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“LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO GELMINI SONO FUORI DALLA REALTÀ” - BERLUSCONI PROVA A FARE IL POMPIERE DOPO L’ACCUSA DI “MARY-STAR” SUL CERCHIO MAGICO CHE RACCONTA “UNA PARTE DI VERITÀ” AL "BANANA" -  “FORZA ITALIA” È COMPLETAMENTE SPACCATA TRA L’ALA GOVERNATIVA IPER-DRAGHIANA E LA FRONDA CHE AMMICCA A SALVINI E MELONI, GUIDATA DAL DUPLEX TAJANI-RONZULLI - LO SCONTRO PER LA NOMINA DI PAOLO BARELLI A  CAPOGRUPPO ALLA CAMERA E LE TENSIONI TRA I PARLAMENTARI: "MARIA STELLA FA QUESTO CASINO PER AVERE UNA SCUSA E ANDARSENE CON RENZI"

BERLUSCONI CARFAGNA GELMINI

1 - BERLUSCONI, DICHIARAZIONI GELMINI FUORI DA REALTÀ

(ANSA) - "Io non so cosa è successo al ministro Gelmini, le dichiarazioni di ieri sono anche contrarie assolutamente alla realtà. per esempio per quanto riguarda i rapporti con i nostri ministri al governo c'è sempre stata una riunione dei tre i ministri con i vertici di Forza Italia ogni settimana".

 

Lo ha detto il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi al suo arrivo al pre-vertice del Ppe a Bruxelles rispondendo ai giornalisti "Oggi i giornali hanno parlato di separazione, tutte cose esagerate e non c'è assolutamente nulla di cui io mi debba preoccupare", ha aggiunto.

 

SILVIO BERLUSCONI ANTONIO TAJANI

2 - SI SPACCA FORZA ITALIA! - MARIASTELLA GELMINI VS LICIA RONZULLI: “UN CERCHIO MAGICO CHE RACCONTA "UNA PARTE DELLA VERITÀ" A SILVIO BERLUSCONI, CHE ESCLUDE I MINISTRI DI FORZA ITALIA DAI TAVOLI CON IL FONDATORE E PRESIDENTE, CHE DESCRIVE LA COMPAGINE GOVERNATIVA AZZURRA COME DEI TRADITORI "VENDUTI A DRAGHI" - IN FORZA ITALIA CI SONO SEMPRE STATI FALCHI E COLOMBE, QUESTO FRANCAMENTE NON È PERIODO DI FALCHI, SE NON VOGLIAMO CHE FORZA ITALIA SI RIDUCA IN UN CORTILE PER DIECI ELETTI, MA VOGLIAMO TORNARE AD AVERE I VOTI, LA LINEA POLITICA È QUELLA DI MARA CARFAGNA NON DI ALTRI”

Paolo Barelli

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/si-spacca-forza-italia-mariastella-gelmini-vs-licia-ronzulli-ldquo-286836.htm

 

3 - IN FORZA ITALIA È SCONTRO TOTALE GELMINI: TENUTI LONTANI DA SILVIO

Francesco Olivo per “La Stampa”

 

La destra divaricata esplode in un'aula della Camera: «Sovranisti!», «Traditori!» Forza Italia sceglie il capogruppo, ma si spacca sulla linea: i ministri si scagliano contro i coordinatori, accusati di mettergli il Cavaliere contro. Loro replicano: «Così lo offendete».

 

LICIA RONZULLI SILVIO BERLUSCONI

Insomma, nemmeno Berlusconi ormai è al riparo dagli stracci che volano nel suo partito, e il sogno di salire al Quirinale, tra i mille ostacoli, s' infrange anche contro quelli impensabili: i franchi tiratori contro il Cav. "I suoi 101", si ironizza a Montecitorio. La battaglia è esplosa in un'assemblea del gruppo alla Camera. Bisognava sostituire Roberto Occhiuto eletto presidente della Calabria e la decisione è sfociata in una guerra aperta. I tre ministri da giorni cercavano di ostacolare la nomina di Paolo Barelli, presidente della Federazione nuoto e deputato molto vicino al coordinatore Antonio Tajani.

