“OGNI GIORNO CE N’È UNA” – FRANCESCO VERDERAMI: “LA PARTITA DEL PNRR È DIVENTATA UNA QUESTIONE POLITICA. NE È CONVINTA GIORGIA MELONI, SECONDO LA QUALE GLI ULTIMI ACCADIMENTI SONO IL SEGNO CHE È INIZIATA LA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE EUROPEE” – “STAVOLTA IL LIVELLO DEL CONFLITTO TOCCA I VERTICI DELL’UNIONE. IL PUNTO È CHE A ESSERE NEL MIRINO È SOPRATTUTTO L’ITALIA. CON MACRON ALL’ULTIMO MANDATO, SCHOLZ CHE GODE DEL GRADIMENTO DI UN TEDESCO SU CINQUE, E SANCHEZ CHE IN SPAGNA È STATO COSTRETTO AL VOTO ANTICIPATO, LA PREMIER POTREBBE ASSUMERE IN PROSPETTIVA UN RUOLO DI PRIMO PIANO. E LEI…”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni ursula von der leyen giorgia meloni ursula von der leyen

Sul Pnrr la partita dell’Italia con Bruxelles non è più una questione di regole e tantomeno di numeri: è diventata una questione politica. Ne è convinta la premier, secondo la quale gli ultimi accadimenti sulla trattativa sono il segno che è iniziata la campagna elettorale per le Europee.

 

Ieri la dichiarazione di un portavoce della Commissione — critico con le misure del governo sulla Corte dei conti — ha convinto Meloni a reagire per sconfessare il rappresentante di Bruxelles. Il fatto che la lunga nota di Palazzo Chigi confuti punto per punto quella tesi, testimonia l’intenzione della premier di voler stoppare sul nascere un’operazione politica di cui c’era sentore da giorni nell’esecutivo e nella diplomazia.

 

ULTIMO FANGO A PARIGI - MEME BY EMILIANO CARLI ULTIMO FANGO A PARIGI - MEME BY EMILIANO CARLI

L’idea di far passare l’Italia come un Paese dove si smantellano le istituzioni di controllo è vissuta come il tentativo di accostare Roma a Budapest, a cui l’Europa ha sospeso i fondi «a tutela degli interessi finanziari» dell’Unione per non avere disposto «un controllo adeguato sulla spesa».

 

Una manovra spericolata e persino infondata, a sentire fior di giuristi e di leader dell’opposizione come Calenda, che ritengono corretta l’impostazione del governo. Tuttavia Meloni — constatato che «ogni giorno ce n’è una» — ha deciso di replicare, considerando strumentale l’atteggiamento della Ue sulle norme che regolano il ruolo di vigilanza della Corte dei conti.

 

GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ

Siccome sono in vigore da tre anni, appare inspiegabile questa forma di doppiopesismo, dato che con i due precedenti gabinetti il tema non è mai stato sollevato: «A meno che il problema sia legato al nostro governo».

 

[…] sarebbe la prova di come sia iniziata la campagna per le Europee. Palazzo Chigi continuerà a rispondere alle obiezioni in punta di regolamento, ma la premier si rende conto che sono mosse dettate dalla scadenza elettorale. E ritiene che trasmettano un segnale di grande debolezza da Bruxelles.

 

giorgia meloni raffaele fitto 2 giugno 2023 giorgia meloni raffaele fitto 2 giugno 2023

D’altronde, come sottolinea un autorevole ministro, «se le previsioni del voto dovessero realizzarsi e in Europa si concretizzasse una maggioranza tra Popolari, Conservatori e Liberali, cambierebbe tutto. Perciò gli avversari reagiscono».

 

Ecco il motivo per cui oggi le manovre di disturbo verso Roma non sono più attribuite ai tecnocrati di Bruxelles […]. Stavolta il livello del conflitto è più alto: tocca i vertici dell’Unione. E non è un caso se il Ppe, scaldando i muscoli per la campagna elettorale, ha fatto stampare delle locandine contro il vicepresidente socialista della Commissione Timmermans. Così come non è un caso se la presidente popolare von der Leyen, in odore di conferma, si tiene prudentemente fuori dalla mischia.

 

pedro sanchez giorgia meloni 2 2 pedro sanchez giorgia meloni 2 2

Il punto è che a essere nel mirino è soprattutto l’Italia. Sono molti i motivi, spiegati dalle feluche della Farnesina. Non solo la «sovranista» Meloni potrebbe diventare un’apripista per altri leader simili del Vecchio Continente.

 

In più, con Macron che in Francia è all’ultimo mandato, Scholz che in Germania gode del gradimento di un tedesco su cinque, e Sanchez che in Spagna è stato costretto al voto anticipato, la premier potrebbe assumere in prospettiva un ruolo di primo piano nell’Unione. E lei, quando nelle riunioni sente questi ragionamenti, li stoppa buttandola sul ridere: «Evitate perché sennò mi ammazzano...».

 

Ma non c’è dubbio che di qui al 2024 «sarà un anno in cui si ballerà», come sostiene un esponente di governo: «Le avvisaglie ci sono. Non mancheranno i colpi sotto la cintura». Non mancheranno nemmeno passaggi complicati per la premier: dall’applicazione del Pnrr alla decisione da assumere sul Mes, argomento che certamente affronterà con il cancelliere tedesco, in visita a Roma la prossima settimana. […]

giorgia meloni pedro sanchez raffaele fitto giorgia meloni pedro sanchez raffaele fitto SOLLEVANTE - MEME BY EMILIANO CARLI SOLLEVANTE - MEME BY EMILIANO CARLI GIORGIA MELONI PILOTA DI JET - FOTOMONTAGGIO GIORGIA MELONI PILOTA DI JET - FOTOMONTAGGIO GIORGIA MELONI IN VISITA NELLE ZONE ALLUVIONATE GIORGIA MELONI IN VISITA NELLE ZONE ALLUVIONATE JOE BIDEN GIORGIA MELONI - G7 HIROSHIMA JOE BIDEN GIORGIA MELONI - G7 HIROSHIMA ursula von der leyen giorgia meloni ursula von der leyen giorgia meloni

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...