matteo salvini luigi di maio virginia saba

“QUI C' È LA MAFIA DI MEZZO, NON SI SCHERZA” – DI MAIO MENTRE FA LE IMMERSIONI E I SELFIE CON LA FIDANZATA DI CARTONE VIRGINIA SABA PROVA A PUNTELLARE SALVINI SULLA QUESTIONE SIRI. LUIGINO RICALCA LE DOMANDE DI TRAVAGLIO. LA PRINCIPALE È “COSA SA O SAPEVA IL MINISTRO DELL’INTERNO?” – MA LA “FOGA GIUSTIZIALISTA” DEI GRILLINI, COME LA CHIAMA IL CAPITONE, SERVE PIÙ CHE ALTRO PER FINGERE TENSIONE E FARE CAMPAGNA ELETTORALE…

Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

luigi di maio subacqueo

Sono almeno cinque le domande che Luigi Di Maio vuole porre al suo alleato di governo, in queste ore in cui tutto all' improvviso potrebbe scivolare verso una deriva inattesa. E sono domande che tornano ogni volta all' inchiesta in cui risulta indagato per corruzione il sottosegretario Armando Siri.

 

Inizialmente l' idea era di rilasciare un post sui social network, con appunto l' elenco delle domande. Tutte che ruotano attorno a un interrogativo: «Cosa sa o sapeva Matteo Salvini?». I rapporti di Siri con Paolo Arata, ex deputato, imprenditore con affari nell' eolico e nel fotovoltaico, mente del capitolo energia del programma leghista. Ma soprattutto: accusato di stare a braccetto con Vito Nicastri, considerato uomo del supericercato Matteo Messina Denaro. Ed è su questo tasto, e su quello del ruolo e delle responsabilità di governo di Salvini che Di Maio vuole battere il più possibile per arroventare il mese che manca al voto europeo.

ARMANDO SIRI MATTEO SALVINI

 

Il leghista comunque gli dà una mano, perché è a lui, che definisce le inchieste «iniziative giudiziarie esagerate contro di noi», che vuole replicare il vicepremier del M5S: «Vi rendete conto? È il ministro dell' Interno ed è proprio lui incaricato di dare la caccia al superboss - è il ragionamento condiviso con i suoi collaboratori - Come fa a non voler fare chiarezza? Serve a lui, serve a noi come governo. Salvini non può svignarsela dai giudici come faceva Berlusconi. Qui c' è la mafia di mezzo, non si scherza».

 

ARMANDO SIRI

Di Maio intravede nelle inchieste giudiziarie il fianco più scoperto della Lega. Anche e soprattutto perché proprio questa settimana dovrebbe chiudersi il fascicolo sui finanziamenti alla politica del costruttore Luca Parnasi, l' imprenditore interessato alla costruzione dello stadio della Roma. Una vicenda sulla quale risulta indagata (per altri motivi: abuso d' ufficio) anche la sindaca grillina Virginia Raggi.

 

GIULIO CENTEMERO

Una storia diversa che si intreccia e si mescola in quel grande calderone di scandali sempre in ebollizione che è la capitale. Nel caso della Lega si parla di soldi, 250 mila euro, che secondo l' accusa sarebbero finiti a Radio Padania attraverso una fondazione. A rischiare il processo è Giulio Centemero, il tesoriere del Carroccio. Lui, Siri e ancora Edoardo Rixi: i 5 Stelle tengono il conto. Dopo le Europee dovrebbe concludersi il processo per le "spese pazze" in Regione Liguria contro il sottosegretario della Lega e il senatore Francesco Bruzzone.

 

edoardo rixi giovanni toti marco bucci promozione pesto patrimonio dell'umanita'

I grillini la chiamano «questione morale», i leghisti rinfacciano ai conviventi di governo una «foga giustizialista» ritrovata «strumentalizzando le inchieste» e ostentata per recuperare nei sondaggi.Certo è che è sentire poi gli stessi protagonisti di questa soap opera dire «tutto tranquillo», «è solo scena per la campagna elettorale», produce un effetto di sbandamento.

Perché i toni sono sempre più ringhianti, una via crucis quotidiana di ripicche e recriminazioni, di dispetti e invasioni di campo.

 

luigi di maio 1

Ora è il turno di Roma, la norma ad hoc che la sgrava dal debito e che Salvini ha dato ordine di non votare oggi nel consiglio dei ministri, mandando su tutte le furie Di Maio. Ma è anche la leva obbligatoria che sarebbe materia del ministro della Difesa Elisabetta Trenta e che il leader della Lega vorrebbe reintrodurre.

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO COME BUD SPENCER E TERENCE HILL

Almeno a parole. Sull' altro fronte della coppia, anche Di Maio continua ad aggiornare, come ogni giorno da un mese, il suo manifesto anti-Salvini. Sui migranti, i rimpatri e la sicurezza. L' occasione la fornisce la cronaca di Torino. Il senegalese che ha preso a sprangate due agenti al grido di Allah Akbar era stato già raggiunto da due provvedimenti di espulsione: «Perché stava ancora in Italia?

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO INNAMORATI

 

Non sono io il ministro che si occupa di rimpatri. Non sono io ad averne promessi 600 mila».

Il grillino sarebbe pronto a chiedere un vertice sui respingimenti. Un' idea che vale un affronto e un' altra dichiarazione di guerra a Salvini. Una guerra dove però alla fine nessuno sembra combattere sul serio.

luigi di maio formula eluigi di maio virginia saba

TOTI E RIXI IN RUSSIAmatteo salvini armando sirisiri salvini

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