi giorni fa aveva lamentato per l'ennesima volta la pratica deprecabile di inzeppare i decreti al vaglio delle Camere con emendamenti estranei alla materia trattata.
Passi la proroga dello scudo contro il danno erariale dei funzionari - peraltro introdotto da Conte e confermato poi da Draghi, come ha rilevato ieri lo stesso Fitto - altro discorso, più serio e pericoloso, è invece quello che prevede la cancellazione del controllo concomitante della Corte sul piano nazionale di ripresa e resilienza.
angelo canale procuratore generale della corte dei conti
[…]
«C'è il massimo rispetto del governo verso la Corte dei Conti. Chiaro che il governo chiede ai suoi interlocutori tutti di avere il medesimo rispetto, mi sembra un elemento decisivo e fondamentale nei termini dei rapporti che vanno stabiliti» ha spiegato ieri Fitto ricordando che «il controllo concomitante è stato previsto da una legge del 2009, poi per anni la Corte non ha fatto nulla e solo a novembre 2021 è uscita una delibera che organizza il controllo concomitante istituendo uno specifico "collegio".
Questa stessa delibera fa riferimento ad una legge precedente il Pnrr e nessun riferimento al decreto 77 sulla governance del Piano, che ha previsto i controlli della Corte dei Conti in interazione con la Corte dei Conti europea. Quindi non comprendo le accuse che leggo di attacco ai giudici e mi chiedo: perché il controllo concomitante non si è attivato subito? Perché si fa riferimento a una legge precedente il Pnrr per attuarlo sui progetti del Piano?».
In pratica ha ribaltato sulla Corte stessa e sui vertici del suo Csm, che negli ultimi giorni ha segnalato con grande allarme il rischio che si stava profilando, tutte le colpe di una polemica che ritiene ovviamente infondata.
[…] Dall'opposizione ieri sera si sono levate molte voci che hanno segnalato il rilievo «istituzionale» di questa vicenda chiamando in causa il presidente Mattarella. Finora il Quirinale è rimasto in silenzio, ed anzi, come vuole la prassi, ha fatto sapere di non essere intervenuto sull'argomento: non è però escluso che lo faccia adesso che le due proposte di modifica sono state formalizzate e che potrebbero a breve entrare in vigore.
CORTE DEI CONTI A ROMA RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI GIORGIA MELONI ALFREDO MANTOVANO raffaele fitto giorgia meloni angelo canale procuratore generale della corte dei conti