berlusconi meloni

JENA: “MEGLIO MELONI O BERLUSCONI? L’ULTIMO TRAGICO DILEMMA PER LA SINISTRA” – COME DAGO-RIVELATO, LA STRADA DELLA MELONI PER PALAZZO CHIGI È DIVENTATA UN VICOLO STRETTISSIMO - GLI IRRIDUCIBILI RONZULLIANI VOGLIONO LA ROTTURA CON LA "DUCETTA" CHE A SUA VOLTA PRETENDE LE SCUSE DI BERLUSCONI – "DONNA GIORGIA" NON CEDE SUL GUARDASIGILLI (NORDIO) – IL CAV E’ SCONSOLATO PER L’ATTEGGIAMENTO DELL’ALLEATA CHE “NON SI FA CONSIGLIARE” E ASPETTA UNA PROPOSTA

DAGOREPORT

https://m.dagospia.com/la-strada-della-meloni-per-palazzo-chigi-e-diventata-un-vicolo-strettissimo-se-ronzulli-fa-crac-328321

 

 

 

Jena per la Stampa

Meglio Meloni o Berlusconi? L’ultimo tragico dilemma per la sinistra

 

 

 

MELONI: "BERLUSCONI MI DEVE DELLE SCUSE"

Francesco Olivo e Luca Monticelli per la Stampa

 

BERLUSCONI MELONI

Dopo la lite, il silenzio. Giorgia Meloni si aspetta da Silvio Berlusconi una mossa che ripari le offese elencate in quel foglio al Senato: «Mi deve delle scuse», ripete. C'è la questione personale, ma anche quella politica: la leader di Fratelli d'Italia per tornare a trattare con l'alleato pretende una prova di lealtà, di fatto la rinuncia alle pretese sulla Giustizia.

 

Ad Arcore le cose si vedono in un altro modo. Il Cavaliere è deluso «da un punto di vista umano», e sconsolato per l'atteggiamento dell'alleata, «che non si fa consigliare». Così per vedersi è lui ad aspettarsi un segnale: «Giorgia ci deve fare una proposta». I due leader non si sono sentiti ieri e non sono intenzionati a farlo oggi. È l'ora quindi dei pontieri. A fare da mediatore è Matteo Salvini: «Sono sicuro che fra Giorgia e Silvio tornerà quell'armonia fondamentale per governare, bene e insieme, per i prossimi cinque anni», dice il segretario della Lega, al lavoro per fare in modo che i due si vedano tra martedì e mercoledì della prossima settimana. Il disgelo, però, anche perché Berlusconi è chiuso nel fortino di villa San Martino ad Arcore e per le prossime ore non è previsto un suo ritorno a Roma.

 

silvio berlusconi giorgia meloni

Il canale di comunicazione tra i vertici di Fratelli d'Italia e l'ala governista di Forza Italia capitanata da Antonio Tajani - l'unico azzurro sicuro di portare a casa un ministero di peso (la Farnesina) - è aperto. L'intenzione è lasciar decantare la situazione e far sbollire la rabbia perché, spiegano da entrambe le parti, non c'è alternativa all'intesa, che rischia però di essere sancita con una pace armata. Non è scontato, inoltre, che il centrodestra si presenti unito alle consultazioni al Quirinale. Il capogruppo al Senato di FdI, Luca Ciriani, ha perso le certezze: «Bisogna chiederlo a Berlusconi».

 

Un ex fedelissimo del Cavaliere come Raffaele Fitto, che lasciò Forza Italia nel 2015 e oggi è un tassello chiave di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo non ha dubbi: «Il governo partirà». Fitto, destinato a ricoprire il ruolo di ministro degli Affari europei, esclude che il prossimo esecutivo possa nascere senza Forza Italia e con l'appoggio del Terzo polo: «L'unico governo possibile è quello formato da una coalizione di centrodestra», assicura al Live In di Sky Tg24.

 

MELONI BERLUSCONI

Insomma, grande ottimismo, ma gli elementi che hanno provocato la rottura sono ancora tutti presenti. Forza Italia chiede la Giustizia e lo Sviluppo economico. Fratelli d'Italia risponde di no. Secondo la stretta cerchia di Berlusconi, Meloni ha dimostrato poca prontezza in questa fase: come dimostrerebbe la ricerca infruttuosa di un ministro dell'Economia e la stessa gestione della casella della Giustizia, prima assegnata agli azzurri (Maria Elisabetta Casellati o Francesco Paolo Sisto) e poi tornata a FdI, con Carlo Nordio.

 

Intanto, se da una parte le trattative per definire il quadro del nuovo governo sono congelate, dall'altra alcuni tasselli sembrano andare a posto grazie all'asse ritrovato tra Meloni e Salvini. Detto di Tajani agli Esteri e Fitto agli Affari europei, salgono le quotazioni al ministero dello Sviluppo economico di Guido Crosetto, nonostante lui ribadisca di voler restare fuori dalla squadra. L'altro nome possibile è Antonio D'Amato, già capo di Confindustria nei primi anni Duemila.

 

berlusconi appunti su meloni

Sempre in casa FdI, Adolfo Urso dovrebbe andare al ministero della Difesa, Carlo Nordio alla Giustizia e Marina Elvira Calderone è la tecnica individuata per il Lavoro. Gennaro Sangiuliano, il direttore del Tg2 in rampa di lancio per trasferirsi al Tg1 alla prima tornata di nomine, potrebbe lasciare la Rai per guidare il dicastero dei Beni culturali.

 

Fratelli d'Italia e Lega devono poi decidere a chi spettano i dicasteri dell'Agricoltura e della Famiglia. Per il primo è in pole Gianmarco Centinaio del Carroccio, ambiscono al secondo Isabella Rauti di FdI e la leghista Alessandra Locatelli, quest' ultima candidata pure alle Disabilità. Quanto a Giancarlo Giorgetti, ormai la strada che lo porta al Tesoro è in discesa. Con Salvini a Mobilità e Infrastrutture, dove potrà controllare gli ingressi delle navi nei porti, il prefetto Matteo Piantedosi (ex capo di gabinetto del leader della Lega) vede spalancarsi le porte del Viminale, mentre Roberto Calderoli è dato per certo agli Affari regionali. Molte delle altre caselle sono legate all'esito dello scontro tra Meloni e Berlusconi. Forza Italia non avrà né la Giustizia né la Salute, in bilico anche Anna Maria Bernini all'Università, che si gioca un derby con Elisabetta Casellati, come accadde quattro anni fa per lo scranno più alto di Palazzo Madama.

SILVIO BERLUSCONI - GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI - BY EDOARDO BARALDI

 

A Palazzo Chigi, il sottosegretario alla presidenza potrebbe essere Giovanbattista Fazzolari, e come capo di gabinetto di Giorgia Meloni circola insistentemente il nome di Riccardo Pugnalin, un passato da responsabile della comunicazione di Sky Italia.

SILVIO BERLUSCONI CON GLI APPUNTI SULLA MELONI AL SENATO SALVINI BERLUSCONI MELONISALVINI BERLUSCONI MELONI LUPIRONZULLI BERLUSCONI MELONISALVINI BERLUSCONI MELONI LUPIsalvini meloni berlusconi piazza del popolo 5salvini meloni berlusconi piazza del popolo 4salvini meloni berlusconi piazza del popolo 2GLI APPUNTI DI SILVIO BERLUSCONI SU GIORGIA MELONI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...