cashback bonus

È INUTILE REGALARE SOLDI COL CASHBACK, GLI ITALIANI SONO ALLERGICI ALLE CARTE (E AGLI SCONTRINI) - ARRIVA IL BONUS PER CHI HA FATTO ALMENO 50 TRANSAZIONI DIGITALI ADERENDO AL PROGRAMMA ANTI-EVASIONE DEL GOVERNO CONTE, MA I RISULTATI SPERATI NON SONO STATI RAGGIUNTI E LO SPRECO È DI QUASI 1 MILIARDO: DI FATTO UN TRASFERIMENTO DI RISORSE AI RICCHI, CHE AVREBBERO COMUNQUE PAGATO CON I SISTEMI DIGITALI, E COSÌ HANNO PURE RICEVUTO LA MANCETTA DI STATO - PER IL MAXI BONUS DA 1.500 EURO SE NE RIPARLA A NOVEMBRE, QUANDO SARANNO CONTROLLATE LE TRANSAZIONI DEI FURBETTI

L.Ram. per “Il Messaggero

 

cashback

Arriva il regalo del Cashback, il meccanismo di rimborsi di Stato pensato dal governo di Giuseppe Conte per incentivare l'utilizzo delle carte di credito con l'obiettivo di ridurre l'evasione. Uno scopo che non sembra essere stato raggiunto e che ha privato invece lo stato di quasi un miliardo di euro in un momento di emergenza per il Paese. Soldi che probabilmente potevano essere utilizzati in modo più produttivo.

 

LO SPRECO

Molti sono stati i dubbi sollevati da più parti sull'utilità del Cashback, che in tanti considerano uno spreco di risorse pubbliche - 4,7 miliardi lo stanziamento complessivo per il programma - e un trasferimento di risorse a favore dei ricchi.

 

cashback 7

Una grossa fetta dei rimborsi finisce infatti a una fascia di cittadini benestanti e dunque, è la tesi degli oppositori, i fondi potevano semmai essere destinati alle fasce meno abbienti, soprattutto in un periodo in cui la pandemia ha messo in crisi le entrate di molte famiglie.

 

mario draghi

Inoltre molte delle operazioni che danno diritto a un rimborso sarebbero state fatte comunque con carta (soprattutto nei supermercati). Quello che sembra emergere è dunque soprattutto il fallimento dell'obiettivo di aumentare l'utilizzo della moneta di plastica, con il contante che resta dominante. Fra l'altro nessun paese ha adottato un meccanismo simile al Cashback ideato da Conte.

 

cashback 6

Perplessità che hanno spinto il governo di Mario Draghi a stoppare il programma. L'interruzione è partita dal primo luglio scorso (il meccanismo dei rimborsi doveva durare altri due periodi di sei mesi).

 

cashback 4

I pagamenti dei premi del primo semestre sono invece partiti proprio in questi giorni. La Consap, la società pubblica che gestisce vari servizi per conto del governo, ha avviato i versamenti. Complessivamente l'importo che verrà restituito ai partecipanti al programma nel primo semestre 2021 è di oltre 893 milioni in favore di 6.041.953 beneficiari.

 

cashback 2

Dopo la metà di agosto erano già partiti circa due terzi dei bonifici, con 3,8 milioni di pagamenti effettuati per un totale di 569 milioni di euro. Gli ultimi, secondo le previsioni, stanno per essere liquidati «ma serviranno alcuni giorni per i consueti tempi tecnici d'accredito affinché gli ultimi utenti pagati vedano l'importo sul conto», sottolinea la Consap. Il bonus, di massimo 150 euro, spetta a chi nel primo semestre del 2021 ha effettuato almeno 50 acquisti tracciati.

 

cashback 1

Per partecipare era necessario scaricare l'app Io dei servizi pubblici e registrare le carte di pagamento. Ogni acquisto effettuato con moneta di plastica e app (ma non i sistemi di pagamento via smartphone Google pay e Apple pay che sono stati tenuti fuori) consente di accumulare il 10% dell'importo speso, fino a un massimo di 15 euro per singola transazione. Si ha diritto al premio accumulato solo se alla fine del periodo si è raggiunto il numero minimo di 50 transazioni valide.

 

BANCOMAT ALLA STAZIONE DI SERVIZIO

Quasi nove milioni sono stati in tutto i cittadini che si sono iscritti al programma, 16 milioni gli strumenti di pagamento attivati e 822 milioni le operazioni elaborate. Circa 8 milioni invece gli utenti con transazioni valide, ma circa un quarto non ha raggiunto il minimo delle 50 operazioni nel semestre e quindi non ha diritto al bonus.

 

I CONTROLLI

Non sono invece ancora stati avviati i pagamenti del superpremio da 1.500 euro destinato ai 100 mila utenti che hanno effettuato più acquisti con carte di credito nei primi sei mesi del 2021. Il jackpot - per essere tra i fortunati bisogna aver fatto almeno 787 strisciate nel semestre - verrà erogato nel mese di novembre, dopo una serie di verifiche che sono ancora in corso.

 

benzina E PAGAMENTI ELETTRONICI

Diversi furbetti hanno infatti effettuato molti micropagamenti per scalare la classifica e l'intenzione è quella di eliminare tutte le operazioni sospette. I primi a dare l'allarme, a inizio anno, erano stati alcuni gestori di pompe di benzina, che avevano visto un proliferare di micropagamenti. Da qui la decisione di cancellare le operazioni ingiustificati. In caso di accrediti mancati o inesatti entro il 31 agosto sarà comunque possibile presentare un reclamo.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."