giulio tremonti

“IL MES È UNA PARTITA DI RAGGIRO” – TREMONTI SPIEGA PERCHÉ IL RICORSO ALLA LINEA DI CREDITO DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ È UNA FREGATURA: “PUÒ ESSERE CHE LA PARTENZA SIA SOFT, MA L’EVOLUZIONE SARÀ HARD. NON È DEBITO EUROPEO MA NAZIONALE, CONTROLLATO DALLA TROIKA” – “NEI PALAZZI C’È TROPPA GENTE CHE PENSA DI UTILIZZARE IL MES PER RESTARE AL GOVERNO COME FECE TSIPRAS, IL VENTRILOQUO DELLA TROIKA”

 

 

Martino Cervo per “la Verità”

 

giulio tremonti

Giulio Tremonti è asserragliato a Pavia in una delle giornate più buie per la Lombardia e per l' Italia. Non è facile parlare di economia, di Europa, di Mes, ma si deve, perché - dice - «dopo arriverà la vera crisi». E con La Verità, scosso dalla notizia del record di morti nella sua regione, parte da qui.

 

Professore, cosa pensa della linea che pare decisa dal premier e dal Tesoro, di fare ricorso al Mes, che da giorni raccontiamo su queste colonne? Un gruppo di economisti ed economiste «europei» ieri è sembrato tracciare il solco in tal senso, con una proposta concreta. E lunedì si terrà l' Eurogruppo.

meccanismo europeo di stabilita' 3

«Vedo anche io economisti "europei" sostenere che il Mes è la giusta strada. Cercando di superare la barriera tra il tragico e il comico, viene in mente una barzelletta dell' età sovietica. Sulla Piazza Rossa sfilano le bandiere, le accademie, le forze blindate, i missili, e in coda si affanna un drappello di civili variamente assortito. Il Segretario del partito, furibondo, ne chiede la ragione. Viene convocato sul palco il comandante dello schieramento, che spiega: "Sono io che li ho fatti entrare, quella è la nostra arma più temibile: sono i nostri economisti"».

 

silvio berlusconi giulio tremonti1

Usciamo dalla metafora. È ancora tempo di Unione europea? Lei è europeista o no?

«Da 30 anni non sono globalista, ma trovo difficile definirmi antieuropeo. È questo un tempo in cui accumuli ricordi. Ricordo tante proposte respinte con sicumera "europea". La banconota da un euro, come il dollaro, anziché la monetina, era pro o contro l' Europa? Quella della "de-tax" per l' Africa?

 

E il discorso sui dazi da non eliminare subito, da togliere lentamente per difendere le nostre imprese e i nostri lavoratori? E l' opposizione alle sanzioni contro Germania e Francia, proposte dalla Commissione Prodi? Ricordo che la disciplina delle sanzioni così richieste fu definita "stupida" il giorno dopo dallo stesso richiedente...

meccanismo europeo di stabilita' 2

 

giuseppe conte roberto gualtieri mes

Era un' idea contro l' Europa l' invito a passare dal "free trade" a un più equilibrato "fair trade", facendo notare che se in Europa si era fatto il "mercato unico" con la globalizzazione, quello non era più l' unico mercato? E ancora, l' invito a stoppare i km di regole, Brexit insegni? Infine, la proposta degli Eurobond (fatta nel 2003 e poi nel 2009) e quella avanzata alla presidenza di turno francese del ministro Lagarde il 29 settembre 2008, di costituire un fondo europeo?».

giulio tremonti

 

Veniamo al Mes. È davvero il cavallo di troia della Troika o è uno strumento di salvezza?

«Timeo Danaos et dona ferentes. Quando nasce l' idea degli eurobond, prima nel 1994 con il piano Delors, poi nel 2003 con la presidenza italiana, si pensa a titoli europei per finanziare non solo le infrastrutture, ma anche la Difesa. Il cancelliere inglese di allora mi disse: "No, thanks: questo è nation building".

ROMANO PRODI E MARIO MONTI

 

Poi, nel 2009, nel pieno della crisi, con Juncker l' idea è di avere titoli non per fare più debito ma, rispettando i limiti previsti dal Trattato, sottrarsi al costo della speculazione. In una notte del 2009 all' Eurogruppo venne un notaio a raccogliere le firme per incorporare il fondo europeo come strumento privatistico, perché non aveva ancora basi nel Trattato. La discussione si sviluppò attorno a due principi: serietà sopra, nei bilanci, solidarietà sotto, e in mezzo la piattaforma per gli eurobond».

 

E poi?

lagarde e juncker koala

«Poi tutto saltò con la crisi greca e con la Troika appunto: Bce, Fmi e Commissione che salvarono, con i nostri capitali e calpestando la nostra democrazia, le banche tedesche e francesi».

 

Draghi, Lagarde e Juncker. In parte, scambiate un po' le poltrone, siamo ancora lì.

tsipras juncker

«Veda lei. Ripeto comunque che la proposta degli eurobond era per creare debito veramente europeo, non debito nazionale controllato dall' Europa. Ora sento sigle dalla sinistra semantica sanitaria. Il punto è: chi emette i titoli per cui si inventa varia nomenclatura? L' ambiguità sprigionata dal detto-non-detto suggerisce l' uso bizantino della formula "quasi": quasi eurobond.

