bersani draghi

“DRAGHI AL QUIRINALE? VA CERCATA UN’ALTERNATIVA” – BERSANI: "CON L’ATTUALE PREMIER AL COLLE NON MI PARE VEROSIMILE CHE IL SISTEMA REGGA. MA CI SI POTREBBE ACCORDARE PER ANDARE AVANTI UN ANNO" - "SULLA CANDIDATURA DI BERLUSCONI VEDO TROPPI INCIAMPI, NON MI SEMBRA FATTIBILE" – "IL PD? FORSE HANNO VINTO I DEMOCRISTIANI. MA QUELLI BUONI. PERÒ QUALCHE CORREZIONE CI VORREBBE. SERVE UN NUOVO PARTITONE DI TUTTA LA SINISTRA O QUALCOSA COME L'ULIVO". E SUI 101 FRANCHI TIRATORI DI PRODI…

MARCO ASCIONE per il Corriere della Sera

 

pier luigi bersani

Una pausa di riflessione. Poi la risposta, in una gelida mattina piacentina: «Sì, Draghi è sicuramente in pole position per il Quirinale, pur con tutte le subordinate del caso». Ma lei lo voterebbe? «Se questa fosse la decisione del collettivo, della compagnia, mi adeguerei, come ho sempre fatto. Ma ragazzi, il punto è un altro: vogliamo dirlo che andrebbe cercata un'alternativa?».

 

Pier Luigi Bersani, faccia qualche nome per il Colle. Ne avrà pure in mente.

«Certo che ne ho, ma non ne faccio. La verità è che siamo incartati sia sui nomi che sui criteri e ci vorrebbe la mossa del cavallo, provare a metterci dal punto di vista di quello che si aspettano le persone comuni. Io penso questo: dobbiamo puntare su una persona seria, competente, che non si faccia portare a messa, come diciamo in Emilia (cioè che non si faccia condizionare, ndr ).

 

Uno che possa esercitare un po' di autorità morale. Queste figure esistono. Per intenderci, cito una persona che non c'è più: l'ex presidente della Consulta Giuseppe Tesauro. Sarebbe stato perfetto. Se non lo si trova tra i politici, il nuovo presidente, guardiamo fuori. Auspicherei un po' più di generosità verso un Paese disorientato».

PIERLUIGI BERSANI ROBERTO SPERANZA

 

C'è chi vedrebbe nelle sue parole proprio il ritratto di Draghi.

«Ma Draghi è già nel Palazzo. Non è fuori. Fa il premier».

 

Una donna, invece?

«Magari fosse una donna, purché rispondesse alle caratteristiche che elencavo. Anche se c'è chi usa questo argomento come un diversivo».

Ma è vero che questa volta il banco è nelle mani del centrodestra?

«Diciamo che hanno qualche carta in più».

bersani a di martedi'

 

Berlusconi ce la può fare?

«Vedo troppi inciampi, non mi sembra fattibile. Aggiungo però che pur avendo tutta la determinazione, tuttavia sa contare. Per il centrodestra, non certo per il bene del Paese, è persino doveroso dire che si sostiene Berlusconi. Nel loro mondo nessuno avrebbe fatto strada senza Berlusconi. Pare che Confalonieri abbia detto: ha fatto tanto per noi, ora noi faremo tutto per lui. È così».

 

La legislatura durerà fino al 2023?

«Con Draghi al Quirinale non mi pare verosimile che il sistema regga. Non raccontiamoci la storia dei parlamentari attaccati alla poltrona, altrimenti non ci sarebbero mai state le elezioni anticipate. Insomma, dipenderà tutto dal voto sul capo dello Stato. Ma ci si potrebbe anche accordare per andare avanti ancora un anno, a patto di iniziare a discutere di alcune grandi questioni prima del voto. Innanzitutto il lavoro, che è la nostra materia prima da mille anni.

