matteo salvini joseph stiglitz giorgia meloni

“UN GOVERNO DI DESTRA IN ITALIA POTREBBE DESTABILIZZARE L’EUROPA E IL MONDO” – I “PIZZINI” DEL PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA, JOSEPH STIGLITZ: “SE HAI PARTITI CHE DUBITANO SULLE RISPOSTE DA FORNIRE CONTRO LA GUERRA, LE COSE NON POSSONO ANDARE BENE” – “SONO ESTREMAMENTE PREOCCUPATO DALLE CONSEGUENZE DELL’AUMENTO DEI TASSI D’INTERESSE. LA COMBINAZIONE DI DEBITO ELEVATO, TASSI DI INTERESSE ELEVATI, PREZZI ELEVATI DEL PETROLIO E PREZZI ELEVATI DEI GENERI ALIMENTARI SARÀ UN DISASTRO” – “PENSO CHE CI SIA UN RISCHIO REALE DI UNA CRISI DEL DEBITO GLOBALE. L'ITALIA NECESSITA DI..."

Fabrizio Goria per “La Stampa”

 

JOSEPH stiglitz

«Un governo di destra in Italia potrebbe destabilizzare tanto l’Italia quanto l’Europa e il resto del mondo». Il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, negli ultimi anni quasi venerato dai parlamentari leghisti anti-euro Alberto Bagnai e Claudio Borghi, ha le idee chiare. Parlando dal giardino di Villa d’Este nell’ultima giornata del forum The European House-Ambrosetti, lascia intendere che non sarà facile gestire il “caso Italia” nei prossimi mesi.

 

matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio

Il suo sguardo si fa serio, non appena gli si chiede un commento a caldo dei suoi tre giorni lariani. È con la valigia pronta, la sua assistente freme, ma lui la rassicura. C’è ancora tempo. Stringe il bastone, fa un sospiro e inizia. Sa che a rischio ci sono le sanzioni contro la Russia, ma anche le politiche di bilancio Ue, così come la stessa coesione comunitaria.

 

Professore, la vittoria della destra alle prossime elezioni sembra già sicura: si è fatto un’idea di cosa potrebbe succedere dopo?

SALVINI MELONI

«Non posso giudicare dove andrà a finire la politica italiana. Penso che nessuno possa dirlo. Temo tuttavia che una vittoria dei partiti di destra possa essere per molti versi destabilizzante sia per l’Italia sia per l’Europa e il mondo intero».

 

In che senso?

«Sia economicamente sia politicamente, senza dubbio. Oggi, per esempio, uno dei due candidati per la destra, Matteo Salvini, ha lasciato intendere che le sanzioni contro la Russia, dopo l’invasione in Ucraina, devono essere riviste. Non ha senso».

 

MATTEO SALVINI E PUTIN

Cosa serve adesso?

«Penso che una retromarcia sulle sanzioni contro Mosca sia totalmente sbagliata. Le sanzioni devono essere inasprite. Non solo. Bisogna ristrutturarle per renderle più efficaci. Cosa che il G7 ha cercato di fare con la proposta sul “cap” del prezzo del gas.

 

E aggiungo: avrebbero dovuto farlo fin dall’inizio del conflitto in Ucraina. I governi occidentali devono fare di più per proteggere i cittadini e assicurarsi che l’impatto sia condiviso equamente, specie in Europa, che è l’area economica più colpita dalle conseguenze dell’invasione russa in Ucraina.

 

GAS N ROSES - MEME BY CARLI

Tutti, secondo me, si rendono conto che c’è una guerra, anche se i soldati in quella guerra sono ucraini. È una guerra europea. Ma manca quello sforzo in più per rendere le sanzioni più dolorose per il Cremlino».

 

E da un punto di vista economico, come stanno rispondendo i partiti di destra in Italia e nell’area euro?

«Non si può provare a fingere che l’economia funzioni normalmente, quando sei in una situazione di guerra, quando si entra in uno scenario bellico che sconvolge i tuoi diretti confini.

 

La risposta dell’Europa è stata molto forte. Ma se hai partiti politici, e uno dei maggiori Paesi europei, che dubitano sulle risposte da fornire contro questa situazione, le cose non possono andare bene. Specie perché questo conflitto è in corso proprio adesso».

 

JOSEPH STIGLITZ AL GORE BILL CLINTON

Pochi giorni fa sia Kenneth Rogoff sia Nouriel Roubini ci hanno messo in guardia sulle tensioni sociali crescenti nell’eurozona. Anche lei condivide?

«Sono d’accordo con loro che il successo dell’Europa negli ultimi decenni si è basato su una sorta di contratto sociale. In altre parole, le varie solidarietà sociali che vari paesi hanno attuato in modi diversi lungo gli anni. È stato uno dei motivi del successo dell’Europa e una delle ragioni per cui molti dall’altra parte dell’oceano Atlantico hanno guardato all’altro lato con ammirazione. Ora il rischio è che possa non essere più così».

 

Non le sembra che, parlando dell’Italia, ci troviamo in una situazione analoga a quella vissuta un decennio fa? I tassi d’interesse stanno aumentando, la credibilità del Paese è messa a rischio, la crisi morde.

joseph stiglitz

«Ovviamente ci sono molte somiglianze. Vorrei iniziare parlando del ruolo dell’ideologia, anche delle ideologie economiche, che hanno causato gli errori nel 2008, prima del 2008, creando la crisi finanziaria globale in primo luogo.

 

La risposta delle banche centrali e l’aumento dei tassi di interesse, e quindi l’ideologia economica, hanno giocato un ruolo molto negativo nel mondo. Nell’aumentare i tassi di interesse quando l’offerta è eccessiva si è causata inflazione, che non sarà curata aumentando, ovviamente, i tassi di interesse».

 

Solo questo?

GIORGIA MELONI MARIO DRAGHI BY DE MARCO

«Sono estremamente preoccupato da quali saranno le conseguenze dell’aumento dei tassi d’interesse. È molto chiaro che la combinazione di debito elevato, tassi di interesse elevati, prezzi elevati del petrolio e prezzi elevati dei generi alimentari sarà un disastro».

 

Come nel caso dell’Italia. E dunque?

«E quindi penso che ci sia un rischio reale di una crisi del debito globale. È vero che per l’Italia le cose sono leggermente migliori rispetto ad altre realtà, ma il Paese necessita di avere stabilità politica, idee chiare, coerenza di politiche economiche con il resto dell’Europa e credibilità».

 

Fattori che questo genere di destra può garantire?

«È difficile. Ed è il maggiore problema che il Paese potrebbe affrontare in questa fase storica».

 

Articoli correlati

METTETEVI L'ANIMA IN PACE: L'INFLAZIONE NON E TEMPORANEA E I PREZZI RESTERANNO ALTI PER MOLTO TEMPO

NOURIEL ROUBII: LA RECESSIONE POTREBBE DURARE ANNI. LE FAMIGLIE FARANNO FATICA, LE IMPRESE AVRANNO..

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO