brugnaro toninelli

“LA COMPETENZA SULLE GRANDI NAVI È DI TONINELLI” – IL SINDACO DI VENEZIA LUIGI BRUGNARO: “IL PROGETTO CHE ABBIAMO PRESENTATO PREVEDE CHE LE NAVI NON PASSINO DA SAN MARCO, MA È TUTTO FERMO AL MINISTERO” – BANKSY? “IL PROBLEMA È CHE NON SI SA CHI SIA. QUEL SIGNORE ERA SENZA PERMESSI E QUELL'EPISODIO È LA RIPROVA CHE LA CITTÀ È AMMINISTRATA. QUANDO HO VISTO IL GRAFFITO CON IL BAMBINO CHE REGGE UN FUMOGENO HO CHIAMATO I VIGILI E...”

Maurizio Caverzan per “la Verità”

 

Un imprenditore prestato alla politica. Anzi, all' amministrazione della città più complicata del pianeta. Una sfida impossibile, una parete verticale a mani nude. A Luigi Brugnaro, proprietario dell' Umana holding, azienda che ha affidato a un blind trust amministrato da uno studio legale dello Stato di New York, le imprese difficili provocano un sano prurito alle mani.

Luigi Brugnaro

 

Figlio di una maestra elementare e di un operaio e leader sindacale di Porto Marghera, ex presidente della Confindustria veneziana, 57 anni e cinque figli, regolarmente sul podio delle classifiche dei sindaci più apprezzati d' Italia, Brugnaro riempie con le sue visioni e il suo eloquio torrenziale il grande ufficio di Ca' Farsetti affacciato sul Canal Grande.

 

Tra poco festeggerà 4 anni da sindaco...

«Festeggerò?».

 

Ancora uno e poi basta?

«Lo diranno i cittadini».

 

Quindi si ricandiderà?

«Sì. Il lavoro va finito per rispetto di chi si attende il rilancio della città».

cnr i disastri delle grandi navi sui fondali di venezia 3

 

Il suo bilancio è positivo?

«Anche questo devono dirlo i cittadini. Io mi sono messo a disposizione per risolvere i problemi pendenti: la falla dei conti e la ristrutturazione della macchina comunale».

 

La falla dei conti.

«Un buco di 800 milioni di euro. Appena nominato, luglio 2015, dicevano che non avrei mangiato il panettone. Invece, al 31 dicembre 2018 il debito era di 740 milioni, 60 in meno».

 

La riforma della macchina comunale?

«Siamo scesi da 3.177 a 3.002 dipendenti, pur facendo nuove assunzioni».

 

BRUGNARO VERSIONE BATMAN

Da imprenditore di successo si è mai chiesto chi gliel' ha fatto fare?

«No, sapevo a cosa andavo incontro. Prima di candidarmi avevo partecipato a un' assemblea in cui il commissario straordinario, Vittorio Zappalorto, aveva illustrato pubblicamente la situazione. Ci ho pensato, ho chiesto scusa in anticipo a moglie, figli e amici e mi sono messo in gioco».

 

È vero che il Comune le paga solo il caffè?

«Vero. Vengo in ufficio con la mia auto e la mia barca. Il mio emolumento finanzia un bando pubblico per la realizzazione di progetti di natura etico sociale verificati da un' apposita commissione».

 

Qual è la dote indispensabile al sindaco di Venezia?

grandi navi a venezia foto di berengo gardin 3

«L' equilibrio, che non sarebbe proprio il mio forte perché sono una persona passionale. Chi viene eletto deve governare anche per chi non l' ha votato. Le mie stelle polari sono il lavoro e l' attenzione alle giovani generazioni».

 

Perché si è buttato nel basket? Ha trascorsi da sportivo?

venezia incidente tra una nave da crociera e un battello i turisti cercano di scappare 1

«Se si eccettuano le partite a calcio da bambino con furto dell' uva del contadino alla fine, no. Quando sponsorizzavo una piccola squadra di pallavolo, il sindaco Paolo Costa mi ha proposto di patrocinare quella cittadina di basket. Ho accettato, creando la Reyer Venezia Mestre sia maschile che femminile, e nel 2017 abbiamo vinto lo scudetto. Oggi abbiamo 5.000 atleti e 25 società affiliate in tutta Italia. Punto sui giovani perché qualcuno potrà diventare campione, ma tutti, grazie allo sport, diventeranno bravi cittadini».

