marina berlusconi antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

LA “COMPAGNA” MARINA CREA UN TERREMOTO NEL CENTRODESTRA – COME DAGO-DIXIT, L'USCITA SUI DIRITTI DELLA PRIMOGENITA DI BERLUSCONI (“SE PARLIAMO DI ABORTO, FINE VITA O DIRITTI LGBT MI SENTO PIÙ IN SINTONIA CON LA SINISTRA”) È STATO UNO SGANASSONE ALLA MELONI MA SOPRATTUTTO UN AVVERTIMENTO A TAJANI: BASTA INGINOCCHIARSI ALLA DUCETTA E A FRATELLI D’ITALIA – IL NUMERO UNO DI FORZA ITALIA ACCUSA IL COLPO E PROVA A DIFENDERSI: “ABBIAMO SEMPRE DATO LIBERTÀ DI COSCIENZA A TUTTI” – IN FDI TENGONO LE BOCCHE CUCITE, MENTRE I LEGHISTI SONO INCAZZATI NERI PER L'ALLARME LANCIATO DA MARINA SULL'AVANZATA DELLE DESTRE IN EUROPA... – IL DAGOREPORT

Articoli correlati

DAGOREPORT - CON L'INTERVISTA AL \'CORRIERE DELLA SERA\', MARINA BERLUSCONI HA MOLLATO UNO...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 - DIVISI DA MARINA

Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “La Stampa”

 

marina berlusconi

Innanzitutto, «illuminante», «preziosa», «saggia». E poi la sua «maturità di pensiero», il suo «inno alla libertà», i suoi «spunti fondamentali». Dentro Forza Italia c'è un certo entusiasmo per le parole affidate da Marina Berlusconi al Corriere della Sera.

Vengono «condivise a pieno» le idee della Cavaliera, tanto da soffocare anche gli imbarazzi che affioravano per la sua posizione sui diritti civili: «Se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbtq – rivela Marina Berlusconi – mi sento più in sintonia con la sinistra di buon senso». Gli azzurri restano spiazzati.

 

Tra gli alleati di governo, invece, l'intervista provoca qualche fastidio. Soprattutto nella Lega, che mal digerisce l'allarme lanciato per l'ondata dei partiti di estrema destra alle ultime elezioni europee: «Non può non allarmare – dice Marina Berlusconi – il successo di movimenti con idee antidemocratiche».

 

INTERVISTA A MARINA BERLUSCONI SUL CORRIERE DELLA SERA

Antonio Tajani è d'accordo con tutto quel che dice la Cavaliera, ma sulla questione dei diritti civili rivendica quantomeno una linea coerente con quella di Silvio Berlusconi: «Forza Italia ha sempre dato libertà di coscienza a tutti, siamo sempre stati liberi». Così era, così è. Anche se ora sembra arrivare dalla primogenita del Cav una spinta a cambiare approccio, raccolta anche dentro il partito da quelle che il vicepresidente della Camera di FI, Giorgio Mulè, chiama «coscienze liberali». Il vicesegretario Stefano Benigni chiede di «non lasciare questi temi alla sinistra» e Roberto Occhiuto è sulla stessa linea: «C'è bisogno di pensiero liberale e di diritti civili in questo Paese».

 

[…] il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, la pensa così: «Una famiglia è composta da un uomo e da una donna. E un bambino deve avere il diritto ad avere una mamma e un papà». Niente matrimonio egualitario né adozioni per coppie omogenitoriali: «Siamo fermamente contrari», sottolineano i leghisti. Anche se non tutti, nel Carroccio, la pensano allo stesso modo.

 

GIORGIA MELONI MARINA BERLUSCONI - MEME BY EDOARDO BARALDI

Sul fine vita, invece, si potrebbe aprire uno spiraglio a Palazzo Madama. Il Pd ha chiesto e ottenuto che venga discussa in Aula la proposta del senatore Alfredo Bazoli. Il presidente del Senato Ignazio La Russa, in capigruppo, ha spinto per aprire il dibattito, purché – si è raccomandato – sia «un confronto non pregiudiziale, il meno possibile ideologico». C'è una data: si discuterà il 7 settembre.

 

[…]

 Salvini, ufficialmente, non vuole commentare. Nelle chat leghiste, però, le parole di Marina Berlusconi hanno suscitato qualche «perplessità». Non solo sul tema dei diritti. Il deputato Luca Toccalini, segretario dei Giovani della Lega e fedelissimo di Salvini, è nettamente contrario all'idea che sull'Europa aleggi lo spettro dell'estrema destra: «Non condivido questa preoccupazione, non vedo nessuna ondata di estremismo», dice.

