joe biden emmanuel macron afghanistan angela merkel

“IN AFGHANISTAN ABBIAMO SBAGLIATO TUTTO” - IL MEA CULPA DEI LEADER EUROPEI DOPO IL DISASTRO DI KABUL. ANGELA MERKEL PUNTA IL DITO CONTRO GLI AMERICANI: “È IL RISULTATO DI RAGIONI DI POLITICA INTERNA AMERICANA” - MACRON INVOCA UN’INIZIATIVA EUROPEA PER PROTEGGERE IL CONTINENTE DA “FLUSSI MIGRATORI IRREGOLARI” - E INTANTO NEGLI USA I MEDIA SCARICANO BIDEN PER AVER DATO LA COLPA AGLI AFGHANI (E A TRUMP). SONO GLI STESSI CHE PER ANNI HANNO INVOCATO IL RITIRO DELLE TRUPPE? – VIDEO

 

 

1 - ANGELA MERKEL: «ABBIAMO SBAGLIATO TUTTI» JOHNSON E MACRON CHIEDONO UN G7 D'URGENZA

Roberto Fabbri per “il Giornale”

 

angela merkel in afghanistan 2

Le voci critiche da parte degli alleati occidentali sono una delle dimostrazioni più evidenti che la gestione americana del ritiro dall'Afghanistan è stata un fallimento. Dall'Europa, in particolare, arrivano distinguo che rivelano non solo il disagio nel vedersi accomunati agli Stati Uniti in un disastro strategico, umanitario e d'immagine che l'Amministrazione Biden fa sempre più fatica a negare, ma anche le preoccupazioni per le sue prevedibili ricadute di natura migratoria.

 

il discorso di joe biden dopo la caduta di kabul

Nel corso del Consiglio di Sicurezza straordinario che si è tenuto ieri a Palazzo di Vetro per iniziativa di Norvegia ed Estonia, il rappresentante di Londra è stato il più esplicito nel marcare le distanze da Washington.

 

Mentre l'ambasciatrice americana già parlava a nome di una potenza che non intende più avere un ruolo sul terreno in Afghanistan, quello britannico ha usato un linguaggio diretto e concreto: in Afghanistan è in corso una tragedia di cui siamo corresponsabili e non dobbiamo offrire ai talebani, che non mantengono mai le promesse che fanno, il riconoscimento ufficiale che non meritano.

talebani nel palazzo presidenziale 7

 

Sempre da Londra, peraltro, il ministro della Difesa Ben Wallace esprimeva la sua «tristezza per ciò che l'Occidente ha ormai fatto» tradendo gli afgani. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha chiesto un incontro virtuale dei leader del G7 «nei prossimi giorni» per discutere della situazione in Afghanistan.

 

Downing Street ha affermato che Johnson «ha espresso la sua intenzione di ospitare un incontro virtuale nei prossimi giorni» durante una telefonata al presidente francese Emmanuel Macron, nella quale ha sottolineato la necessità di un «approccio unitario» sulla situazione. Da Berlino non arrivano considerazioni più generose.

angela merkel in afghanistan 1

 

 Angela Merkel, ha detto che «in Afghanistan abbiamo sbagliato tutto» e che la caotica fine del governo «è stata provocata almeno in parte da ragioni di politica interna americana». Ancor più duro il suo aspirante successore cristiano-democratico alla Cancelleria, Armin Laschet, «la peggiore disfatta per la Nato dalla sua fondazione».

 

il discorso di emmanuel macron dopo la caduta di kabul

 Alle otto della sera, nell'imminenza di un vertice europeo che evidenzierà le divisioni in tema di accoglienza dei profughi afgani, il presidente francese ha preso la parola. Il ritiro americano è stato deciso prima da Trump e poi da Biden, ha chiarito. Ma già dal 2014 Parigi aveva completato il proprio e deciso di limitare il suo contributo a una collaborazione in ambito civile e questa continuerà. E ha chiarito che d'accordo con la Germania sta organizzando criteri comuni per l'accoglienza di profughi, pur ricordando che «l'Europa non potrà prendere tutto sulle sue spalle».

 

2 - BIDEN NEL MIRINO ANCHE DEI DEMOCRATICI SCARICA LE COLPE SU TRUMP E POPOLO AFGHANO

Valeria Robecco per “il Giornale”

 

angela merkel in afghanistan

Non sono solo gli avversari politici, Donald Trump in testa, a puntare il dito contro Joe Biden per la ritirata dall'Afghanistan che ha consegnato il paese ai talebani. Nelle ultime ore il presidente americano è finito in un fuoco incrociato di critiche anche da parte di diversi democratici e dei grandi media, solitamente abbastanza indulgenti con gli inquilini democratici della Casa Bianca. E così, il presidente ha lasciato il bunker di Camp David per rientrare al 1600 di Pennsylvania Avenue e parlare agli americani dopo un silenzio troppo lungo. «La nostra missione non è mai stata pensata per costruire una nazione.

la previsione sbagliata di biden sull afghanistan

 

La scelta che avevo era proseguire l'accordo negoziato da Donald Trump con i talebani o tornare a combattere. Non c'è mai stato un buon momento per ritirarsi dell'Afghanistan, ma gli americani non possono e non devono combattere una guerra che lo stesso esercito afghano non vuole combattere».

 

«Semmai, gli sviluppi della scorsa settimana rafforzano il fatto che porre fine al coinvolgimento militare degli Stati Uniti ora è stata la decisione giusta», prosegue Biden ribadendo di essere convinto fermamente della sua decisione. «La verità - ammette però - è che tutto si è svolto più rapidamente di quanto ci aspettassimo».

 

il discorso di emmanuel macron dopo la caduta di kabul

«È tempo che Biden si dimetta per il disonore di ciò che ha permesso che accadesse in Afghanistan», tuona Trump, mentre i membri dell'attuale amministrazione Usa tentano di difendere le mosse del presidente. «Biden non era pronto ad iniziare un terzo decennio di guerra e mettere le truppe Usa in pericolo, combattendo e morendo, per tentare di tenere insieme l'Afghanistan quando le sue stesse forze armate non combattono per tenerlo insieme», sottolinea con la Cbs il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan.

KABUL COME SAIGON

 

Mentre il segretario di stato Anthony Blinken respinge ogni paragone con Saigon (Vietnam) e assicura che gli obiettivi della guerra in Afghanistan sono stati raggiunti. I media Usa, invece, parlano proprio di una nuova Saigon, quella che lo stesso comandante in capo aveva promesso di evitare ritenendo «altamente improbabile» che i talebani riconquistassero il paese.

 

E solo l'8 luglio affermava che non sarebbero stati necessari gli elicotteri per mettere in salvo il personale dell'ambasciata. Parole smentite clamorosamente dalle immagini dei talebani armati che entrano nel palazzo presidenziale mentre Ghani scappa all'estero, dell'evacuazione in elicottero del personale dell'ambasciata Usa come ai tempi del Vietnam, del caos all'aeroporto di Kabul con afghani disperati che si attaccavano ai carrelli degli aerei per fuggire.

KABUL COME SAIGON - AMERICANI IN FUGAtalebani nel palazzo presidenziale 3la fuga da saigontalebani nel palazzo presidenziale 4talebani nel palazzo presidenziale 5talebani 3soldati afgani 3elicottero usa a kabul per l evacuazione dell ambasciata

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”