 

Quanti sono i progetti per la soluzione del problema delle grandi navi a Venezia?

«Sento numeri fantasiosi, ma la competenza è del ministero dei Trasporti. Il progetto che abbiamo presentato noi prevede che le navi non attraversino più il Bacino di San Marco e il Canale della Giudecca, ma passino dal Canale Vittorio Emanuele».

IL BUCO NERO DI DANILO TONINELLI

 

Perché non si decide?

«Lo chieda al ministro Danilo Toninelli. Con il suo predecessore, Graziano Delrio, il Comitatone (Comune, città metropolitana, Regione, e autorità portuali) aveva deliberato: bisognava fare i carotaggi per scavare il canale, ma tutto si è fermato. Di 200 navi all' anno già così ne potrebbero passare 60. A Porto Marghera c' è una banchina lunga 2 chilometri: come partono, le navi possono anche arrivare».

 

episodio di adrian sulle grandi navi a venezia 6

Oltre a Toninelli sovrintendono il ministro dell' Ambiente, Sergio Costa, e quello ai Beni culturali, Alberto Bonisoli, tutti grillini. Sono figli di un' ideologia che causa immobilismo?

«È una cultura che lascia spazio a una deriva estremista, per la quale bisognerebbe togliere le navi anche da Marghera. Qui non è in discussione la difesa dell' ambiente e della città di Venezia. Quando sento dire che qualsiasi decisione sarà sottoposta alla volontà popolare mi spavento.

 

Votando, gli elettori hanno già espresso le loro preferenze. L' assemblearismo è pericoloso: se invece che sulle navi dovessimo decidere sulla Tav, sull' Oleodotto in Puglia, sulle alleanze internazionali, sulle rappresentanze sindacali e su quello che vuole, faremmo altrettanti referendum?».

 

Luigi Brugnaro

I suoi principali avversari sono gli ambientalisti fondamentalisti?

«La decrescita è frutto di uno stato di benessere, non della cultura del lavoro. Io credo che dobbiamo ascoltare di più chi lavora dalla mattina alla sera. È giusto essere pignoli e discutere, poi però bisogna arrivare a una sintesi. Già negli anni Cinquanta si diceva che Venezia stava morendo. Ora per il fotografo Gianni Berengo Gardin è un grande Luna park».

 

È vero che ha impedito la sua rassegna sui «Mostri in laguna»?

«L' avevano organizzata i suoi amici che governavano prima di me. Io sono stato eletto per rendere compatibili le navi. Venezia è da sempre un trampolino per farsi pubblicità, ma le problematiche sono più complesse... Quest' anno, con l' acqua alta a 156 centimetri, piazza San Marco era a un passo dalla distruzione e lì c' ero io, non quelli che parlano. Il Mose non è ancora finito».

 

Quando lo sarà?

BRUGNARO

«La domanda giusta è come verrà gestito. A Venezia il porto è dentro la città d' arte, non fuori dal contesto urbano come a Trieste o altrove. Quando il Mose sarà pronto dobbiamo sapere come usarlo, ma bisogna decidere adesso».

 

Ci sono stime di 30 milioni di turisti all' anno, altre parlano di 73,8 al giorno per ogni cittadino residente: come vengono calcolate?

«Un tanto al chilo, gli stessi turisti vengono conteggiati più volte. Noi pensiamo che siano di meno. Il nostro obiettivo è arrivare alla prenotazione della visita per garantire servizi e sicurezza adeguati e all' estero quest' idea è molto apprezzata. Il turismo mordi e fuggi comporta costi elevati per una fruizione superficiale. L' impatto degli affitti brevi su una città dagli equilibri fragili può essere pesante».

grandi navi a venezia foto di berengo gardin 4

 

Lo scrittore Tiziano Scarpa dice che Venezia è «un temporary shop per temporary citizens».

«Venezia è un fiore che attira le api. Una città speciale ha bisogno di norme e poteri speciali, spero che prima o poi ce li concedano».

 

Proprio la particolarità di Venezia autorizza alcuni suoi visitatori a comportamenti trasgressivi: il decoro è più difficile che altrove?

