salvini di maio

“ALLE PROSSIME EUROPEE CI SARANNO SORPRESE” - ALESSANDRA GHISLERI FA LE CARTE ALLA POLITICA: “CHI HA VOTATO I PARTITI AL POTERE STA PERDENDO LA PAZIENZA: IL GIOCHINO PORTATO AVANTI DA SALVINI E DI MAIO DI COPRIRE UN DOPPIO RUOLO, GOVERNO E OPPOSIZIONE INTERNA, COMINCIA A ROMPERSI - IL REDDITO DI CITTADINANZA? AL SUD NON STA DANDO I RISCONTRI SUL MERCATO DEL LAVORO CHE SODDISFINO LE ASPETTATIVE. ANCHE SALVINI DEVE STARE ATTENTO PERCHE’…”

ALESSANDRA GHISLERI A L'ARIA CHE TIRA LA7

Federico Novella per “la Verità”

 

«Alle prossime europee ci saranno sorprese. Ma è presto per dire in quale direzione». A parlare, tra lo scientifico e il sibillino, è Alessandra Ghisleri, ascoltatissima direttrice di Euromedia Research, «Nostra signora dei Sondaggi» (copyright Dagospia). Considerata l' oracolo della demoscopia, nonostante quella laurea in oceanografia - studiava da paleontologa - che forse l' ha aiutata ad affrontare le tempestose mareggiate elettorali degli ultimi tempi.

 

Anzitutto mi faccia capire: per i sondaggisti ultimamente la vita è un po' più dura?

«Diciamo che è più complicato riuscire ad avere un' idea stabile degli orientamenti».

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

 

Come mai?

«Il pensiero dei cittadini adesso si evolve sulla base di tre fattori: i propri bisogni personali e familiari, la considerazione tributata ai leader che dovrebbero risolverli, e poi l' attualità del momento. Sono parametri che cambiano di continuo, è tutto più sfuggente».

 

salvini di maio

Il fatto che i leader bombardino l' elettorato quotidianamente attraverso i social contribuisce ad alimentare la confusione?

«Cresce sicuramente l' influenza dei social network, anche se la parte del leone viene ancora giocata dalla televisione. È evidente che se hai le qualità per lanciare un messaggio efficace su tre fronti, social, tv e piazze, hai modo di effettuare una campagna elettorale un passo avanti agli altri. E oggi l' unico che ha gli strumenti per farlo - e lo fa - è Matteo Salvini».

 

matteo salvini luigi di maio

Il verdetto che arriva dalla Basilicata è un preludio di un terremoto alle Europee?

«Arriva un messaggio importante dal basso. Nella vita delle persone, vengono individuate alcune emergenze da risolvere al più presto: la ricerca del lavoro, le tasse, la sicurezza personale, l' immigrazione. Più o meno in quest' ordine. Faccio una battuta: diciamo che la Basilicata non è la Cina della Via della seta».

alessandra ghisleri (2)

 

È una sfiducia al governo?

«Da un lato questi temi sono considerati emergenze; nello stesso tempo vengono riconosciuti come carenze dell' attuale esecutivo. La gente chiede più sforzi su queste tematiche».

 

Insomma qualcuno sta perdendo la pazienza?

«Sì. Più passa il tempo e più chi ha avallato questo governo diventa esigente. Era nelle cose».

 

Cioè?

«In qualche modo i protagonisti di questo esecutivo hanno convertito il cittadino: da spettatore ad attore primario, che dal basso si fa valere in prima persona. Questo passaggio da un lato ha generato grande entusiasmo, dall' altro però ha creato moltissime aspettative. Il giochino portato avanti da Salvini e Di Maio di coprire un doppio ruolo - governo e opposizione interna - comincia a rompersi. Più il tempo passa, più gli elettori chiedono scelte concrete. Questo vale sia per le categorie produttive che per la gente comune».

Salvini Di Maio

 

Qualche mese fa parlava di crescita del «voto vendicativo» verso la vecchia classe politica. Ora questa rabbia si sta ritorcendo contro il governo di Giuseppe Conte?

«Se parliamo di Conte il discorso è diverso. Viene considerato un' istituzione. Infatti la sua fiducia viaggia sopra il 40%, ben al di sopra del governo nel suo insieme. A pagare il prezzo più alto sono i 5 stelle. Alle regionali lo abbiamo visto. È pur vero che loro continuano a presentarsi da soli senza appoggiarsi alle liste civiche, però il calo c'è stato».

 

Una crisi di leadership?

CONTE SALVINI DI MAIO BY SPINOZA

«Sicuramente hanno scontato anche una linea confusa sul piano della guida politica: da una parte il volto istituzionale di Di Maio, dall' altro quello battagliero di Di Battista. Il messaggio incisivo, semplice e diretto delle origini si è andato sciupando. Molti avrebbero desiderato atteggiamenti più radicali anche sulle infrastrutture, come la Tav e la Tap. Naturalmente nel momento in cui sei chiamato a gestire l'amministrazione di governo, necessariamente vieni costretto al compromesso. Se l' indecisione decanta, tutto questo pesa sui consensi: è una sorta di crash».