 

GELMINI CARFAGNA BRUNETTA

Maria Stella Gelmini, Renato Brunetta e Mara Carfagna, (tutti deputati) sono contrari e la ministra degli Affari Regionali va ad Arcore a cercare di bloccare l'operazione, proponendo un nome alternativo, quello di Sestino Giacomoni, già capo della segreteria del presidente.

 

La missione non va a buon fine, anzi e Gelmini reagisce: «Allora chiediamo di votare». Berlusconi si offende, da 27 anni il capogruppo lo sceglie lui e insiste, a quanto riferiscono ambienti a lui vicino, su Barelli. I ministri non si arrendono, credono che Silvio sia manipolato da Tajani e Licia Ronzulli (nemica di Gelmini) e raccolgono le firme per chiedere un voto segreto. Ne ottengono 26, un terzo del totale, la quota richiesta dallo statuto per ottenere uno scrutinio all'assemblea dei gruppi prevista per ieri.

 

licia ronzulli e silvio berlusconi al seggio a milano

Nel frattempo Berlusconi arriva a Roma («lo hanno portato apposta», malignano i ribelli) e firma una lettera di tre righe, letta da Occhiuto, che umilia i ribelli: «Designo Barelli». Il presidente si è espresso e non si vota più. Barelli è acclamato, ma il dissenso esce allo scoperto. Gelmini va al microfono e tutti si accorgono che il capogruppo è l'ultimo dei problemi: «A Berlusconi è stato raccontato che noi che siamo al governo siamo "draghiani"' e non berlusconiani, che ci saremmo venduti e invece, proprio perché amiamo Forza Italia e non ci rassegniamo al declino che stiamo vivendo o reagiamo adesso o mai più».

 

salvini meloni berlusconi

È l'inizio di una battaglia interna che covava da anni . Gelmini sa che il sospetto verso la corrente liberal è sempre lo stesso: «Vogliono andare con Calenda e Renzi a costruire il centro». Così, si rivolge direttamente a Marta Fascina, deputata e attuale compagna del Cav seduta in prima fila: «Non vogliamo uscire dal partito» e nemmeno dal centrodestra.

 

berlusconi salvini

In discussione c'è la linea politica scelta da Tajani, accusata di essere appiattita sui sovranisti: «Se andremo avanti al traino di Lega e Fdi ci sarà posto per pochi e altri occuperanno il nostro spazio. Resteremo in 10. L'ultima stagione del berlusconismo non mi rappresenta. Il tempo del populismo è finito». Sembra di sentire Mara Carfagna, che infatti viene citata da Gelmini: «La linea deve essere quella di Mara», ovvero apertura al centro e svolta proporzionale (il contrario di quello deciso al vertice di coalizione in scena nelle stesse ore).

SILVIO BERLUSCONI GIORGIA MELONI

 

Brunetta rincara la dose: «Silvio nemmeno me lo passano al telefono». Nel tardo pomeriggio il ministro viene convocato dal Cavaliere, per una difficile ricucitura. I tre ministri poi in serata si danno appuntamento a Palazzo Vidoni per una riunione con un «numero consistente» di parlamentari delusi. Ronzulli e Tajani accusano il colpo: «L'obiettivo è Silvio». La senatrice lo dice apertamente: «Gelmini sta insultando l'intelligenza di Berlusconi».

 

ANGELA MERKEL LICIA RONZULLI SILVIO BERLUSCONI

matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 9

Parole pesanti, sullo sfondo c'è il sospetto di un patto con i centristi: «Io noto le dichiarazioni di Calenda e unisco i puntini», dice l'ex direttore di Panorama Giorgio Mulè. «Maria Stella fa questo casino per avere una scusa e andarsene con Renzi», gli fa eco un altro parlamentare. In serata Silvio decide di partire per Bruxelles, poche ore di Roma gli sono bastate. -

PAOLO BARELLI

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