conte di maio salvini

E IO PAGO! - C' È UN SALATISSIMO PARTICOLARE RELATIVO ALLA MANOVRA 2020 NELLA PREVISIONE DEGLI IMPORTI DA COPRIRE: È LA CORREZIONE DEL DEFICIT STRUTTURALE CHE POTREBBE AGGRAVARE DI ULTERIORI 10 MILIARDI IL CONTO DELLA LEGGE DI BILANCIO - IL 7 MAGGIO PROSSIMO LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICHERÀ LE PREVISIONI DI PRIMAVERA E…

GDeF. per “il Giornale”

 

tria di maio salvini conte

C' è un non piccolo particolare relativo alla manovra 2020 che spesso viene trascurato nella previsione degli importi da coprire. Si tratta della correzione del deficit strutturale che potrebbe aggravare di ulteriori 10 miliardi il conto salato della legge di Bilancio. Il 7 maggio prossimo la Commissione europea pubblicherà le previsioni di primavera. A febbraio Bruxelles aveva anticipato la revisione al ribasso generalizzato stimando un +0,2% per il Pil 2019, pedissequamente importato nel Def.

 

Al momento pare difficile ipotizzare un ulteriore taglio tanto più che domani l' Istat dovrebbe certificare una crescita economica positiva nel primo trimestre grazie alla positiva performance della produzione industriale. Il 5 giugno, però, il Country Report sull' Italia della Commissione potrebbe rimescolare le carte in tavola.

DANILO TONINELLI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

 

Il miglioramento del saldo strutturale per l'anno prossimo indicato dal Documento di economia e finanza è limitato a uno 0,2% a fronte di un peggioramento conclamato nell' ultimo biennio. La correzione dello 0,3% nel 2018 è saltata e per quest' anno si può considerare come aggiustamento «in corsa» il taglio automatico di 2 miliardi (circa lo 0,1% del Pil). È possibile, quindi, che Bruxelles possa indicare nelle proprie raccomandazioni una correzione dello 0,6% del Pil l' anno prossimo (10 miliardi) senza aprire procedure per deficit eccessivo che risulterebbero poco opportune visto il clima post-elettorale con la Commissione Juncker agli sgoccioli.

 

GIOVANNI TRIA

Ovviamente la correzione è oggetto di trattativa. Al momento, come già ricordato venerdì scorso dal Giornale, il trend di utilizzo delle risorse per quota 100 e reddito di cittadinanza, rivelatosi inferiore alle attese, potrebbe suggerire una rimodulazione dei due stanziamenti di uno 0,3% del Pil (5,5 miliardi) recuperando metà della cifra che Bruxelles richiede. Questo, però, significherebbe abdicare parzialmente, se non del tutto, alle due misure bandiera.

 

Occorre ricordare che, infatti, i tecnici del ministero dell' Economia sono alla ricerca delle coperture per evitare lo scatto delle clausole di salvaguardia da 23 miliardi di euro in modo da impedire che le aliquote Iva salgano al 13 e al 25,2 per cento. Ammesso e non concesso che si riesca nell' opera il cui obiettivo massimo è fissato in 8 miliardi, l' obiettivo indicato dal governo nel Programma nazionale di riforma integrato nel Def è lasciare intatte le agevolazioni dirette ai nuclei familiari, in particolare quelli a basso reddito.

 

L'intenzione sarebbe confermare gli 80 euro di Renzi (9,4 miliardi) ma la coperta è corta.

MARIO DRAGHI E GIOVANNI TRIA

Sfrondare le tax expenditure significa comunque aumentare la pressione fiscale, magari proprio sulle imprese che già scontano una certa ostilità da parte del governo. L'alternativa è ritoccare o rinunciare a due misure come la controriforma Fornero e l' elevato sussidio di cittadinanza la cui sostenibilità è dubbia e che più volte sono state criticate da organismi internazionale come l' Ocse e dalle agenzie di rating come S&P.

 

È improbabile che in caso di affermazione dei populisti alle Europee, come ha dichiarato Salvini, i 23 miliardi siano «abbonati» consentendo al deficit/Pil di sfondare il 3 per cento.

Nel 2018 i tributi pagati dagli italiani hanno sfondato il tetto dei 500 miliardi di euro, a quota 504 miliardi. Rispetto al 2008 hanno dovuto versare 42,2 miliardi in più (+9,1%). Il trend è destinato a proseguire.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...