“L’INCHIESTA SUI DOSSIER È UN FLOP” – FRANK CIMINI FA IL CONTROCANTO ALLE PAGINATE DEI GIORNALI SULLA BANDA DEGLI SPIONI: “NON CE N’È UNO CHE ABBIA PRESO ATTO CHE SU 13 RICHIESTE DI ARRESTI IN CARCERE PRESENTATE DALLA PROCURA DI MILANO, IL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI FILICE NON NE ABBIA ACCOLTO NEMMENO UNA. IL GIUDICE HA DECISO PER 4 INDAGATI AI DOMICILIARI E ALTRE DUE MISURE CAUTELARI DI MINORE AFFLIZIONE” – “PRIMA DI PARLARE E SCRIVERE DI ‘PERICOLO PER LA DEMOCRAZIA’, BISOGNEREBBE PRENDERE ATTO DI ESSERE DAVANTI A IMPRENDITORI CHE CERCANO DI FREGARSI TRA LORO, MA ANCHE A DATI VENDUTI A CARO PREZZO SENZA ESSERE IN REALTÀ IN ALCUNI CASI GRANCHÉ RISERVATI…”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell'articolo di Frank Cimini per https://www.unita.it/

 

FRANK CIMINI FRANK CIMINI

Non c’è un giornale, un sito, un’agenzia di stampa che abbia, diciamo così, preso atto che su 13 richieste di arresti in carcere presentate dalla procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta su dossier, spie e spiati il giudice per le indagini preliminari Filice non ne abbia accolto nemmeno una. Il giudice ha deciso per 4 indagati ai domiciliari e altre due misure cautelari di minore afflizione.

 

Per Enrico Pazzali, presidente della Fiera di Milano ora sull’orlo delle dimissioni, la procura aveva chiesto la detenzione in casa che il gip ha negato. Il nome di Pazzali fra gli indagati è quello che ha fatto più rumore negli ambienti politici e in quelli della cosiddetta “Milano bene”.

 

FABRIZIO FILICE FABRIZIO FILICE

[…] al di là delle serenate d’amore di giornali e tg, il flop – considerando il trattamento riservato dal gip alle 1172 pagine della richiesta di misure cautelari – appare più che evidente. Inoltre il giudice ha glissato sulla parte del documento della procura in cui si ipotizzano rapporti con mafia e servizi segreti ovviamente deviati.

 

Insomma le richieste della procura sembrano scritte più per gli organi di informazione che per il giudice chiamato a decidere. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che evidentemente non ha nulla di meglio da fare, ha puntato il dito contro il presunto gap tecnologico tra “i criminali” e lo Stato.

 

carlo nordio foto lapresse carlo nordio foto lapresse

Il problema invece sta nell’assenza totale di anticorpi da parte della pubblica amministrazione. Un problema già emerso in modo chiaro almeno dai tempi di Mani pulite e insabbiato dalla politica. E quando la politica fa finta di niente, risulta poi impossibile che l’intervento dei magistrati possa risolvere qualcosa.

 

Prima di parlare e scrivere di “pericolo per la democrazia” in relazione ai problemi di questa inchiesta, ripetiamo, ampiamente ridimensionata dal gip, bisognerebbe prendere atto di essere davanti a imprenditori che cercano di fregarsi tra loro, ma anche a dati venduti a caro prezzo senza essere in realtà in alcuni casi granché riservati. Lo spionaggio industriale è una storia vecchia come il mondo. Chi controlla chi non si capisce.

carlo nordio (2) carlo nordio (2) frank cimini -foto di Giovanni Tagliavini frank cimini -foto di Giovanni Tagliavini

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...