matteo renzi giuseppe conte

“ANDIAMO PURE IN AULA E VEDIAMO SE IL GOVERNO HA I NUMERI” – CONTE FA FINTA DI FARE IL DURO MA RENZI VA ALLO SHOWDOWN: SUL RECOVERY FUND “LE DISTANZE RIMANGONO ABISSALI” – UFFICIALMENTE IL PD STA A GUARDARE, MA GLI EMISSARI DEL NAZARENO STANNO PROVANDO A CONVINCERE MATTEUCCIO CHE QUELLA DEL VOTO È UNA MINACCIA REALE. E MOLTI RENZIANI SONO PREOCCUPATI DI PERDERE LA POLTRONA, CONSIDERANDO I SONDAGGI DI “ITALIA VIVA”

Annalisa Cuzzocrea e Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

MATTEO RENZI CIAO

Dice di non aver alcuna intenzione di tornare indietro, Matteo Renzi: «Conte pensa di intimidirci minacciando un passaggio in Parlamento? Siamo stati noi a invocarlo per primi. E non rinunciamo certo alle nostre richieste. Andiamo pure in aula e vediamo se il governo ha i numeri».

 

GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI

È il duello finale: l'ex premier spinge sull'acceleratore della crisi come mai aveva fatto finora. Ha seguito con attenzione la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio e ne ha ricavato, più o meno, il senso di una provocazione: quello «stop agli ultimatum» con annesso appuntamento parlamentare, la conferma del no al Mes e alla cessione della delega sui servizi segreti sono argomenti sufficienti per sancire un sostanziale stallo della trattativa. Anche e soprattutto sul punto più caldo: il Recovery fund.

 

conferenza stampa di fine anno di giuseppe conte 2

E quando in serata, al termine dell'incontro con i ministri Gualtieri e Amendola, la delegazione di Italia Viva lascia trapelare che sul piano da presentare all'Ue «le distanze con il governo rimangono abissali » è chiara a tutti la gravità della situazione. Anche perché, contemporaneamente, fonti del Tesoro parlano di «incontro sereno e costruttivo», con l'unico momento di tensione a seguito della richiesta di Iv di dirottare tutti i prestiti europei su progetti aggiuntivi: «Così facciamo schizzare il debito», ha spiegato Gualtieri.

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY

Il racconto è opposto, e non solo su questo. Secondo un ministro pd, in Parlamento ci sono moti di avvicinamento alle forze di governo e in caso di crisi anche Italia Viva sarebbe destinata a spaccarsi. «Sappiamo che stanno cercando presunti responsabili per neutralizzarci - dice il senatore di Rignano - ma non credo che questa sarà un'operazione di successo».

 

italia23 il partito di giuseppe conte

Riavvolgiamo il nastro: l'operazione Responsabili c'è, è portata avanti soprattutto dai centristi ma gran parte del Pd in realtà la vede con scetticismo, dubitando del fatto che la sostituzione dei renziani con nuovi fedelissimi di Conte possa funzionare. Renderebbe il tutto ancora più ingovernabile. «Nelle settimane scorse alla Camera da Italia Viva volevano rientrare nel Pd in quattro - racconta in proposito un deputato dem - ma abbiamo detto di no».

 

roberto gualtieri e dario franceschini all'abbazia di contigliano

Ufficialmente, il Pd sta a guardare: quella che doveva essere una verifica di governo è diventata uno scontro a due, dentro il quale il principale partito della sinistra italiana non intende fare da comprimario. Ma ci sono emissari che sono andati a parlare proprio con Renzi per spiegargli che quella del voto non è una minaccia a vuoto, sarebbe piuttosto una conseguenza inevitabile della crisi.

 

MATTEO RENZI TERESA BELLANOVA

Del resto, i tempi che erano stati stabiliti nella riunione tra i leader di maggioranza del 5 novembre erano diversi: prima bisognava varare la manovra, andare avanti sui tavoli di governo e riforme, siglare un nuovo patto di legislatura e in base a quella pensare a come cambiare il governo.

matteo renzi roberto gualtieri

 

Renzi viene accusato di avere anticipato tutto, violando il patto coi leader di Pd e M5S da cui ora dice di sentirsi tradito. Zingaretti e Di Maio questa volta, a differenza di quanto accadde alla nascita del governo giallorosso, non vogliono seguirne le suggestioni.

 

Non si fidano. Non lo considerano abbastanza forte. Ricordano - a tutti - il 4% di Italia Viva alle Regionali toscane. E allora? Allora il timer scorrerà veloce, nei prossimi giorni, con quella «sintesi politica» auspicata da Conte che ormai pare una mission impossible e con il pericolo reale che gli esponenti di Iv, nel Consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi prima del 10 gennaio, non votino il Recovery.

conte franceschini

 

«Noi non vogliamo mandare a casa Conte, vogliamo un governo nuovo almeno per tre quarti», ha fatto sapere un autorevole emissario di Renzi a quanti, nelle file dell'opposizione in Parlamento, gli chiedevano lumi sulle intenzioni dell'ex rottamatore.

 

Ma dentro la compagine renziana non manca la preoccupazione di chi teme che l'ex premier, ormai resosi conto che Iv non è decollata come avrebbe voluto, stia spingendo la sua navicella verso un buco nero, senza grande riguardo per i passeggeri.

 

italia23 il partito di giuseppe conte

Per la prima volta, ieri, in tutti i partiti si facevano seriamente i calcoli che servono a capire quanto si rischia davanti al voto anticipato. Con ministri dem intenzionati a dare una mano a Conte per la sua lista civica, e 5 stelle pronti a seguirlo sulla stessa strada, lasciando il Movimento di Beppe Grillo al suo irresoluto destino.

 

 

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?