sandro veronesi

“LA MELONI NON HA SOSTANZA MA NON RIDUCIAMO L'ANTIFASCISMO A UNA CARICATURA” – SANDRO VERONESI E I CONSIGLI NON RICHIESTI ALLA SINISTRA: "CONTRO LA DESTRA CI VUOLE PASSIONE. NON TE LA CAVI SOLO CON IL POLITICAMENTE CORRETTO O CON LA DENUNCIA. QUANTO PIÙ ESASPERATA E IMBECILLE È LA CULTURA WOKE, TANTO PIÙ FORTE DIVENTA L'EGEMONIA BRUTALE DEL TRUMPISMO" - "IL POTERE DEI SOCIAL È UN DISASTRO. SONO UNA IMMENSA CLOACA. PENSI E PARLI IN CENTO CARATTERI. QUESTA ITALIA, IN FONDO, È FIGLIA DI BERLUSCONI - HO FATTO CINQUE FIGLI PERCHÉ HO CREDUTO FINO ALL'ULTIMO NEL FUTURO. ORA NON PIÙ: UN SESTO NON LO FAREI" – IL LIBRO

Alessandro De Angelis per “la Stampa” - Estratti

 

sandro veronesi

Sandro Veronesi, "Settembre nero" è il primo romanzo non ambientato nel tempo in cui scrive. È un suo desiderio di fuga dal presente?

«Sì, per una ragione semplice. Io ci metto tre anni per scrivere un romanzo, nei quali non vivo solo l'oggi, ma anche il tempo in cui si svolge il romanzo. Non avevo alcuna intenzione di vivere questo presente due volte. E magari di raccontare di gente che si lascia via WhatsApp».

 

Però è anche un tempo stimolante. Non suscita curiosità?

«Non mi ci riconosco più, soprattutto dopo il Covid. C'è stato un momento, tra un'ondata e l'altra, in cui sembrava possibile uscirne migliori. Poi, secondo me, ne siamo usciti peggiori: più rabbiosi e intolleranti di prima. Mi viene in mente Hemingway in Fiesta: "Come hai fatto ad andare in rovina?", "In due modi, prima un po' alla volta, poi tutto insieme"».

 

(...) Il potere dei social media è lampantemente un disastro. Sono un'immensa cloaca, eppure ad essi si dà potere, c'è chi li confonde con la realtà e ci passa la vita».

 

giorgia meloni

 

(...) La tv, i social, poi pensi e parli in cento caratteri. Questa Italia, in fondo, è figlia di Berlusconi. Ma la colpa è anche nostra. L'esempio ai figli lo devono dare i genitori e li devono proteggere educandoli».

 

Si parla tanto di egemonia culturale. Quale è la cultura egemone oggi?

«Non ce n'è una sola. Il problema è che le egemonie si nutrono l'una dell'altra, proprio nella contrapposizione. Quanto più esasperata e imbecille è la cultura woke, tanto più forte diventa l'egemonia brutale del trumpismo. Un po' come Hamas e Netanyahu: massacrandosi reciprocamente si sono giovati, rimanendo al potere».

 

Cosa dovrebbe saper oggi contrapporre la sinistra alla destra?

«La passione. Manca totalmente. Trump trasmette una passione brutale, la Harris neanche un po'. Mi fanno ribrezzo, ma quelli che sono entrati a Capitol Hill erano mossi da un furore negativo, violento, al quale non è stato contrapposto un furore positivo».

sandro veronesi cover

 

Due anni di Giorgia Meloni. È una rivoluzione o, in fondo, la solita palude?

«Che sia una donna a guidare per un partito di destra è abbastanza rivoluzionario.

Mica le hanno dato la quota rosa, se lo è conquistato. Così come è una rivoluzione la sua presa del potere. L'esercizio invece è scadente, come la sua classe dirigente. Non c'è sostanza. E la radice postfascista non è stata affatto recisa, è ancora piena di linfa».

 

La destra declina comunque un'idea di cambiamento, la sinistra esprime una nobile conservazione.

«La sintesi è questa: non te la cavi solo con il politicamente corretto o con la denuncia. Devi entrare in contatto con le ragioni della rabbia. Sfidarla con un sentimento e un'idea collettiva di futuro, sennò il futuro sarà nelle mani di Elon Musk e di pochi altri burattinai».

 

sandro veronesi foto di bacco (2)

Anche l'antifascismo, per come viene declinato, rientra nel politicamente corretto?

«L'antifascismo non è un patentino. È roba seria, difesa reale di valori. Andrebbe riletta una pagina di "Una questione privata" di Fenoglio. Il vecchio, che ha subito il fascismo sulla sua pelle, dice al giovane Milton: "Tutti li dovete ammazzare. Chi quel giorno non sarà sporco di sangue fino alle ascelle non venitemi a dire che è un buon patriota". È agghiacciante, ma quella era la temperie».

 

Non andò così.

«Ed è appunto questa la grandezza dell'antifascismo. Poi è arrivata la Costituzione. Cioè: io non faccio a te quello che tu hai fatto a me. Non facciamone una caricatura alla moda per una dichiarazione di giornata».

 

ELLY SCHLEIN

Si è commosso al film su Berlinguer?

«No, perché non ho fatto parte di quel popolo. Ma mi commuovo di default quando si parla di quel partito. È stata una grande scuola politica, poi sono arrivati gli autodidatti».

 

(...)

Quali passioni positive vede nella società?

«Ce ne sono tante, civili, culturali, ma isolate. Il problema è che diamo più importanza a un post rispetto a chi custodisce un museo. Mi viene in mente quel signore del film di Gianni Celati, grande raccontatore della pianura padana. Scende dal pullman e si chiede: "Dove dobbiamo guardare?" Ecco, noi stiamo guardando dalla parte sbagliata».

prima della fine. gli ultimi giorni di enrico berlinguer

 

Abbiamo fatto un'intervista sul disincanto.

«È così. Ho fatto cinque figli. Ho creduto fino all'ultimo nel futuro. Ora non ci credo più. Un sesto figlio non lo farei».

sandro veronesi foto di baccosandro veronesidibattito tra donald trump e kamala harris 6sandro veronesi foto di bacco (1)

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?