 

I delusi a 5 stelle ritorneranno a rifugiarsi nell'astensione?

«Qualcuno è già tornato nel Pd, qualcun altro ha trovato rappresentanza nella Lega, altri effettivamente scelgono di astenersi, ma non sono così tanti. In Sardegna, Abruzzo e Basilicata non c'è stata una fuga dal voto».

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 15

 

Evidentemente il reddito di cittadinanza, così com' è, non basta.

«La gente si aspettava un cambiamento molto più radicale. Il reddito è stato presentato in una versione molto limitata, dunque al Sud non sta dando quei riscontri sul mercato del lavoro che soddisfino le aspettative, le quali, ripeto, sono molto alte. Insomma, nell' accesso al governo, ci sono stati passaggi che nei sentimenti del popolo 5 stelle hanno tradito l' origine del movimento».

 

La fatidica soglia del 20% alle europee, quella su cui si decideranno le sorti del governo, è pericolosamente vicina?

«Sono border line. Al momento sono ancora molto vicini».

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE

Dopo il voto europeo a qualcuno converrà staccare la spina?

«Mancano diverse settimane al voto, e sappiamo che la scelta determinante degli italiani avviene in extremis, negli ultimi giorni di campagna elettorale. Sicuramente le Europee ci hanno abituato alle sorprese. Pensiamo all' exploit del 40% di Renzi o alla forte affermazione dei radicali. Da che parte arriveranno queste sorprese, non posso dirlo. Al momento non ci sono ancora abbastanza elementi per fare previsioni accurate».

 

Salvini cannibalizzerà il M5s?

«Certamente ha mostrato un' esperienza politica superiore, frutto della crescita sui banchi di scuola della politica milanese. Ma anche lui deve fare attenzione».

 

Perché?

matteo salvini luigi di maio

«Fondamentalmente Salvini cresce perché si rafforza anche al Sud. In Basilicata ha segnato un più dodici per cento, nell' arco di un anno. Il problema è che non deve voltare le spalle al suo voto storico, cioè la parte ancestrale del suo consenso. Conquistando il Sud c' è il rischio di dimenticare il Nord e le sue categorie produttive».

 

Oggi il Mezzogiorno si colorerebbe di azzurro sul piano elettorale?

«Con questa legge elettorale il centrodestra farebbe il pieno al sud, sì. Ma ripeto: non parlo della Lega, ma del centrodestra unito. Vale a dire Lega, Fratelli d' Italia e Forza Italia».

 

La coalizione non si può permettere di perdere pezzi?

conte salvini di maio

«No, se uscisse Forza Italia, al Sud la situazione sarebbe diversa. L'azzurro sarebbe molto meno azzurro, diciamo. Dunque il partito di Berlusconi resta fondamentale».

 

Nonostante il fatto che la Lega ne stia drenando parte dei voti?

«Ciò che poteva essere sottratto a Forza Italia, è già stato portato via. Silvio Berlusconi adesso ha la missione di fidelizzare i suoi e proporre un messaggio distintivo preciso. Il popolo di Forza Italia ha convinzioni che spesso non sono così aderenti alla linea leghista. Le Europee in qualche modo sono una lotta fratricida, è una scelta di partito, e dunque è fondamentale sottolineare le sfumature politiche all' interno della coalizione».

salvini e di maio murales by tvboy

 

Nel futuro prevede la nascita di nuovi partiti personali?

«Da Berlusconi in poi, il quadro politico italiano si è evoluto verso una personalizzazione dei partiti. Per certi versi è anche un fenomeno globale: pensiamo a Trump o a Macron, oggi tutti conoscono il loro volto ma non il partito d' appartenenza».

 

Una tendenza valida da sinistra a destra, per quanto si possano ancora utilizzare queste categorie.

«Matteo Renzi per esempio, al di là dei giudizi politici, è stato uno dei pochi a sinistra a costruire un partito che si identificava nella sua figura. Zingaretti non ha ancora calibrato un messaggio chiaro in tal senso. Dunque, dopo la fiammata di entusiasmo iniziale per la sua elezione a segretario, il popolo di sinistra si sta facendo delle domande: non ha ancora capito con che cosa abbiamo a che fare. Qual è l'identità del Pd? Quale la linea?».

matteo salvini luigi di maio

 

L'altro uomo del futuro è Giovanni Toti?

«Piace. Lavora bene e la sua regione vanta un ottimo livello reputazionale. È senz' altro un'emanazione di un' idea berlusconiana, è stato in qualche modo "prescelto", e tra i prescelti è quello che ha passato indenne più prove elettorali. Ma in Forza Italia, per introdurre una nuova identificazione personale bisogna prima cambiare radicalmente il partito».

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO