giuseppe conte beppe grillo

“DIMISSIONI SUL PIATTO? SÌ, DELLA CENA” – CONTE, PROCESSATO DAL M5S E SCARICATO PURE DA TRAVAGLIO DOPO LA DEBACLE ALLE EUROPEE, CON UNA BATTUTA ALLONTANA LE VOCI DI CHI IMMAGINA UN AVVICENDAMENTO ALLA GUIDA DEL MOVIMENTO – PEPPINIELLO ANNUNCIA UNA COSTITUENTE IN AUTUNNO E PENSA A TOGLIERE IL LIMITE DEI DUE MANDATI (L’ULTIMO TABU’ DI GRILLO) – LE MOSSE DI PATUANELLI E DEI BARRICADERI DI BATTISTA E RAGGI - MERLO: "LA SCENEGGIATA DA COMMEDIA ALL’ITALIANA DI CONTE NON PUÒ NON RISVEGLIARE BEPPE GRILLO, COME SE LO SFIDASSE A UNA RESA DEI CONTI. LA REGOLA SULLE DIMISSIONI È CHE..."

Gabriella Cerami per la Repubblica - Estratti

 

conte grillo

Non si dimette ma rilancia. Non usa la parola congresso ma a questo pensa Giuseppe Conte quando dice ai parlamentari che è «venuto il momento di avere una grande assemblea collettiva, un’assemblea costituente, con la partecipazione di tutti gli iscritti».

 

Ed è qui che si discuterà di come cambiare e migliorare le regole del M5S. Quelle regole, come l’impossibilità di ricoprire una carica istituzionale per la terza volta, che hanno portato, secondo le riflessioni tra i 5Stelle, il partito al minimo storico del 9,99%.

 

Ai deputati e ai senatori, il presidente vuol dare anche l’impressione di non essere per forza legato al suo ruolo: «La mia guida rimane e rimarrà sempre e solo funzionale agli interessi superiori della nostra comunità». Tuttavia, afferma questo nella convinzione che per ora non esiste un’alternativa, anche perché in questi anni ha modellato il partito a sua immagine e somiglianza, e ora sotto accusa degli esponenti storici del Movimento è finita anche questa eccessiva personalizzazione.

giuseppe conte

 

Quindi Conte si batte il petto quando si dice pronto ad ascoltare i parlamentari per «approfondire con franchezza le ragioni di questa sconfitta». E in effetti ieri ha avviato un giro di colloqui per cercare di dare nuovo slancio al Movimento. Prima di vedere i parlamentari, l’ex premier ha riunito i componenti dei direttevi di Camera e Senato, e poi anche gli eurodeputati neo eletti.

 

Nel frattempo, nei corridoi di Montecitorio e Palazzo Madama, si aggiravano i volti dei grillini tra delusione e horror vacui. Un senso di vuoto e di paura del futuro. I tempi in cui si aspettava il verbo di Beppe Grillo, l’unico capace di dare la linea al Movimento, sono passati e ora tutto il quadro è più fragile. Quello dell’assemblea costituente sarà un percorso molto lungo, qualcuno vede solo un modo per prendere tempo e superare la batosta elettorale.

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE CONTE AL CONVEGNO SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Di certo, però, una dead line c’è: arrivare in tempo per consentire, eventualmente, a Roberto Fico di candidarsi presidente della Regione Campania nel 2025. E farsi trovare pronti per le prossime elezioni quando serviranno i volti noti per trainare il Movimento.

 

Quindi l’unica possibilità di venir fuori da questa crisi passa da un cambiamento profondo: via il limite dei due mandati, che non ha consentito ai più conosciuti di correre per un seggio a Bruxelles, immaginare anche di abolire il sistema del voto online per scegliere le persone in lista e una rivisitazione dell’attuale assetto di comando.

 

IL FATTO QUOTIDIANO E LE POSSIBILI DIMISSIONI DI CONTE DOPO LE ELEZIONI EUROPEE

Sul piatto, dunque, c’è di tutto. Tranne le sue dimissioni. In fondo lo dice lo stesso Conte in serata prima di entrare a Montecitorio per la riunione dei gruppi parlamentari: «Dimissioni sul piatto? Sì...della cena... ». E con una battuta allontana le voci di chi, anche all’interno del partito, immaginava una sua resa e un avvicendamento alla guida di M5s.

 

L’ordine di scuderia, in questa fase di tattiche e di manovre, è infatti respingere un cambio al vertice. 

(...)

conte e beppe grillo a roma alla manifestazione del m5s

Stefano Patuanelli invita tutti alla «lucidità». Un monito che, pronunciato da chi aveva previsto la caduta al 10% per M5s, scatenando le ire di Conte, porta a credere che serve appunto una fase di riflessione non autoassolutaria e lungimirante.

