luigi brugnaro giuseppe conte

“BISOGNA PARLARE MENO E FARE DI PIÙ” – IL SINDACO DI VENEZIA BRUGNARO FA LA MESSA IN PIEGA A CONTE: “BASTA PROMESSE. LE COSE BUONE SI POSSONO FARE, COLLABORANDO, MA SERVE UN BAGNO DI UMILTÀ. IN QUESTI MESI IL GOVERNO FACEVA LE ORDINANZE E NOI DOVEVAMO METTERLE IN PRATICA A SPESE NOSTRE” – “ABBIAMO FATTO IL MODELLO GENOVA SENZA GLI ‘SCHEI’ E NON ABBIAMO ANCORA SPIEGAZIONI DI COME RIAPRIRE I CENTRI ESTIVI…”

 

 

Massimiliano Lenzi per “il Tempo”

 

luigi brugnaro cammina nell acqua alta

«La conferenza stampa del premier Giuseppe Conte, mercoledì, non l'ho neppure sentita, per dirle quanto sono affascinato da questi riti. Non l'ho neppure sentita così non devo commentarla negativamente. Oggi è un momento in cui si devono fare fatti, ne va della credibilità del Paese. Sono tre mesi in cui è stato detto di tutto e di più su questa disgrazia che ci è capitata e poi ci stupiamo che i greci e gli austriaci non ci vogliono e non vengono in Italia».

l'ennesima conferenza stampa di conte by osho

 

GIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINO

Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, un passato da imprenditore, è un uomo che parla schietto. Sarà l'aria della città, con quel passato da Repubblica marinara che ha dominato i mari. Una città che ha dato i natali a Giacomo Casanova, uomo di talento e di avventure che soleva ripetere: «Il tiro peggiore che la fortuna possa giocare ad un uomo intelligente è metterlo alle dipendenze di uno sciocco».

giuseppe conte meme 1

 

Abbiamo sbagliato il racconto dell'Italia in questi mesi difficili?

«Vede Lenzi, se si esagera nelle cose, se si perde il controllo della situazione poi si paga pegno. Io ho provato a dirlo più volte, "guardate che bisogna cambiare sistema". Questa roba del droplet sugli autobus e sui treni, dobbiamo toglierlo, se si sale e si entra con la mascherina.

 

Luigi Brugnaro

Tanti hanno paura, legittimamente, perché è successo qualcosa che non si è mai visto a livello mondiale ma noi ci abbiamo messo anche il carico comunicativo, le televisioni e i media, 24 ore al giorno, a ripetere che rischiavamo tutti di morire. La gente si è spaventata. Io ho detto alle persone, se siete spaventate non c'è bisogno che andiate in mezzo agli altri.

LUCIA AZZOLINA AL MARE

 

Ma non è neppure obbligatorio che io non possa uscire, ci mettiamo le mascherine e con un sistema di attenzione si può immaginare di tornare ad una capienza, le faccio un esempio, sui mezzi di trasporto non così ridotta. Vogliamo parlare delle scuole?».

 

DIEGO FUSARO E LUCIA AZZOLINA

Vada, le scuole?

«Le vogliamo riaprire queste scuole! In Spagna, che pure hanno avuto un virus altrettanto violento, hanno riaperto le scuole. I giovani devono tornare a scuola. Ed invece qui da noi non abbiamo ancora le spiegazioni di come riaprire i centri estivi. E non siamo riusciti a riaprirli. Ma stiamo scherzando. Adesso apprendo, anzi ho letto, che vogliono fare diventare noi sindaci dei commissari.

luigi brugnaro e lo smantellamento dell'ovovia ponte di calatrava

 

Ed ecco qua: abbiamo fatto il modello ponte di Genova ma senza gli schei. Senza i soldi. Noi sindaci siamo commissari per la scuola, perché teoricamente noi dovremmo per settembre risolvere nelle scuole i proble mi eventuali di un droplet che nessuno sa come sarà per settembre. Tutto al buio ed in più senza soldi. Ma che siamo? Tipo i maghi».

 

giuseppe conte genova ponte assembramento

Maghi speriamo di no. Lei a Venezia come se la passa?

«Io è da novembre che dormo solo poche ore, perché a Venezia abbiamo avuto prima del virus l'acqua ovunque. L'alluvione. Vedo intorno a me gente che ha riposato, che è stata a casa tre mesi, riflettendo sul mondo che cambierà e non sarà più come prima. Beh, io non ho avuto tutto questo tempo.

 

giuseppe conte carlo bonomi

Ed ho chiesto al Governo, e non mi interessa il colore politico, di essere pratico. Parlare meno e fare di più. Al Governo. Poi per la politica, ognuno fa come crede, la propaganda ed il resto. Ma io adesso sto parlando da amministratore che ha delle responsabilità. E non solo verso chi l'ha votato».

 

La polemica di Conte con gli industriali, lei cosa ne pensa?

«Ti lamenti se il presidente di Confindustria, che è anche un mio caro amico, Bonomi, dice quattro cose in croce che poi sono la verità? E che pensiamo tutti. Te la prendi con lui. Non esiste. Serve un bagno di umiltà. Ripartiamo, giriamo pagina. E basta promesse. Le cose buone si possono fare, collaborando, penso al richiamo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e penso che i sindaci vadano valorizzati perché è gente che è stata sul pezzo.

 

giuseppe conte meme

C'erano sindaci che andavano in giro con il megafono, io non ho fatto queste robe, a dire alla gente di star lontani, lavorando giorno e notte. E tra noi ci scrivevamo continuamente perché il Governo decideva le cose la sera, che sapevamo la notte, per la mattina dopo. Chiudi il, metti i paletti di là. Dovevamo fare tutto noi perché il Governo faceva le ordinanze e noi dovevamo metterle in pratica a spese nostre. Questo è ciò che è successo. Questa storia qua finirà nei libri. Magari ci pure faranno i fumetti di storia».

LUCA ZAIA MATTEO SALVINI E LUIGI BRUGNARO A VENEZIA CON L'ACQUA ALTA

 

Per chiudere le chiedo una frase per dare un po' di otti mismo agli italiani e per uscire dalla crisi?

«Duri i banchi! È il grido di guerra della Repubblica marinara di Venezia, quella che dominava i mari. Il grido prima degli abbordaggi». Un modo orgoglioso, veneziano, per dire alla gente, agli italiani: tenete duro. Non mollate.

LA CONFERENZA STAMPA DI GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”