(ANSA) - Nuovo scandalo tra le file degli indipendentisti scozzesi dell'Snp - per anni fustigatori della pubblica morale nel Regno Unito, specie nelle polemiche contro gli ultimi governi centrali britannici a guida Tory - e in seno all'esecutivo locale di Edimburgo da loro guidato. Il ministro della Sanità della Scozia, Michael Matheson, è stato infatti costretto oggi a dimettersi sulla scia delle bufera scatenata dalle rivelazioni sul presunto uso spregiudicato, a fini privati, del suo IPad parlamentare di servizio, assegnato per l'attività pubblica.
Matheson è stato travolto dall'accusa di aver scaricato sulle istituzione un conto da 11.000 sterline per l'utilizzo dell'IPad in roaming durante una vacanza in Marocco, come certificato da un organismo di sorveglianza interno al Parlamento di Edimburgo. Il ministro s'era inizialmente difeso ammettendo di aver lasciato il device nelle mani dei figli, che ne erano a suo dire serviti per guardare "partite di calcio", chiedendo scusa e rimborsando alla fine la cifra sperperata. Ma di fronte alle polemiche, ha deciso di farsi da parte con una lettera al first minister e leader dell'Snp, Humza Yousaf (il quale in un primo tempo aveva definito "legittime" le spese fatte dal titolare della Sanità, un veterano paladino di politiche sociali progressiste con 12 anni d'esperienza fra i banchi governativi locali), affermando di non voler "rappresentare una distrazione" per il governo.
La vicenda continua tuttavia a essere cavalcata dagli altri partiti, dai conservatori ai laburisti. Soprattutto da questi ultimi, favoriti in vista delle prossime elezioni politiche britanniche e che in Scozia potrebbero riconquistare parte dei collegi un tempo loro feudi, perduti in massa negli ultimi 15 anni a beneficio dello Scottish National Party. Tanto più che il caso Matheson arriva dopo le recenti indagini di polizia sui sospetti di malversazioni nella gestione finanziaria di partito dell'Snp, che hanno coinvolto direttamente la ex leader Nicola Sturgeon, dimessasi a sorpresa l'anno scorso dopo un decennio di popolarità e dominio assoluto, ai limiti del culto della personalità, al vertice degli indipendentisti.
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