PIERLUIGI BERSANI E ENRICO LETTA AL MATRIMONIO DI PAOLA DE MICHELI

 

Sostenere che la scuola deve restare aperta scalda il cuore, ma vogliamo parlare di che cosa succede dopo gli studi? Ci rendiamo conto che da novembre del 2020 a quello del 2021 su 494 mila nuovi occupati 448 mila sono a termine? Abbiamo capito che una volta usciti dal Pnrr avremo miliardi di spesa corrente in più? Vogliamo parlare di precarietà, di salario e di un sistema fiscale generale e progressivo?».

 

Tutti argomenti validi per una piattaforma di sinistra. Ma ancora non si è capito se davvero rientrerete nel Partito democratico e quando. L'espressione «campo progressista» fa tanto Unione. Non proprio il nuovo che avanza.

pierluigi bersani goffredo bettini

«Non ci interessa l'Unione, che è andata come è andata. Il campo progressista è un'alleanza solida tra i Cinque Stelle e una sinistra plurale riaggregata. Andando oltre quello che c'è. Guardando all'interno della società. Il nostro potenziale è maggiore di quello che esprimiamo. Mettiamo insieme un manifesto di pochi punti, che parta dal lavoro».

 

Parla quindi di un nuovo partito?

«Un nuovo partitone come nuovo Pd andrebbe benissimo. E se non ci si riesce serve qualcosa di nuovo, come fu con l'Ulivo. Meno di un partito, ma più di un'alleanza. La risposta però tocca a loro. Al Pd».

 

BERSANI

Le parole di D'Alema sul partito guarito dalla malattia del renzismo non hanno aiutato. Letta, di cui lei è amico, si è molto arrabbiato.

«Era solo una battuta a un brindisi di auguri, anche se non è che il problema non ci sia. A Letta voglio fraternamente bene. Ha già abbastanza problemi senza che gliene creiamo».

 

Lei insiste molto sull'asse con i Cinque Stelle. Eppure gliene hanno fatte di tutti i colori in quegli streaming del 2013.

«E quindi con chi ci si allea? Quelli che nel centrosinistra li prendono come bersaglio concludano coerentemente: io voglio che vinca la destra. Conosciamo i problemi di un Movimento in cerca d'autore. Una volta incontrai Di Battista alla buvette e gli consigliai di andarsi a cercare in Rete, vista la sua dimestichezza con il mezzo, i testi sul Diciannovismo. Quindi mi è tutto chiaro. Ma io i Cinque Stelle li voglio nel nostro campo. Dobbiamo tifare per Conte».

 

A proposito di Ulivo. Con la storia dei 101 quasi si giocò i rapporti con Prodi. O no?

bersani renzi

«Ci fu una combine tra chi voleva fare fuori lui e me. Non ci rimanemmo bene, ma ci sforzammo entrambi di fare la cosa giusta per evitare che crollasse del tutto la casa del Pd».

 

Si saprà mai chi sono stati i 101?

«Ho le mie idee, ma credo che sarà un segreto custodito in eterno».

 

Lei ha detto che l'incontro con Prodi la fece riconciliare con sua mamma.

«I miei genitori erano democristiani. In Prodi videro un cattolico del loro mondo. Una conferma del fatto che alla fine ci avevo visto giusto».

bersani conte 1

 

È vero che quando giovanissimo si candidò a Bettola con il Pci, chiamarono uno zio prete per convincerla a desistere?

«Sì, don Luigi Betta, capo dell'Ordine Vincenziano. Mi parlò più volte, poi andò da mia mamma e le disse: io non lo smuovo, però è una persona a posto».

 

Lei rimase comunista, ma alla fine con il Pd hanno vinto i democristiani.

«È venuto fuori un partito-società più adatto alla tradizione della Dc che non a quella della sinistra. Forse hanno vinto i democristiani, è vero. Ma quelli buoni. Però qualche correzione ci vorrebbe».

romano prodi dario franceschini massimo dalema pierluigi bersani bersani conteluigi di maio e roberto speranza al compleanno di pierluigi bersani mario draghi marzo 2013 bersani in streaming con crimi e lombardibersani renzi bersanipierluigi bersani

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?