giorgia meloni nello musumeci gianfranco micciche matteo salvini

“MUSUMECI HA ROTTO I COGLIONI A TUTTI” - IL GOVERNATORE DELLA SICILIA SCRIVE A “LA STAMPA” PER CHIEDERE CHIARIMENTI SULL’INTERVISTA BOMBA A MICCICHÈ E IL QUOTIDIANO DI GIANNINI PUBBLICA LA TRASCRIZIONE : “ODIA IL PARLAMENTO, D'ALTRO CANTO È FASCISTA VERO. NON HA CERCATO NOI, PERCHÉ LO SAPEVA CHE I SICILIANI NON LO VOTANO. HA CERCATO QUELLI DI ROMA. LA MELONI, LA RUSSA, FASCISTI COME LUI DI VECCHIA DATA” - “LA VERITÀ È CHE A GIORGIA DI MUSUMECI NON GLIENE FREGA UN CAZZO. LA MIA SENSAZIONE È CHE VUOLE..”

nello musumeci foto di bacco (2)

1 - "CARO PRESIDENTE DELLA SICILIA IL CHIARIMENTO NON TOCCA A NOI"

Da “La Stampa”

 

Il presidente della Sicilia, Nello Musumeci ha scritto una lettera alla Stampa in cui chiede che siano «doverosamente chiari i contorni di una vicenda (le frasi di Miccichè su "Musumeci fascista", "il governatore odia la democrazia") che, per la gravità delle affermazioni contenute, non può certo cadere nel silenzio».

 

La risposta più chiara e semplice che possiamo dare al governatore della Sicilia è quella che pubblichiamo qui a fianco, cioè la trascrizione dell'intervista registrata che il nostro Giuseppe Salvaggiulo ha fatto al coordinatore di Forza Italia, Gianfranco Miccichè. Come si evince dal testo, non c'è proprio nulla da smentire.

GIANFRANCO MICCICHE MATTEO SALVINI

 

2 - LA DESTRA E IL CASO MICCICHÈ IN SICILIA ECCO LE FRASI SU "MUSUMECI FASCISTA" SULLA STAMPA

Giuseppe Salvaggiulo per “La Stampa”

 

Alcuni stralci della trascrizione della registrazione dell'intervista al presidente dell'Assemblea siciliana Miccichè.

 

Il patto violato

«Per la prima volta nella storia del centrodestra in Sicilia abbiamo un problema: Musumeci. Come lui ben sa, non possiamo ricandidarlo. Cinque anni fa ci costrinse alla candidatura. Quando cominciammo a ragionare, disse: "Io comunque sono candidato, con o senza di voi. O state con me o perdete". Non è il sistema migliore per farsi volere bene dalla gente. Non so se chiamarlo ricatto, ma questa è la frase che disse. Un'imposizione, non una scelta».

GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI

 

Campagna acquisti

«Appena diventato presidente, la prima cosa che ha fatto è chiamarsi i nostri deputati per farli passare con lui: "Ti faccio assessore, ti faccio di qua, ti faccio di là". Ha creato rotture in tutti i partiti. Ma sei scemo? Ha rotto i coglioni a tutti i partiti della coalizione. A tutti.

 

Dopo di che, quando succedono queste cose fatte dai suoi uomini, lui dice sempre che non ne sapeva niente. Ma una volta l'ha fatto lui direttamente con una nostra deputata di Siracusa che stava venendo a Palermo e me l'ha raccontato: "Mi ha telefonato il presidente dicendomi di passare da Catania perché mi doveva parlare. E ha tentato di convincermi a passare con lui". Sono stati cinque anni così».

GIANFRANCO MICCICHE

 

Il fascismo

 «Ha tentato di distruggere i partiti facendo diventare i capi dei nostri partiti suoi assessori. Altra scorrettezza assoluta. Odia il parlamento, lo odia! D'altro canto è fascista vero. Nella storia della Sicilia lui è il fascista che esiste nella zona di Catania. Nella Sicilia orientale c'è sempre stato il fascismo. A Palermo no: è troppo nobile e intellettuale.Musumeci odia i partiti, il parlamento, la stampa. I tre pilastri della democrazia: se li togli, non esiste più».

