biden putin russia stati uniti

“DI PACE NESSUNO HA MAI PARLATO SE NON PER TEMPOREGGIARE” - QUIRICO: “LE TRATTATIVE ZOPPICANTI SONO SCIVOLATE NEL NULLA. ADESSO LA GUERRA È IL NOSTRO AVVENIRE. CI SIAMO AFFANNATI A PRESENTARE LO SCONTRO COME UNA LOTTA, NON PER L'UCRAINA, MA TRA IL BENE E IL MALE, LA LIBERTÀ CONTRO LE TIRANNIDI. NON CI SIAMO ACCORTI CHE ERA PROPRIO QUELLO CHE PUTIN VOLEVA. IL NOSTRO IMPERATIVO ERA MOSTRARE CHE CI TROVAVAMO DI FRONTE A UNA GUERRA DI AGGRESSIONE BRUTALE. ADESSO CHE DIVENTA UNA GUERRA MONDIALE IL TORTO E LA RAGIONE IN UCRAINA NON AVRANNO PIÙ SENSO. LE BUGIE DELL'AGGRESSORE DIVENTANO REALTÀ, LA VERA CAUSA DELLA GUERRA VERRÀ DIMENTICATA”

Domenico Quirico per “la Stampa”

DOMENICO QUIRICO

 

Che cosa importa quello che abbiamo pensato e detto finora? Ci avevano chiesto soltanto la nostra pazienza, un po' di indignazione per l'aggressione e pietà per l'aggredito. Ci dicevano noi non siamo in guerra, noi non facciamo la guerra. Noi siamo la pace. Noi abbiamo dato volentieri tutto questo, pazienza e indignazione. E poi la guerra come si poteva prevedere fin dal primo giorno ha alzato le sue pretese. Improvvisamente ci siano accorti che le serviva ben altro. Ovvero che anche noi entrassimo in guerra. La guerra voleva anche noi.

 

vladimir putin joe biden ginevra

Ha fatto in fretta la guerra. Appena un mese ed eccola qua. Dalle armi non letali e difensive siamo al triplice grido di guerra del ministro ucraino: armi armi armi! Non bastano mai. La Germania sta per diventare la terza o seconda potenza militare del mondo. Dal cordone sanitario siamo passati alla Nato versione planetaria con il Giappone, la Corea del sud, l'Australia, l'obbligo automatico (terribile aggettivo) di difendere un membro in pericolo si estende agli oceani.

 

nancy pelosi

Le portaerei si muovono. Nancy Pelosi speaker del congresso americano va a Taiwan perché i cinesi intendano. Accorrono in Ucraina volontari stranieri, a migliaia, (foreign fighters suona male), gente che non vuol perdersi il posto in prima fila per il massacro. Invece di arrestarli li intervistiamo reverenti, questi eroi in anticipo. Parliamo delle atrocità commesse dai "mongoli" in divisa russa, i secoli passano ma Tamerlano e Gengis Khan e le piramidi di teschi sono sempre evocativi La zeta di "za pobedu", per la vittoria, compare sui corazzati russi a Tell Amer in Siria. Ecco: loro sì che hanno capito tutto.

crematorio mobile dei russi a mariupol

 

Da ora in avanti altro che Mariupol e Odessa, si combatte ovunque la carta strategica diventa mondiale. Inutile nascondere i simboli. In realtà ci eravamo messi fuori gioco. Potevamo desiderare la vittoria degli ucraini e la umiliazione dei russi, non tutti c'era perfino chi auspicava il contrario.

 

Ma eravamo sotto sotto, facendo la faccia dura, convinti che un muro invisibile ci separasse dalla guerra ovunque fossimo. Eravamo così presi da un disgusto assoluto per questa guerra marcia che cercavamo di non pensarci: ci sono degli idioti che vogliono ancora combatterla una guerra, allora che si gustino tutte le conseguenze della loro follia anacronistica. Non avevamo paura. Ma non per coraggio per la una provvidenziale costruita anestesia.

putin biden

 

Ci hanno spogliato giorno dopo giorno, con metodo di ogni possibilità di tregua, cessate il fuoco, accordo momentaneo. Di pace, a questo punto, credo che nessuno abbia mai parlato se non per furbizia temporeggiatrice. Le trattative zoppicanti ambigue ritualistiche sono scivolate nel nulla. Sono morte e sepolte. Si benedicono ormai bandiere da una parte e dall'altra.

