giorgia meloni mario draghi

“GIORGIA MELONI STA DIVENTANDO DI MAIO” – STEFANO FELTRI SMONTA LA “DRAGHETTA”: “È UN BLUFF. NON È MARIO DRAGHI, NON HA ALCUNA ESPERIENZA DI GOVERNO, E GLI ELETTORI CHE HANNO PORTATO FRATELLI D’ITALIA DAL 4 AL 24 PER CENTO NON SI ASPETTANO DI VOTARE IL SURROGATO DI UN EX PRESIDENTE DELLA BCE” – “SILVIO BERLUSCONI OSSERVA E SPERA NEL MIRACOLO, UN RISULTATO SOPRA IL 9 PER CENTO CHE POTREBBE PERMETTERGLI DI ROMPERE IL CENTRODESTRA E METTERSI AL CENTRO DELL’ENNESIMA OPERAZIONE DI LARGHE INTESE ALTERNATIVA AL GOVERNO MELONI…”

Stefano Feltri per “Domani”

 

STEFANO FELTRI E CARLO DE BENEDETTI A DOGLIANI 2020

Giorgia Meloni sta diventando Luigi Di Maio senza neppure attraversare la fase dei proclami dal balcone o delle richieste di impeachment per il presidente della Repubblica.

 

L’arrivo oggi al più stanco dei rituali estivi dell’establishment italiano, il meeting di Cernobbio sul lago di Como, sancisce il tentativo della leader di Fratelli d’Italia di conquistare il potere per cooptazione, invece che con una scalata ostile.

 

giorgia meloni su chi PH MASSIMO SESTINI

L’approccio non può che piacere a un sistema economico che preferisce la trasmissione dinastica della gestione aziendale e i patti di sindacato alle competizioni aperte per il controllo delle aziende.

 

«Credo di essere pronta a governare questa nazione. La domanda è se gli italiani sono pronti a sperimentare un nuovo governo, che non rende conto a nessuno se non al popolo italiano», diceva l’altro giorno Giorgia Meloni a Cagliari.

 

SALVINI MELONI

La seconda metà dello slogan è una precisazione non richiesta che finisce per indicare il problema, invece che nasconderlo: da quando ha iniziato a fiutare la vittoria, Meloni ha iniziato a rispondere ai poteri di ogni genere, in attesa del 25 settembre quando dovrà rispondere anche al popolo italiano.

 

Le sanzioni alla Russia

Basta vedere il posizionamento sulle sanzioni alla Russia: negli anni dopo l’annessione della Crimea del 2014, Giorgia Meloni era contraria alle sanzioni «che massacrano il Made in Italy» e che l’Italia adotta sotto il «ricatto di Bruxelles».

 

MATTEO SALVINI E PUTIN

Oggi assicura invece che le sanzioni sono «lo strumento più efficace che ci sia, però uno strumento ancora più efficace è liberarsi dalla dipendenza energetica russa: questa è una priorità per fermare la guerra in Ucraina».

 

Matteo Salvini ha fiutato lo spazio politico scoperto nella vasta area di destra anti-americana e filorussa e subito ha spostato la Lega sulle antiche e ormai impresentabili posizioni putiniane: «Ci stanno rimettendo gli italiani e ci stanno guadagnando i russi».

 

mario draghi by istituto lupe

Con una certa coerenza, Salvini chiede anche nuovo deficit per 30 miliardi per ridurre il costo delle bollette, cioè per consentire agli italiani di consumare come in tempi normali e a Mosca di incassare gli attuali prezzi record del gas, il tutto a carico del contribuente italiano.

 

Lo scenario ideale per il Cremlino perché gli extra-profitti energetici compensano effettivamente l’effetto negativo delle sanzioni che hanno isolato il resto dell’economia russa.

 

GIORGIA MELONI IN VERSIONE STREGA DI BIANCANEVE

Meloni, invece, si oppone allo scostamento di bilancio: da quando si vede già a palazzo Chigi, la leader di Fratelli d’Italia ha abbandonato ogni velleità contabile.

 

Sa di essere poco credibile in quanto capo di un partito di eterna minoranza e per di più di estrema destra, con una classe dirigente inadatta alla sfida (come dimostra il ricorso a reduci ultrasettantenni del berlusconismo) e dunque Meloni cerca di compensare con professioni di fedeltà a un progetto che in teoria avversava: il pragmatismo di governo di Mario Draghi.

 

IL LORD PROTETTORE

Il premier, ha sintetizzato Rino Formica su Domani, è diventato una sorta di “lord protettore” di Meloni: mai un attacco diretto, le critiche soltanto alle proposte più implausibili del programma di centrodestra (che infatti sono difese soltanto dalla Lega). Draghi non scomunica, anzi, legittima, purché l’azione di governo resti seria e senza eccessi.

 

A gennaio Meloni non si era mai detta contraria alla candidatura di Draghi al Quirinale, mentre si opponeva a un bis di Sergio Mattarella e alla prosecuzione della legislatura. Due questioni che potrebbero tornare a incrociarsi nei prossimi anni.

rino formica

 

Il Corriere della Sera, il quotidiano che più ha legittimato Giorgia Meloni come affidabile protagonista di governo, titola addirittura che la leader di Fratelli d’Italia ha “l’obiettivo di rassicurare” e “l’agenda Draghi non è più un tabù”.

 

Non è un caso che Meloni lasci circolare sempre come possibile componente della sua squadra di governo il nome di Fabio Panetta, attuale membro italiano del board della Bce, che potrebbe essere un ministro dell’Economia o, più probabilmente, un governatore della Banca d’Italia nel 2023 con la benedizione di Draghi. L’interessato non si prodiga in smentite.

 

IL BLUFF

il banchiere fabio panetta

Nel frattempo, gli esponenti del gruppo meloniano con un network internazionale, come l’ex economista del Fondo monetario Domenico Lombardi, si prodigano in incontri con gli investitori per spiegare che la destra di governo non sarà imprevedibile e scapestrata come la coalizione populista gialloverde del 2018, anzi.

 

Sarà più draghiana di Draghi. Resta da vedere fino a quando durerà questo bluff e se reggerà almeno fino al 25 settembre.

 

DOMENICO LOMBARDI

Perché ci sono almeno due problemi in questa narrazione: Giorgia Meloni non è Mario Draghi, non ha alcuna esperienza di governo se non la breve e non gloriosa parentesi da ministro della Gioventù, e gli elettori che hanno portato Fratelli d’Italia dal 4 al 24 per cento non si aspettano di votare il surrogato di un ex presidente della Bce.

 

Silvio Berlusconi osserva e spera nel miracolo, un risultato sopra il 9 per cento che potrebbe permettergli, se necessario, di rompere il centrodestra e mettersi al centro dell’ennesima operazione di larghe intese alternativa al governo Meloni.

 

Articoli correlati

DRAGHI SI OFFRE COME 'LORD PROTETTORE' ALLA MELONI - RINO FORMICA LEGGE TRA LE RIGHE DELLE PAROLE...

DAGOREPORT! SE IL RISULTATO DEL 25 SETTEMBRE CONFERMERA\' IL SONDAGGIO DELLA GHISLERI, MATTARELLA...

PERCHE LE DIATRIBE TRA GIORGIA E MATTEO SU CHI SARA PREMIER SONO SOLO LOGORROICA FUFFA PER IL COLLE

 

 

 

 

GIORGIA MELONI E SILVIO BERLUSCONIBERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME SILVIO BERLUSCONI GIORGIA MELONIGIORGIA MELONI 2

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...