DANILO TONINELLI E IL RISCALDAMENTO GLOBALE

«Fa più rumore un albero che cade di un' intera foresta che cresce. A chi ha fatto pipì in un luogo consacrato abbiamo dato 3.000 euro di multa. C' è anche molta gente che si comporta bene. Venezia anticipa i fenomeni e la comunità internazionale ci osserva. Di un incidente su un canale si parla in tutto il mondo. Ma stabilendo regole condivise e punendo le trasgressioni si può gestire tutto».

 

Mi faccia qualche esempio di problema risolto.

«C' era l' immondizia nelle calli e i gabbiani che mangiavano dai sacchetti. Con gli operatori che la ritirano porta a porta ora la città è sempre pulita. C' erano lunghe code alle fermate dei vaporetti: separando il flusso dei residenti che lavorano da quello dei turisti le abbiamo molto ridotte».

Luigi Brugnaro

 

Che fine ha fatto il ticket all' ingresso?

«Si chiama contributo all' accesso. Non è ancora in funzione, la legge dice che devono essere le varie aziende di trasporto a riscuoterlo. Chi viene in giornata paga questo contributo per partecipare ai costi per informare sugli usi e costumi della città».

 

Come le è venuta l' idea dei vaporetti elettrici?

instagram di banksy

«Nella nautica siamo ancora al motore euro zero, noi vogliamo introdurre quello ibrido. Lo presenteremo al Salone nautico dal 18 al 23 giugno. Se la sperimentazione funziona la applicheremo prima alle imbarcazioni pubbliche poi a quelle private».

 

I residenti diminuiscono perché non sopportano i turisti o per altri motivi?

banksy a venezia 9

«Dovunque i centri storici sono vecchi. Il nostro bilancio tra emigrati e immigrati è in parità, anzi, lievemente in attivo. Diventa passivo perché la gente muore e non si registrano nascite sufficienti, ma questo non è un problema del sindaco».

 

Quali prospettive di riconversione e sviluppo per Marghera e Mestre?

brugnaro

«La Serenissima è sempre stata uno Stato de mar e de tera. Guardi la bandiera: il leone di San Marco poggia due zampe sull' acqua e due sulla terra. Il centro storico è il Parioli, Marghera è la nostra grande sfida. L' industria chimica si è insediata qui perché l' acqua serviva a raffreddare gli impianti. Abbiamo pagato un prezzo altissimo in termini di vite e di disagio sociale. Oggi siamo avanti nel cammino di riconversione per rilanciare il porto con nuovi interventi sulla logistica, creando industrie di raffinerie green, promuovendo la filiera della trasformazione dei rifiuti».

 

brugnaro

Perché il Veneto ha bisogno dell' autonomia?

«È l' Italia che ha bisogno di dare autonomia ai territori. Il Veneto, che è la nostra Baviera, dovrebbe essere un modello esportabile e contaminante. L' autonomia serve per essere più veloci nelle decisioni, per il bene dell' Italia e dei giovani».

 

Venezia è la città dell' arte e della bellezza, ma pochi giorni fa avete cacciato Banksy.

grandi navi a venezia foto di berengo gardin 2

«Il problema è che Banksy non si sa chi sia. Quel signore era senza permessi e quell' episodio è la riprova che la città è amministrata. Abbiamo le squadre che puliscono i graffiti sui muri. Quando ne ho visto uno in Rio Novo che raffigura un bambino che regge un fumogeno rosa, ho chiamato i vigili e li ho avvertiti di non cancellarlo perché mi piaceva. Solo dopo ho scoperto che era di Banksy. Così, anche se non è stato invitato alla Biennale, abbiamo un' opera sua».

 

Qual è la vocazione di Venezia?

banksy a venezia ph lapo simeoni 6

«Essere una città del mondo, capitale di cultura e di dialogo. È un posto che 7 miliardi di persone al mondo, almeno una volta nella vita vogliono vedere. Una bella responsabilità, non crede?».

episodio di adrian sulle grandi navi a venezia 1banksy a venezia 7banksy a venezia 1banksy a venezia 10banksy a venezia 11banksy a venezia 12banksy a venezia 13banksy a venezia 14banksy a venezia 15banksy a venezia 16banksy a venezia 17banksy a venezia 18banksy a venezia 2banksy a venezia 3banksy a venezia 4banksy a venezia 5banksy a venezia 6banksy a venezia 8grandi navi a venezia foto di berengo gardin 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”