 

mariupol

L'Onu è dichiarato morto di vergogna da uno dei belligeranti (ma questo lo sapevamo dall'inizio di questo disastro, non ci siamo mai illusi) e tutti tacciono tirando un sospiro di sollievo che qualcuno l'abbia detto, per non doversi più occupare di consigli di sicurezza, di veti e di altre cianfrusaglie. Adesso la guerra sta per insinuarsi nelle più immediate delle nostre attese, è il nostro avvenire. Risuona leggermente aggiornata, politicamente più corretta la sciagurata domanda retorica: volete burro o cannoni?

 

cimiteri improvvisati a mariupol 2

Come volete si possa rispondere ormai? Anche dall'altra parte faranno la domanda: burro o cannoni per fermare l'occidente che vi soffoca e assedia? Non pensate che abbiamo diritto anche noi al posto al sole, non solo l'avido occidente? Come pensate risponderanno? La guerra ci aveva soltanto fatto una grazia, un mese, un mesetto di allegra noncuranza, di discussioni un po' accademiche su come è nato tutto questo... ma è o non è peggio del covid? Conviene cedere?... la luce le tenebre.

 

Dobbiamo purtroppo districarci da questa guerra che non ci faceva male, che pensavamo di poter bloccare prima che ci inghiottisse. Adesso incontreremo la guerra vera, dura come la roccia, la paura vera che non ti lascia mai solo con te stesso. Questa guerra corrode paziente le opere dell'uomo e poi di colpo tra quei relitti stabilisce un rapporto nuovo e malefico. Adesso si fa sul serio, "la operazione speciale" cambia volto, fase tre, si passa alle artiglierie, alla prima guerra mondiale. Fanno bene gli ucraini a cercare in tutta fretta di allontanare la popolazione dall'est del paese. Hanno capito.

vladimir putin joe biden ginevra 2021

 

Perché ora la tattica sarà quella delle bombe a pioggia a raffica millimetro per millimetro e metà dell'Ucraina i russi la faranno diventare una necropoli. Sì. Come Mariupol. Ci siamo affannati a presentata lo scontro come una lotta, non per l'Ucraina e il suo territorio, ma tra il bene e il male, la libertà contro le tirannidi, la democrazia contro i camuffati autoritarismi. Non ci siamo accorti che era proprio quello che Putin voleva e invocava e preparava da tempo. Perché l'invocare una ridefinizione dei rapporti di forza nel mondo che cancellasse l'Ottantanove sovietico serviva a mischiare le carte: voi contro di noi, e il noi è la Russia la Cina contro l'occidente. È il mondo visto da Putin e noi glielo abbiamo offerto.

 

La semplificazione della luce e delle tenebre è perfetta per le tirannidi perché la puoi rovesciare come vuoi a loro vantaggio, chi stabilisce che per tutti noi siamo la luce? Dovevano inchiodarlo semmai a ladro di territori, a invasore bulimico, a fuorilegge. Putin ha iniziato la guerra con la bugia che la Nato voleva accerchiare la Russia (e la Cina).

putin xi jinping

 

Adesso le carte del mondo che stamperanno a Mosca e a Pechino mostreranno la piantina della Nato versione universale: Ecco siamo assediati. Cosa vi dicevamo? Il nostro imperativo era mostrare che ci trovavamo di fronte a una guerra di aggressione brutale dell'Ucraina. Adesso che diventa una guerra mondiale il torto e la ragione in Ucraina non avrà più senso. Le bugie dell'aggressore diventano realtà, la vera causa della guerra verrà dimenticata. Si lotta per sopravvivere. L'odio trionfa.

XI JINPING E VLADIMIR PUTIN

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."