 

L’IRRILEVANZA CREPUSCOLARE DI GRILLO 

 

Francesco Merlo per la Repubblica - Estratti

 

(...)

 

PRIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO 11 GIUGNO 2024

Allo stesso modo oggi che il Movimento 5stelle affoga nel 9,99 per cento di Giuseppe Conte e dei suoi ectoplasmi, la nostalgia di Grillo diventa la cura palliativa della sconfitta. Sicuramente fu un orrore l’epoca di Casaleggio senior e dei professori-paperini come Becchi e quel tal Peter Jospeh, le scie chimiche, i microchip sotto la pelle, e “il tumore si cura con il limone e la cacca di capra” e “l’ aids è la più grande bufala del secolo”, ma si capisce che tutto questo possa essere rimpianto come la fantasia al potere che cambiò l’Italia rispetto alla lagna terminale dell’ennesimo trasformismo perdente di Conte annunziato dal finto “dilemma” delle dimissioni: “Forse me ne vado, ma forse non adesso”.

 

(...)

Conte Grillo

È vero che lo stesso Grillo sembra consapevole che il passato non può essere una terapia, visto che nel suo blog scrive a grossi caratteri: «L’Italia ha messo un’elica davanti per correre all’indietro». Ma si capisce che Toninelli, Di Battista, Virginia Raggi e tutti gli altri ex squinternati d’assalto, tutti “i diciannovisti” di Grillo e Casaleggio- senior siano riacciuffati alla gola dal “come eravamo”.

 

Alibi e contraffazione, la sceneggiata di Conte “mi dimetterò, statene sicuri, ma per rafforzare il Movimento e non per indebolirlo…” accende la lucciola pasoliniana di quel Dario Fo che riuscì a convincere molti elettori di sinistra che le sparate di Grillo, il suo parlare per eccessi, per iperboli, sberleffi e anche per insulti e minacce di ogni genere, era in fondo teatro, opera buffa, metafora, era il linguaggio smodato e maleducato dell’arte comica che diventava progetto politico .

GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO

 

È difficile negare che ci sia una triste grandezza in Beppe Grillo, che è diventato irrilevante pur avendo vinto e stravinto sino a fare del suo movimento il partito di maggioranza relativa. Grillo è insignificante pur avendo cambiato il nostro Paese, e non è certo il primo italiano che si perde nella sua stessa vittoria come già accadde a Martinazzoli

 

(…)

 

Giuseppe Conte invece esordì nel Movimento truccando il curriculum di professore. Con la proverbiale “quasità”, che ha perfezionato l’ambiguità e la doppiezza italiane, ha fatto il presidente del Consiglio, prima con la destra e poi con la sinistra, dichiarando di non stare né con la destra né con la sinistra. Con cinismo ha fatto fuori tutti i rivali interni e ha zittito lo stesso Grillo assegnandogli un lauto stipendio. Si è alleato con tutti e ha tradito tutti gli alleati, rilanciando l’astruso linguaggio del non dire per dire e del dire per non dire.

conte e beppe grillo a roma alla manifestazione del m5s

 

E ora che gli elettori di sinistra non gli hanno creduto ed è stato sconfitto alle elezioni, in un tripudio di “vai avanti”, “torna alle origini”, “non mollare”, Conte riflette, temporeggia, minaccia le dimissioni e le consegna al giornale di riferimento lasciandosi processare dal suo Marco Travaglio che è il solo che lo capisce: «La tentazione di Conte di passare la mano è comprensibile: sbattersi tanto per raccogliere così poco è frustrante e restare dopo tale batosta può sembrare avvitarsi alla poltrona. Ma, senza di lui, il M5S sarebbe morto già con la cura Draghi e ora si sognerebbe pure il 9,99 per cento».

 

conte e i palleggi

Come si vede quella di Conte “ho salvato il Movimento e non mi consegnerò al nemico” è una “mascariata”, una contraffazione da commedia all’italiana che non può non risvegliare Beppe Grillo, come se lo sfidasse a una resa dei conti, questa volta definitiva: Grillo- Conte all’ultimo duello. Ed è anche una delle sceneggiate più viste e collaudate della storia d’Italia. La regola è sempre la stessa: le dimissioni si minacciano ma non si danno, per non correre il rischio che vengano accettate.

GIUSEPPE CONTE VOTA ALLE ELEZIONI EUROPEE 2024

Articoli correlati

CONTE INTRAVAGLIATO! - IL DIRETTORE DEL FATTO QUOTIDIANO SCARICA PEPPINIELLO APPULO: \'SE FOSSI UN...

TRAVAGLIO APPARECCHIA LA CONT-EXIT! - \'IL FATTO QUOTIDIANO\' DISPENSA DUBBI SUL FUTURO DEL LEADER ...

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE CONTE AL CONVEGNO SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE 3

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…