 

Oggi come oggi i nuovi titoli non può emetterli a statuto vigente la Banca europea degli investimenti. Per statuto va esclusa la Bce, in teoria potrebbe farlo la Commissione, ma in realtà in questo senso c' è solo un precedente, remoto e marginale. Ecco che arriviamo al Mes. La situazione oggi è questa: devi capitalizzarlo per attivarlo, e per capitalizzarlo devi sottoscrivere nel nostro caso circa 100 miliardi. Ovviamente facendo altro debito».

roberto gualtieri si congratula con giuseppe conte per l'informativa sul mes

 

Ma che senso ha se dobbiamo mettere soldi in un veicolo che poi ce li restituisce, se la Bce si è sostanzialmente impegnata a sottoscrivere i titoli di tutti?

ursula von der leyen e angela merkel

«Assumendo che il Mes cubi 700 miliardi, e che all' Italia venga data solo la sua quota di competenza, nel dare e nell' avere mettere 100 vorrebbe dire avere solo qualcosa in più in termini finanziari. Ma pagando un altissimo prezzo politico. Sarebbe una partita di giro, anzi in realtà è una partita di raggiro».

 

Si spieghi.

meccanismo europeo di stabilita' 1

«Possono raccontarcela come vogliono: avvio soft, finalità virtuose, eccetera. Ma l' ingresso del veicolo in Italia presuppone comunque fortissime condizionalità. Può essere che la partenza sia soft, ma l' evoluzione sarà hard. Anche perché c' è un punto che tutti hanno ignorato: il ministro tedesco deve riferire al Bundestag ogni minimo elemento dell' attività del Mes. Non solo: c' è la Corte di Karlsruhe, essendo materia costituzionale. Noi abbiamo costituzionalizzato l' Ue, la Germania l' ha germanizzata. Possono dire quello che vogliono, ma la disciplina del Mes spinge verso una direzione diversa da quella che ci viene raccontata».

giulio tremonti

 

Lei è stato a lungo ministro dell' Economia. In questa situazione, perché il suo successore appoggia l' idea del Mes?

«Nel bene e nel male, tenderei a escludere di avere successori: a partire da Monti ed escluso solo Grilli, sono stati tutti molto più "bravi" di me. Per essere bravi, sul Mes basta leggere La Verità di ieri».

 

meccanismo europeo di stabilita'

Gualtieri e Conte, però, se i retroscena sono veri, insistono, si direbbe contro il Parlamento, o per lo meno senza? Dombrovskis ha confermato che l' ipotesi è allo studio. È normale?

«Torniamo alla tribuna della barzelletta. Non è stata una barzelletta ai tempi di Weimar, il "Gabinetto dei Baroni". Crollo finanziario, crisi politica, progressivo distacco dal Parlamento.

charles michel ursula von der leyen david sassoli christine lagarde come le ragazze di porta venezia

Non vedo grandi differenze.

 

Nei palazzi e dintorni c' è in giro troppa gente che pensa di utilizzare il programma Mes per restare al governo come ha fatto Tsipras, il ventriloquo della Troika».

 

Giudizio pesante.

«Considerando quello che sta succedendo, e prevedendo quello che succederà a livello sociale nel Paese, il problema non sarà avere la fiducia dei mercati ma avere un governo che abbia la fiducia del popolo.

 

MERKEL TSIPRAS MYKONOS

Non tanto adesso, ma quando ci sarà la vera crisi economica in tutte le sue manifestazioni (posti di lavoro persi, aziende chiuse, disordini, mali tipici di queste fasi). La tragedia di Weimar non fu solo o tanto generata dalla crisi finanziaria, ma da quella politica. Allora si avvicendarono al governo figure sempre le più strampalate. L' ultima fu quella del generale super tecnico che, cinico, aspettava in panchina la chiamata: fu chiamato, ma anche lui infine ribaltato - con il consenso di Hindenburg - da quell' altro...».

 

Condivide la necessità di non bypassare il Parlamento in una circostanza del genere?

giulio tremonti

«Ripeto: quella del Mes è una partita di raggiro, dato che la cifra economica è marginale, mentre quella politica è enorme. La chiamata dello straniero è un film che gli italiani hanno già visto nel 2011, effetti disastrosi compresi. Qualche tempo fa, prima della pandemia, a Londra ho avuto una conversazione con un importantissimo politico laburista inglese che mi ha detto: "L' errore fatto dal Regno Unito nel 2011 fu quello di non contrastare Merkel e Sarkozy che attaccavano l' Italia.

 

giulio tremonti silvio berlusconi 2

È vero che il tuo era un governo proto-populista, ma allora fu consentito alla Germania di dominare sull' Italia e sull' Europa. E questo è sempre stato fuori dalla nostra politica di equilibrio". Quindi certo, come minimo bisogna passare dal Parlamento. Non è una idea mia peraltro: sta scritto in Costituzione. In ogni caso c' è una variabile esterna rispetto al Palazzo, anzi due: il Paese e il popolo».

 

Come ne se esce?

PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI

«Io penso che l' uscita di sicurezza non sia sul globale, ma anche e soprattutto sul locale. L' introduzione alla nuova edizione del mio ultimo libro, Le tre profezie, (in uscita venerdì, ndr) inizia con questo motto primitivo: "Fermati ed aspetta che la tua anima ti raggiunga". La soluzione a cui dobbiamo cominciare a pensare non sarà dal lato globale ma dal lato locale. Non dai valori mobiliari ma dai valori morali, quando saranno finalmente in disarmo i pusher finanziari. Più orizzontale che verticale. Le faccio un esempio certo non sufficiente: nel 2005 ho inventato il 5 per mille come strumento per attivare la solidarietà indirizzata alla ricerca scientifica e al volontariato. Tutto questo è il modello di società verso cui si può e si deve andare».

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...