 

LA SEDIA VUOTA DI ANTONIO TAJANI MENTRE GIORGIA MELONI PARLA IN SENATO

E fa l'esempio del risultato travolgente del Rassemblement National di Marine Le Pen in Francia, partito storicamente alleato della Lega: «Non penso proprio che il suo presidente, Jordan Bardella, sia un'estremista. Quello è un partito incardinato nella democrazia e la sua radice culturale è la stessa di Fratelli d'Italia o della Lega». E poi, «i sondaggi li danno al 37%. Vuol dire che il 37% della Francia si riconosce nell'estremismo di destra? Mi sembra assurdo». Anzi, il 7 luglio, in vista del ballottaggio alle elezioni in Francia, una delegazione dei Giovani della Lega guidata da Toccalini sarà a Parigi, al comitato elettorale del Rassemblement national […]

 

2 - “SUI DIRITTI STO CON LA SINISTRA” L’USCITA DI MARINA BERLUSCONI CHE SPIAZZA LA POLITICA

Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”

 

raffaele fitto giorgia meloni antonio tajani

Onorevole Foti, lei ha letto le dichiarazioni di Marina Berlusconi sui diritti civili? «No, no, non le ho lette», risponde il capogruppo di Fratelli d’Italia. «Condivido totalmente quello che ha dichiarato Foti», gli fa da spalla ridendo, Francesco Lollobrigida.

 

È quindi con sarcasmo, in un Transatlantico fitto di parlamentari per l’intervento di Giorgia Meloni, che i colonnelli della destra italiana rispondono al disaccordo con la linea del governo espresso dalla figlia del Cavaliere ieri sul Corriere della Sera.

 

silvio marina berlusconi

Un’intervista, nata per lanciare il varo della Silvio Berlusconi editore, che segna una specie di manifesto liberale. «Se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbt mi sento più in sintonia con la sinistra buon senso. Perché ognuno deve essere libero di scegliere», ha messo nero su bianco Marina Berlusconi.

 

È una presa di posizione che fa rumore. A sinistra s’infiammano subito. Dal verde Bonelli all’Arcigay è tutto un esultare. È nata la compagna Marina. Anche perché la presidente di Mondadori, non nasconde la sua preoccupazione per «l’ondata di estremismi di destra». Una circostanza già affiorata in passato: alla prima del film su Ennio Doris, ad aprile, si era augurata un insuccesso dei sovranisti. E adesso, promuovendo i primi autori della sua casa editrice, Tony Blair, l’antiputiniano Alexander Baunov e Walter Siti, le scappa un’altra frase rivelatrice: «Le pare un programma editoriale da Minculpop?». Il ministero della cultura popolare ai tempi del fascismo.

 

IL BACIO TRA GIORGIA MELONI E MARINA BERLUSCONI

È come se Marina, fresca di cavalierato ottenuto da Mattarella, volesse lanciare una sfida a Meloni, che è insieme culturale e politica. L’invito ad avere un pensiero aperto, occidentale, laico, uscendo così dalla ridotta del Dio padre e famiglia. Con la casa editrice non a caso mira a realizzare «una forma di egemonia culturale». È notoriamente anche il proposito del dioscuri Sangiuliano-Mollicone, soltanto che l’ambizione al momento si è risolta nell’occupazione vorace di ogni casella possibile, dalla Rai alle Film commission.

 

«Non posso nascondere il profondo disprezzo verso le politiche che la premier e il suo governo stanno portando avanti in tema di diritti» scandisce la cinquestelle Gilda Sportiello in aula alla Camera in tarda mattinata. E «Giorgia», in fondo rispondendo idealmente a «Marina», s’inalbera: «Fate propaganda su aborto e diritti Lgbt perché siete a cortodi argomenti. […]

 

MARINA PIER SILVIO E PAOLO BERLUSCONI

Una delle prime a felicitarsi con Marina è stata Francesca Pascale, l’ex compagna di Silvio Berlusconi. Nel giugno 2014 fu proprio la sua adesione all’Arcigay a indurre il Cavaliere a sposare i diritti dei gay: «Da liberale ritengo che si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà».

 

È vero, come ha ricordato Antonio Tajani, che dentro Forza Italia c’è sempre stata libertà di coscienza sui temi etici, ma la navigazione del «Silvio nazionale» è stata altrettanto furbesca. Berlusconi faceva il liberale in Parlamento e il bifolco in piazza. «Meglio appassionarsi alle belle ragazze che essere gay», diceva.

 

Raccontava barzellette tipo questa: «Un malato di Aids va dal medico e gli chiede: “Dottore cosa posso fare per la mia malattia?” Il medico risponde: “Faccia delle sabbiature”; “Ma dottore, mi faranno veramente bene?” “Bene no, ma sicuramente si abituerà a stare sotto terra”».

 

marina berlusconi assemblea confindustria 2

Per una vita ha ripetuto che gli omosessuali erano di sinistra, («sono tutti dall’altra parte ») e di sé, diffuse questa vanteria: «Mi hanno accusato di tutto: mi hanno dato del mafioso, della persona poco perbene, tranne che sono gay». I suoi figli, in questo, erano più moderni. Già tanti anni fa una giovane Barbara Berlusconi si dichiarò «non contraria» alle unioni tra omosessuali, è giusto che i gay vedano riconosciuti i propri diritti».

giorgia meloni e antonio tajani (sullo sfondo patrizia scurti e il marito)antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

 

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO