matteo renzi patrizia grieco anima

“ANIMA” MIA - RENZI HA MESSO GLI OCCHI SULLA SOCIETA’ DI GESTIONE DEL RISPARMIO, ANIMA, CHE GESTISCE 170 MILIARDI DI EURO - VUOLE PIAZZARCI LA SUA FEDELISSIMA PATRIZIA GRIECO, PRESIDENTE USCENTE DI MPS - E GUARDA CASO MONTEPASCHI COLLOCA MOLTI FONDI DI ANIMA, ESERCITANDO SU DI ESSA UNA CERTA INFLUENZA - PUÒ UN DISTRIBUTORE FARSI NOMINARE PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ DI CUI DISTRIBUISCE I PRODOTTI SENZA UN PERIODO DI “DECANTAZIONE”? LE SLIDING DOORS SONO NELLO STILE RENZIANO: COME DIMENTICARE LE EX VIGILESSE CHE PASSANO DALLA POLIZIA MUNICIPALE DI FIRENZE AL VERTICE DEL DIPARTIMENTO AFFARI GIURIDICI E LEGISLATIVI DI PALAZZO CHIGI E POI APPRODANO AL CONSIGLIO DI STATO, DEROGANDO AI REQUISITI DI ETÀ...

Dagoreport

 

MATTEO RENZI

Grandi manovre su Anima. Contemporaneamente alla stagione delle nomine pubbliche, quest’anno si rinnova pure il consiglio d’amministrazione dell’unica società di gestione del risparmio quotata alla borsa di Milano.

 

E se sulle nomine dei vertici delle grandi aziende controllate dallo Stato la parte del padrone non potrà che farla il Centrodestra, Anima pare essere entrata nel mirino di Matteo Renzi per i 170 miliardi di euro gestiti dal quarto gruppo italiano (ma anche per le partecipazioni nelle quotate italiane che quei 170 miliardi garantiscono). Un interesse, quello del senatore di Rignano sulla SGR, condiviso con BPM, Poste e MPS. 

maria patrizia grieco

 

Anima infatti è controllata dall’asse BPM - Poste Italiane che, insieme, detengono oltre il 30% della società. MPS ne colloca molti fondi, e di conseguenza sulla SGR esercita una certa influenza. 

 

Ora pare che Renzi si stia profondendo per estendere la propria rete di influenza sui 170 miliardi di Anima piazzandovi la sua fedelissima Patrizia Grieco, presidente uscente di MPS. L'operazione del leader di IV conterebbe sui buoni uffici del suo "amato" Matteo Del Fante - che in verità è piuttosto amico di tutti - e del prodiano Massimo Tononi, presidente di Banco BPM. 

 

MATTEO RENZI

Vista la “spintanea” indisponibilità della Grieco per MPS (sarà spintanea come quella manifestata tre anni orsono per la presidenza di Enel?) che la lascerebbe orfana di ruolo e compensi, Grieco vuole una nuova poltrona.

 

D'altra parte, la Presidentessa di Rocca Salimbeni si è più volte lamentata di aver dovuto "stringere la cinghia" con i miseri 110.000 euro di MPS, dopo aver lasciato la presidenza di Enel dove si "accontentava" solo di 240.000 euro (triennio 2014-2017), aumentati presto poi a 450.000 (triennio 2017-2020), ai quali si è fatta aggiungere 207.000 euro di Endesa - giusto per le spese (per la cronaca, Starace da vicepresidente di Endesa ne prendeva e ne prende zero). Un compenso in ENEL dunque ben superiore allo sbandierato tetto renziano di 240.000 euro. 

 

maria patrizia grieco presidente enel

Ora, in Transatlantico a Montecitorio qualcuno sussurra addirittura che la Grieco vorrebbe aumentati i 180.000 euro previsti per il presidente di Anima. 

 

D'altra parte, Il curriculum la qualifica come esperta di nomine più che di finanza. Certamente, poi, in quanto indipendente per antonomasia, nessun ruolo (?) avrà sulla sua nomina il fatto che un accordo vincoli MPS a distribuire i fondi di Anima, accordo che rende alla Società di Gestione il 30% del suo fatturato.

 

E tantomeno avrà un ruolo Matteo Del Fante (Poste ha il 10% di Anima e le delega 70 miliardi in gestione), né l’amicizia di Tononi (presidente di Banco BPM che detiene il 20% della società e che distribuisce i prodotti di Anima facendo realizzare alla società il 60% dei suoi profitti). 

 

MATTEO DEL FANTE

Ma la domanda è: può un distributore farsi nominare Presidente della società di cui distribuisce i prodotti senza un periodo di cooling-off?

 

Le sliding doors, del resto, sono nello stile renziano. Come dimenticare le ex vigilesse che passano dalla Polizia Municipale di Firenze al vertice del Dipartimento affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi e poi approdano addirittura al Consiglio di Stato, derogando ai requisiti di età...

 

E BPM è d’altro canto è abituata agli incroci di interessi con i partner commerciali: tanto con Anima quanto con Credit Agricole, che punta addirittura ad eleggere componenti del collegio sindacale di BPM alla prossima assemblea.

 

Chissà, poi, che Renzi non possa portare in supporto della sua pupilla anche gli emiri che sono presenti nel capitale di Anima con i fondi del ministero della difesa dell’Oman e del fondo sovrano di Abu Dhabi… 

 

ANIMA SGR

In ogni caso, la situazione di Anima è quanto meno interessante: oltre il 90% dei suoi ricavi dipendono dai tre soggetti che formalmente non la controllano. BPM come primo azionista (20% del capitale sociale) e primo distributore (60% dei ricavi di ANIMA), MPS come secondo distributore (30% dei ricavi di Anima) e Poste come secondo azionista (10% del capitale sociale) e primo soggetto per deleghe di gestione (70 miliardi, che danno circa il 10% dei ricavi di Anima). 

 

A questo si aggiunge, come la ciliegina sulla torta, Caltagirone, il quale ha preso più del 3% della società di gestione e sarebbe ancora molto arrabbiato per il mancato sostegno di Anima alla sua lista in Generali. 

matteo renzi antonella manzione

 

Ecco, dicono in tanti: proprio Caltariccone potrebbe vedere bene alla presidenza di Anima la Grieco, che era stata più volte data come candidata nella sua lista alla presidenza di Generali dell’anno scorso.

RENZI MANZIONE

 

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?