 

Palermo e Roma

«Musumeci ha sempre odiato i partiti. Ragazzo, ora ci chiedi il voto? Cerchi i partiti? E non ha cercato noi, perché lo sapeva che i siciliani non lo votano. Ha cercato quelli di Roma. La Meloni, La Russa, fascisti come lui di vecchia data.

MICCICHE BERLUSCONI

 

Sapendo bene che noi non lo vogliamo. Non Micciché, tutti i partiti! Anche Fratelli d'Italia. Non hanno nessunissimo piacere di stare con lui. La Meloni ha fatto questa specie di minaccia: senza l'ok su Musumeci loro non danno l'ok su Lagalla sindaco. Sai quanti abbiamo parlato disperati? Nessuno. Il silenzio più totale, fai quel cazzo che vuoi.

 

GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI

Musumeci si è comportato talmente di merda che ha convinto tutti i nostri assessori a passare nel suo partito, per cui noi avevamo finti assessori, in realtà ascari passati totalmente con lui. A me su 4 ne è rimasto uno, che l'ha mandato a fare in culo.

L'altro giorno hanno chiamato Cascio, il nostro candidato, dicendogli che se si ritirava lo faceva assessore al posto di quest' ultimo che mi è rimasto. Possiamo accettare la candidatura di Musumeci? No. Infatti non l'accetteremo».

gianfranco micciche sbrocca all ars 1

 

Il potere e la rottura

«In Sicilia Forza Italia è sempre stato primo partito. Può essere che ora Fratelli d'Italia e Musumeci ci battano, perché hanno una lista che di fatto porta tutto il peso del governo regionale su Palermo, perché tutti gli assessori sono con loro. Un livello di potere che tu non puoi capire. Noi in assemblea li abbiamo un po' stoppati, però hanno un potere infinito. Io solo una brioche col gelato posso promettere».

 

«Questa presa di posizione della Meloni, così rigida e ferma, ha creato indubbiamente una sorta di rottura nel centrodestra. (...) Poi ci siamo detti: "Ragazzi, guardiamoci in faccia, dobbiamo distruggerci perché la signora Meloni ha deciso che dobbiamo morire tutti? Manco per niente".

 

miccich berlusconi

A Lagalla abbiamo detto: "Tu vuoi vincere o fare il finto candidato? Perché se vuoi vincere, non si deve parlare di Musumeci". Lui ovviamente se n'è strafregato di Musumeci. Il rappresentante della lista di Musumeci ha tentato di dire: "Scusate, stiamo facendo un accordo senza considerare la Regione e Musumeci". È stato aggredito da tutti: "Ma vattene affanculo e non rompere le scatole!"».

 

Il rebus Meloni

MUSUMECI SALVINI MELONI BERLUSCONI

«La verità è che lei rischia moltissimo, perché anche quelli di Fratelli d'Italia se ne fottono, da dove sono non si muovono. (...) Il fatto che abbia tentato questo colpo di mano ha fatto incazzare un po' tutti. Il centrodestra è vincitore perché siamo riusciti a evitare queste minacce, ricatti. (...) Musumeci non è di Fratelli d'Italia, lo è diventato un mese fa. È sempre stato all'opposizione di tutti: di Fini, di Rauti. Vecchia destra? Forse di più. Troppo.

 

Lui è uno di quelli che non ha immagazzinato dentro di sé il congresso di Fiuggi; Meloni che nasceva da lì ci sta ripensando. La sua convention a Milano era destra-destra-destra-destra.

 

Gianfranco Micciche Grande Sud

La mia sensazione è che lei voglia diventare la Le Pen di qualche anno fa, la responsabile della destra europea. Trattare con la destra americana e non so con quale altra. Insomma un ritorno a un periodo Io non credo che se lei volesse restare nel centrodestra rischierebbe un'azione come questa.

 

A lei di Musumeci non gliene frega un cazzo. La mia sensazione è che vuole rompere. Che le interessa? Oggi è: tutti al governo tranne lei. Lei vuole rimanere in questa condizione. Può essere il primo partito, ma non so con quale facilità potrebbe fare il premier. Mi sembra che non la si veda».

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”