stipendio da fame

IN ITALIA QUASI UN LAVORATORE SU TRE GUADAGNA MENO DI MILLE EURO AL MESE, CON UN TASSO DI LAVORATORI POVERI PARI ALL'11,8% CONTRO UNA MEDIA EUROPEA DEL 9,2% - UNA QUOTA CRESCENTE DI LAVORATORI PERCEPISCE UN SALARIO INFERIORE AL REDDITO DI CITTADINANZA, CIOE’ MENO DI 780 EURO AL MESE (CAPITE PERCHE’ GLI IM-PRENDITORI SONO COSI’ CONTRARI AL REDDITO DI CITTADINANZA? COSI’ ARRUOLANO LAVORATORI A DU’ SPICCI) - IL PRESIDENTE DELL’INPS, TRIDICO: “PER SOSTENERE IL SISTEMA PENSIONISTICO OCCORRE PIÙ LAVORO E MEGLIO RETRIBUITO”

Paolo Baroni per “la Stampa”

 

STIPENDI BASSI IN ITALIA

«La crisi ha lasciato strappi vistosi sulla distribuzione dei redditi», certifica il presidente dell'Inps Pasquale Tridico. Anche per il nostro istituto di previdenza l'occupazione nel 2021 ha fatto segnare una significativa ripresa, ma in parallelo è aumentata la precarietà e sono aumentate le disuguaglianze nei salari. Le misure di sostegno varate dal governo in larghissima parte hanno funzionato, «evitando che la riduzione dei redditi a causa della crisi pandemica fosse del 55% maggiore», e trasformato l'Inps in una vera e propria «agenzia del welfare nazionale», come l'ha definita il suo presidente, capace di erogare prestazioni straordinarie a 15,7 milioni di individui per un ammontare di 60 miliardi.

 

stipendi

La partecipazione al mercato del lavoro è tornata a livelli prepandemici con una quota di occupazione vicina al 60%, il più alto livello mai registrato, ma la stessa cosa non è successa per le ore lavorate con conseguenze sfavorevoli sul piano delle retribuzioni complessive. E questo porta Tridico a dire che adesso occorre «ripensare il contratto sociale che ha regolato finora la partecipazione alla vita economica degli italiani».

pasquale tridico presidente inps foto di bacco

 

LA FORBICE

Sui salari il rapporto Inps, presentato ieri alla Camera alla presenza del capo dello Stato, lancia un nuovo allarme segnalando in particolare una ulteriore polarizzazione dei redditi: il 10% degli operai e impiegati con contratti a tempo pieno e pienamente occupati guadagna infatti meno di 1.495 euro lordi al mese, il 50% meno di 2.058 e solo il 10% supera i 3.399 euro.

 

Per i dipendenti full time la retribuzione media giornaliera è pari a 98 euro, ma in sei tra i principali contratti collettivi di lavoro è inferiore a 70 euro contro i 123 dell'industria chimica. Per i dipendenti part time la retribuzione media giornaliera è pari a 45 euro, ma scende sotto i 40 in alcuni comparti artigiani (meccanico, moda, acconciature).

La retribuzione media effettiva pro capite (al netto quindi della Cig) nel 2021 è stata pari a 24.097 euro (23.107 nel 2020) quasi in linea col 2019 (-0,2%).

 

stipendio

Quasi un lavoratore su tre però guadagna meno di mille euro al mese, a conferma dei dati Eurostat che indicano per il nostro paese un tasso di lavoratori poveri pari all'11,8% contro una media europea del 9,2%. Una quota crescente di lavoratori, ha sottolineato Tridico, percepisce un reddito da lavoro inferiore alla soglia di fruizione del reddito di cittadinanza: per la precisione il 23% dei lavoratori guadagna meno di 780 euro/mese.

 

LA GENERAZIONE X

I pensionati italiani non se la passano meglio: nel 2021, infatti, il 40% di loro ha percepito meno di 12.000 euro lordi all'anno, percentuale che scende al 32% tenendo conto anche delle integrazioni al minimo, indennità e maggiorazioni sociali. Da una analisi del 20% più povero emerge che solo il 15% dei pensionati in questa fascia riceve un assegno sociale e il 26% una pensione ai superstiti.

reddito di cittadinanza

 

In tutto, nel 2021 l'Inps ha pagato 20,8 milioni di pensioni a 15,5 milioni di italiani (7,4 milioni di uomini e 8,1 donne) per un ammontare di 312 miliardi di euro. E sebbene le donne rappresentino il 52% del totale percepiscono solo il 44% dei redditi: il loro importo medio lordo è pari a 1.374 euro, il 37% più basso di quello degli uomini (1.884 euro).

Effetto salario minino 9 euro Per Tridico ora la sfida è «creare lavoro buono e dignitoso per tutti, soprattutto per i giovani», mentre «per sostenere il sistema pensionistico occorre più lavoro e meglio retribuito».

stipendio

 

Significativa la simulazione proposta dall'Inps al riguardo, subito apprezzata da Grillo e tutti i 5 Stelle: applicando alla cosiddetta «Generazione X», i nati tra il 1965 e il 1980 ai quali si applica esclusivamente il sistema contributivo, quello che equivarrebbe oggi ad un salario minimo di 9 euro, i loro profili contributivi si alzerebbero significativamente, in media del 10%. A 65 anni con 30 di contributi si avrebbe così una pensione di 750 euro a fronte di un trattamento minimo che quest' anno vale 522 euro. Se ne avvantaggerebbero soprattutto donne e giovani che oggi in media devono lavorare tre anni in più degli anziani.

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…