mateusz morawiecki von der leyen 6

“NON TEMIAMO LE MINACCE UE. LA POLONIA E’ DETERMINATA A DIFENDERE LA PROPRIA’ SOVRANITA’" - SCONTRO AL CALOR BIANCO AL PARLAMENTO EUROPEO TRA IL PREMIER POLACCO MORAWIECKI E LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE VON DER LEYEN DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE DI VARSAVIA CHE AFFERMAVA IL PRIMATO DEL DIRITTO NAZIONALE SU QUELLO EUROPEO. URSULA MINACCIA: “NO AI FONDI DEL RECOVERY SENZA LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA”. E MORAWIECKI EVOCA IL TERZO REICH…

Francesca Basso per corriere.it

 

Era chiaro sin dalla vigilia che la discussione al Parlamento europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, sulla crisi dello Stato di diritto in Polonia avrebbe visto un ulteriore scontro tra Varsavia e le istituzioni europee.

Mateusz Morawiecki von der leyen

 

La premessa era nella lettera aperta inviata dal premier polacco Mateusz Morawiecki al Parlamento Ue, alla Commissione europea e al Consiglio europeo in cui ha chiesto «comprensione e reciprocità» e «disponibilità a condurre il dialogo con spirito di rispetto». Ma nella lettera Morawiecki aveva anche detto che «la Polonia è determinata a difendere la propria sovranità» e ha attaccato le istituzioni che, secondo Varsavia, agiscono oltre il loro potere e usano la leva finanziaria per «usurpare poteri».

 

Al Parlamento Ue il copione è stato lo stesso. E il rischio è che si ripeterà anche giovedì quando i leader Ue si incontreranno a Bruxelles per il Consiglio europeo. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha spiegato perché la sentenza della Corte Costituzionale polacca è un pericolo per la tenuta dell’Ue: «Questa sentenza — ha detto — mette in discussione i fondamenti dell’Unione europea. È una sfida diretta all’unità dell’ordinamento giuridico europeo.

Mateusz Morawiecki von der leyen 2

 

Solo un ordinamento giuridico comune garantisce pari diritti, certezza del diritto, fiducia reciproca tra gli Stati membri e quindi politiche comuni». Per Bruxelles lo Stato di diritto è messo in pericolo in Polonia perché la riforma della magistratura ha compromesso l’indipendenza dei giudici, come rilevato anche dalla Corte di Giustizia dell’Ue. La stessa Corte costituzionale polacca «è discutibile», ha detto von der Leyen, spiegando come procederà la Commissione per far rispettare lo Stato di diritto, che «è il collante che unisce la nostra Unione. È il fondamento della nostra unità.

 

Mateusz Morawiecki von der leyen 6

È essenziale per la tutela dei valori su cui si fonda la nostra Unione: democrazia, libertà, uguaglianza e rispetto dei diritti umani». Una delle conseguenze possibili è il blocco dei fondi del Recovery Fund (36 miliardi) destinati alla Polonia: «Le regole sono chiarissime. Abbiamo stabilito per legge che ci sono investimenti associati a delle riforme. Le riforme devono seguire le raccomandazioni specifiche per Paese. Una di queste, per la Polonia, è il ripristino dell’indipendenza della giustizia. Questo significa eliminare la sezione disciplinare e il reintegro dei giudici ingiustamente licenziati». Comunque per la presidente von der Leyen «il destino della Polonia è l’Europa».

 

Morawiecki ha criticato «la lingua delle minacce e delle imposizioni», ma al termine dell’intero dibattito ha manifestato la disponibilità ad abolire la «sezione disciplinare dei giudici» costituita presso la Corte costituzionale «perché non ha risposto alle nostre aspettative». Bisognerà vedere i tempi e i modi.

 

Mateusz Morawiecki-690x362

«Non sono d’accordo che dei politici minaccino e terrorizzino la Polonia. Il ricatto è diventato un metodo di fare politica verso alcuni Stati membri, ma non è così che agiscono le democrazie», ha denunciato Morawiecki nel suo discorso durato 35 minuti durante il quale è andato all’attacco della Commissione europea e della Corte di Giustizia dell’Ue, confermando la linea indicata dalla sentenza, che ha stabilito che alcuni articoli del Trattato dell’Ue (l’articolo 1 e l’articolo 19) sono «incompatibili» con la Costituzione dello Stato polacco e che le istituzioni comunitarie «agiscono oltre l’ambito delle loro competenze». Il premier Morawiecki ha ricordato che la Polonia è «un Paese fiero.

 

ursula von der leyen sogna l esercito europeo

Abbiamo pagato con tante vittime la nostra lotta per la democrazia. Abbiamo salvato Parigi e Berlino dagli attacchi bolscevichi», combattuto «contro il Terzo Reich» e lottato anche quando «Solidarnosc ha dato speranza di rovesciare il sistema totalitaristico russo».

 

Ma la sentenza della Corte costituzionale polacca è un passaggio senza precedenti nella storia dell’Unione: «È la prima volta in assoluto che un tribunale di uno Stato membro — ha sottolineato von der Leyen — rileva l’incompatibilità dei Trattati dell’Ue con la Costituzione nazionale. Questo ha gravi conseguenze per il popolo polacco. Perché la sentenza ha un impatto diretto sulla tutela della magistratura».

 

 

«Il primato del diritto dell’Unione non può essere sopra le Costituzioni, non può violare dunque le Costituzioni», ha replicato Morawiecki: «La nostra Costituzione non consente di delegare poteri in un modo che porterebbe alla conclusione che la Polonia non è più uno Stato sovrano», ha proseguito aggiungendo che «se vogliamo collaborare, dobbiamo essere d’accordo che ci sono differenze.

ursula von der leyen

 

L’Unione europea non si disintegrerà solo perché i nostri sistemi legali sono diversi, operiamo così da decenni». Il premier polacco ha ribadito l’appartenenza di Varsavia all’Ue, così come vogliono i cittadini polacchi, che il 10 ottobre sono scesi in piazza per riaffermare la loro volontà di rimanere all’interno dell’Unione in protesta con il governo. Parlare di Polexit, ha detto il premier, vuol dire «raccontare fantasie e menzogne».

 

Ma «se volete creare un super-Stato europeo — ha avvertito Morawiecki — dovete chiedere agli Stati e alle popolazioni europee se lo vogliono. Il diritto primario è la Costituzione e viene prima di ogni altra fonte di diritto. Il primato del diritto dell’Unione non può violare la Costituzione».

jaroslaw kaczynski mateusz morawiecki

 

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?