inps pornhub tridico

ITALIA VIRUS - GIANNINI AL MASSIMO: “TROPPI ACCESSI IN POCHE ORE E IL SERVER DELL'INPS VA IN TILT. IL PRESIDENTE TRIDICO SPIEGA: “CON 300 DOMANDE AL SECONDO IL SISTEMA NON HA RETTO, ABBIAMO SUBITO ATTACCHI HACKER”. LA GIUSTIFICAZIONE È PATETICA, E IN UN PAESE NORMALE RENDEREBBE DOVEROSE LE DIMISSIONI: L'INPS HA AVUTO DIECI GIORNI DI TEMPO PER ATTREZZARSI A REGGERE L'URTO DI UN TRAFFICO COSÌ INTENSO”

Massimo Giannini per “la Repubblica”

 

marco travaglio massimo giannini

D’accordo, dobbiamo essere «orgogliosi di questa Italia», come ci invita a fare il presidente Mattarella. E mai come adesso dobbiamo ripetere «giusto o sbagliato, è il mio Paese», mentre piangiamo ogni giorno centinaia di morti. Ma dopo due mesi di lotta contro il Male, e proprio nell' ora più buia in cui il premier Conte annuncia la proroga delle misure restrittive almeno fino al 13 aprile, possiamo indicare umilmente e sommessamente tutto ciò che non sta funzionando?

 

PASQUALE TRIDICO NUNZIA CATALFO

Senza rinnegare lo spirito di unità nazionale che serve in questi momenti, possiamo individuare gli errori e i ritardi che rendono più dolorosa la guerra di oggi e più gravosa la rinascita di domani?

 

Ammettiamolo: il coronavirus è il pettine della Storia. Solca impietoso la Penisola, e ne fa emergere i nodi mai sciolti. Quelli che complicano il presente e zavorrano il futuro. Dall' enorme debito pubblico (che ora volerà al 150% del Pil e continuerà a precluderci la necessaria solidarietà europea) al colpevole ridimensionamento del Servizio sanitario nazionale (che oggi spiega le carenze di mascherine e respiratori e che negli ultimi dieci anni ci ha portato a tagli per 37 miliardi).

inps pornhub 1

 

Dal disastro del motore industriale spento al Nord (che perderà 650 miliardi di fatturato nei prossimi due mesi) alla piaga del sommerso nel Sud (che vale 200 miliardi e obbliga il governo a pagare il pane anche a chi lavora in nero).

 

Nelle ultime ore due incidenti certificano le solite criticità del Sistema Paese. Il primo è il collasso informatico dell' Inps, forse il più paradigmatico. Nel giorno in cui i lavoratori autonomi possono richiedere per via telematica il sussidio mensile varato dal governo il 22 marzo, il portale dell' Istituto impazzisce. Troppi accessi concentrati in poche ore, e il server va in tilt. Tutto fermo per ore, e i pochi fortunati che riescono ad accedere trovano la pagina personale già occupata da altri, con tanti saluti alla privacy.

inps pornhub 2

 

Il presidente Tridico spiega: «Con 300 domande al secondo il sistema non ha retto, abbiamo subito attacchi hacker». La giustificazione è patetica, e in un Paese normale renderebbe doverose le dimissioni: al di là della solita Spectre evocata a sproposito, l' Inps ha avuto dieci giorni di tempo per attrezzare il suo cuore informatico a reggere l' urto di un traffico così intenso.

 

inps pornhub

Non l' ha fatto, e questa è una colpa tecnica grave che nasce da una responsabilità politica ancora più grave. Fin dall' inizio, ai 5 milioni di autonomi già frustrati dalla pochezza dell' una tantum da 600 euro nessuno ha spiegato con la necessaria chiarezza che quello di ieri non sarebbe stato un "click-day" (cioè un meccanismo di erogazione del sussidio in base all' ordine di presentazione della domanda e fino ad esaurimento dei 3 miliardi di fondi stanziati).

 

MEME SU INPSDOWN

Era dunque scontato che in poche ore si sarebbe consumato l' assedio digitale al sito Inps. Ma nessuno è corso ai ripari. E nessuno, né Conte né Tridico, ha avuto almeno il buon senso e il buon gusto di chiedere scusa. Così, con il disagio sociale che cresce nell' Italia martoriata dal virus, lo Stato si brucia la sua credibilità e fallisce nel suo compito più importante: attivare subito quella rete di aiuti che servono a tenere in vita l' economia del Paese.

il sito dell'inps in tilt

 

Di fronte a questo indecoroso "falò della modernità" si capisce bene perché non siamo e non saremo mai capaci di combattere il morbo usando il modello sud-coreano delle tre T ( tracing, testing, treating): se non riusciamo a far funzionare il portale di un ente pubblico, figuriamoci se possiamo sviluppare una app che traccia tutti gli spostamenti dei cittadini, informandoli in tempo reale dei luoghi da non frequentare e degli esami diagnostici ai quali sottoporsi. Quando il Covid sarà passato, e proveremo a ripartire, chi governa farà bene a investire sul web tutti i miliardi che servono, e a non parlare mai più a sproposito di fibra superveloce per tutti, di "digitalizzazione" e di "smart nation".

 

il sito dell'inps in tilt 1

Il secondo incidente è il cortocircuito del Viminale.

L' ordinanza che consente la cosiddetta "ora d' aria" per i bambini, diramata dal ministero dell' Interno subito dopo che Borrelli e Brusaferro hanno espresso per la prima volta un cauto ottimismo sul probabile raggiungimento del "picco" dei contagi, è stata una drammatica negligenza.

 

Le successive precisazioni non hanno impedito che agli italiani arrivasse un segnale pericoloso di improvviso allentamento delle restrizioni sociali. Qui, se c' è una lezione da trarre per il "dopo", è che il Paese ha bisogno di meno leggi e di meno burocrazia. Parafrasando Churchill, che ora va tanto di moda, produciamo più norme di quante ne consumiamo.

conte gualtieri

 

Dal 31 gennaio ad oggi, tra Palazzo Chigi, Protezione civile e ministeri della Salute e dell' Interno, il "Leviatano" tricolore, sull' emergenza coronavirus, ha sfornato ben 151 provvedimenti, tra decreti legge, Dpcm, ordinanze e circolari. Solo il testo unico varato la scorsa settimana era lungo 295 pagine. Se a questo aggiungiamo le misure emanate dalle regioni, la Babele normativa è facilmente spiegata.

 

L'ENNESIMA DIRETTA FACEBOOK DI GIUSEPPE CONTE

Quando il Covid sarà passato, e proveremo a ripartire, questa parossistica e caotica "fabbrica delle leggi" sarà la sola che dovremo chiudere, se vorremo finalmente riaprire tutte le altre. Dal 2011 ad oggi li abbiamo visti tutti: dal Salva-Italia allo Sblocca-Italia, dal Chiudi-Italia al Cura-Italia. Il decreto che manca, forse l' unico che serve davvero, è lo Sveglia-Italia.

Ultimi Dagoreport

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...