matteo renzi alfonso bonafede

“NON HAI I NUMERI, FERMATI FINCHÉ SEI IN TEMPO” - PER FAR PARLARE DI SÉ RENZI ATTACCA IL “SUO” MINISTRO DELLA GIUSTIZIA BONAFEDE SULLA RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE: “VOTIAMO CONTRO, NON DITE CHE NON VE LO AVEVAMO DETTO” - LA RISPOSTA: “NON ACCETTO RICATTI” - LA FRECCIATINA A TRAVAGLIO DAL PALCO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DI “ITALIA VIVA”: “MI ACCUSANO DI STARE CON FORZA ITALIA, MA SE DEVO SCEGLIERE TRA CHI DICE ‘NON È UNO SCANDALO CHE CI SIANO INNOCENTI IN GALERA, STIAMO CON I GARANTISTI”

1 – PRESCRIZIONE, RENZI A BONAFEDE: "NON HAI NUMERI, FERMATI FINCHÉ SEI IN TEMPO". IL MINISTRO: "NON ACCETTO RICATTI"

Da www.repubblica.it

 

MATTEO RENZI - SECONDO GIORNO ASSEMBLEA NAZIONALE ITALIA VIVA

Dal Palco della prima assemblea di Italia Viva Matteo Renzi lancia la sfida al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sulla prescrizione: "Fermati finché sei in tempo - afferma l'ex premier -  perché in Parlamento votiamo contro la follia sulla prescrizione. Patti chiari amicizia lunga, non dite che non ve lo avevamo detto e senza di noi non avete i numeri al Senato e forse neanche alla Camera, rifletteteci bene. Io voto la civiltà non la barbarie sulla prescrizione". Il ministro replica: "Non accetto ricatti e minacce da nessuno. E vado avanti".

 

Italia Viva si prepara dunque a votare in Parlamento il ddl Costa se sulla prescrizione non venisse prima approvato il lodo Annibali nel Milleproroghe, che propone di tornare alle norme dell'ex ministro della Giustizia Andrea Orlando o, in alternativa, il rinvio secco della riforma Bonafede. "Se qualcuno pensa che per lo status quo del governo rinunciamo a secoli di civiltà giuridica, si sbaglia", aggiunge Renzi.

 

 

Parlando di organizzazione, Renzi dice che a livello locale ci saranno un uomo e una donna a guidare Iv, ma sia chiaro "chi vuole fare correnti, anche solo uno spiffero, ha sbagliato casa, vada nel Pd che li riprendono subito". L'obiettivo è di aprire "entro il 31 marzo 100 sedi di Italia viva" e  "mezzo milione di registrati sulla piattaforma". E annuncia che il 14 febbraio "sarà pronto il testo sul piano choc che consegneremo ufficialmente al presidente del consiglio e al governo".

matteo renzi assemblea nazionale di italia viva 8

 

2 – PRESCRIZIONE, ATTACCHI A RAFFICA DA IV A BONAFEDE (E TRAVAGLIO)

Wanda Marra per “il Fatto Quotidiano”

 

"Non si capisce il motivo di tanta rigidità di Bonafede sulla prescrizione. Lo dicono anche alcuni dei Cinque Stelle". Nelle quinte dello studio 10 di Cinecittà dove va in scena la prima Assemblea nazionale di Italia Viva, c' è anche chi la mette così. L' ambientazione è studiata e curata nel dettaglio. La scelta della location (gli studios dove sono stati girati Il Gladiatore e la serie Roma) vuol essere evocativa. Ma più che altro riesce a evocare fasti passati.

alfonso bonafede 1

 

Nella difficoltà di trovare una strategia e una prospettiva politica, in un momento in cui rompere con il governo Conte è fuori discussione, ma pesare davvero è impossibile, diventa la prescrizione il tema centrale della kermesse. "Non ho fatto un governo per cedere al giustizialismo dei grillini", dice Matteo Renzi.

 

MARCO TRAVAGLIO

Affonda: "I magistrati di Milano hanno detto che viola l' articolo 116 della Costituzione. Noi siamo dalla parte di chi vuole una giustizia giusta, come diceva Marco Pannella con Enzo Tortora". E poi entra direttamente nella diatriba che va avanti da una settimana tra Gaia Tortora (vicedirettore del Tg La7) e Marco Travaglio: "Mi accusano di stare con Forza Italia, ma se devo scegliere tra chi dice 'mai prescrizione' o, peggio ancora, 'non è uno scandalo che ci siano innocenti in galera', noi stiamo con i garantisti: è uno scandalo che ci siano innocenti in galera, lo dico a Bonafede e Travaglio".

 

la solitudine di alfonso bonafede

Il ministro della Giustizia (travolto poi da una pioggia di critiche) aveva detto che "gli innocenti non finiscono in carcere". Il direttore del Fatto ha chiarito così il suo ragionamento: "Ho scritto un' ovvietà. I detenuti in custodia cautelare (arrestati prima della sentenza in base a 'gravi indizi di colpevolezza' per evitare che fuggano o inquinino le prove o reitirino il reato') per la nostra Costituzione sono 'presunti innocenti'.

Quindi non c' è nulla di scandaloso se 'un presunto innocente è in carcere: è la legge che lo prevede. Solo la sentenza definitiva dirà se era colpevole o innocente'". Ma Italia viva cavalca la polemica. E tocca a Roberto Giachetti ricordare che la ingiusta detenzione è stata alla base della malattia e poi della morte di Enzo Tortora.

matteo renzi assemblea nazionale di italia viva 7MARCO TRAVAGLIO CON CARTA IGIENICA GRIFFATA RENZI

Renzi ancora una volta lancia il "Lodo Annibali": "Si voti nel Milleproroghe la sospensione degli effetti della Bonafede per un anno". Per ora, non trova sponde nel Pd. La posizione ufficiale di Nicola Zingaretti resta quella di presentare una propria proposta se il premier Giuseppe Conte e il Guardasigilli non andranno incontro alle richieste dei dem. Ma chi lo sa. "Magari alla fine, se c' è il voto segreto, voteremo la proposta Costa che sospende la Bonafede e la risolveremo così, abrogandola", ragionava qualche esponente del Pd qualche giorno fa. Se ci sarà un voto segreto, è possibile.

alfonso bonafedegiuseppe conte alfonso bonafede

Intanto, Renzi si intesta il tema. Il pomeriggio viene aperto da un video del presidente dell' Unione delle Camere penali, Gian Domenico Caiazza). Poi tocca a Lucia Annibali (che fu sfregiata con l' acido), capogruppo in commissione Giustizia del Pd alla Camera, spiegare il contenuto dei due emendamenti che portano il suo nome. "Il fatto di essere stata vittima di un' aggressione non offusca la lucidità con cui approccio la questione. Il processo deve avere una fine anche per permettere alle vittime di elaborare quanto accaduto.". E ancora, tocca a Giuseppe Cucca, capogruppo in Commissione Senato tornare all' attacco di Travaglio: in un editoriale, il direttore del Fatto ha ricostruito le gesta del senatore in un modo che lo stesso Cucca rinnega (al centro del discorso, un emendamento per la prescrizione del 2016 che il senatore sostiene di aver firmato a sua insaputa).

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...