cirino pomicino berlusconi

“BERLUSCONI? A UNA CERTA ETÀ BISOGNA SMETTERE DI FARE POLITICA” - CIRINO POMICINO ACCOMPAGNA ALL’OSPIZIO IL CAV RONZULLIZZATO: “HA SCARSA LUCIDITA’ E FLESSIBILITA’. È DIVENTATO PIÙ LENTO E NON È PIÙ COMPLETAMENTE SE STESSO. NON È MAI STATO LEGATO A UNA CANDIDATURA INVECE CHE A UN’ALTRA. RICORDO IL CASO DI CESARE PREVITI CHE DOVEVA ANDARE ALLA GIUSTIZIA, MA FU DIROTTATO ALLA DIFESA. IL CAVALIERE FECE BUON GIOCO A CATTIVA SORTE. MENTRE IN QUESTA OCCASIONE HA AVUTO QUASI UNA REGRESSIONE INFANTILE. IL PUNTO È CHE A UNA CERTA ETÀ SI RISCHIA DI ESSERE MENTALMENTE PIÙ FRAGILI”

Raffaele Marmo per “QN – la Nazione – il Resto del Carlino – il Giorno”

 

paolo cirino pomicino foto di bacco

“A una certa età bisogna smettere di fare politica. E, infatti, non a caso, nella Chiesa, che ci insegna tutto, i vescovi a 75 anni si dimettono motu proprio. Da quel momento il vescovo è sempre tale, ma non ha più impegni operativi". Ricorre a una metafora, traendola dal diritto ecclesiastico, un grande vecchio della politica italiana, un ex ministro democristiano come Paolo Cirino Pomicino, per suggerire a Silvio Berlusconi una via d’uscita equilibrata e onorevole dopo la débâcle al Senato e l’inasprimento ulteriore dei rapporti con Giorgia Meloni.

 

Si aspettava un inizio di legislatura con i fuochi d’artificio nella maggioranza?

"Le vicende di questi giorni dimostrano tre cose: l’intelligenza politica della Meloni, la scarsa lucidità e flessibilità di Berlusconi, la confusione delle opposizioni che non sono minimamente in grado neanche di ipotizzare un’alternativa alla leader di Fratelli d’Italia".

BERLUSCONI RONZULLI

 

Cominciamo dal caso eclatante della rottura al Senato: uno scontro che non sembra chiuso. Perché la Meloni ha avuto, per il momento, la meglio?

"Lei, dopo l’incontro della mattinata con Berlusconi, ha capito che lui (o, più verosimilmente la Ronzulli) erano tentati di far mancare i propri voti a Ignazio La Russa. A quel punto ha organizzato o ha dato il via libera all’apertura del paracadute per l’elezione del suo candidato: ci è riuscita. E, dunque, ha avuto l’intelligenza politica rapida di chi capisce il gioco e organizza la reazione vincente".

berlusconi appunti su meloni

 

Perché il Cavaliere ha perso?

"Berlusconi è diventato più lento e non è più completamente se stesso. Non è mai stato legato a una candidatura invece che a un’altra. Non lo è mai stato nel passato: ricordo il caso di Cesare Previti che doveva andare alla Giustizia, ma fu dirottato alla Difesa. Il Cavaliere fece buon gioco a cattiva sorte, dimostrando la flessibilità che aveva. Eppure, riteneva che Previti alla Giustizia gli avrebbe potuto rendere servigi rilevanti rispetto alla persecuzione giudiziaria che si avviava nei suoi confronti".

silvio berlusconi licia ronzulli

 

E invece in questo passaggio si è irrigidito?

"Sì. Il Berlusconi di ieri era flessibile su cose molto più significative, mentre in questa occasione ha avuto quasi una regressione infantile, insistendo su una parlamentare di tutto rispetto, ma che è solo una parlamentare, niente di più. Il punto è che a una certa età si rischia di essere mentalmente più fragili e anche più deboli. E lo dico avendo un’età che non è quella di Berlusconi, ma non è lontana. Ed è per questo che bisognerebbe farsi da parte e seguire l’esempio di Santa Madre Chiesa".

 

La frattura, con gli appunti del Cav e la reazione della Meloni, rischia di allargarsi?

MELONI BERLUSCONI

"Intanto un danno è fatto. Berlusconi ha esposto il suo partito e se stesso a una pessima figura. Con la conseguenza che la coalizione vincente, che avrebbe potuto dare l’immagine di una legislatura solida, ha subito dimostrato che questa compattezza non c’era. E solo per la Ronzulli. Il che mi fa pensare che non si ha più la consapevolezza della importanza delle cose, commettendo errori come quelli visti".

 

Ci saranno conseguenze per la formazione e la tenuta del governo?

"La vicenda ha mostrato che se Berlusconi non capisce la lezione perderà rapidamente una serie di parlamentari che non saranno più disposti a seguirlo. Anche la Meloni, però, deve rendersi conto che è una virtù non modificare una convinzione, ma può essere anche una rigidità e un problema".

silvio berlusconi licia ronzulli.

 

L’opposizione non sta messa meglio. Anzi.

"I voti al Senato e alla Camera dimostrano quantomeno la confusione delle opposizioni, con tre tronconi l’uno contro l’altro armati. Ma, dall’altro lato, indicano, soprattutto i voti di Palazzo Madama, che non solo non ci sono alternative alla Meloni e a Fratelli d’Italia in questa legislatura, ma che la stessa Meloni può partire con la prospettiva di poter ampliare il suo consenso e il perimetro della maggioranza o su singoli provvedimenti o su vicende più generali".

silvio berlusconi giorgia meloni

 

Insomma, non sarà il Parlamento il terreno più difficile per il nuovo esecutivo.

"No. I problemi veri e enormi che ha davanti il nuovo governo sono altri: nell’immediato la crisi energetica e, più strutturalmente, la crisi del sistema politico. Per la prima vicenda è inutile continuare a dare ristori alle famiglie e alle imprese o attendere che si arrivi al tetto al prezzo del gas se lasciamo agire liberamente il meccanismo del rialzo dei prezzi della Borsa di Amsterdam. E, dunque, se davvero la Meloni vuole tentare di superare questa fase è bene che punti con forza a trovare alleati in Europa con due obiettivi: la modifica o la chiusura della Borsa olandese del gas e l’istituzione, come si è fatto durante la pandemia, di un acquirente unico (che potrebbe essere anche la Germania per tutti) per il gas".

 

licia ronzulli silvio berlusconi

Ritiene che la Meloni possa affrontare anche la seconda grande questione, la crisi del sistema politico?

"Tra i leader dei presunti partiti di oggi la Meloni è decisamente il segretario più politico e gli elettori lo hanno capito. Resta il dato di fondo: anche il suo esecutivo avrà la maggioranza in Parlamento, ma sarà minoranza nel Paese. Questa campagna elettorale ha definitivamente mostrato il fallimento per l’Italia della cosiddetta seconda Repubblica, messa in pista nel ‘92-’94 dal Pci e da un gruppo di pubblici ministeri politicizzati, sulla base di un modello a tre pilastri: partiti personali, azzeramento delle culture politiche storiche, maggioritario. C’è da augurarsi che si ponga mano al disastro istituzionale e economico di questi 28 anni di bassa crescita e degrado politico".

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…