donald trump documenti top secret

“C’È IL RISCHIO CHE CERTI DOCUMENTI POSSANO ESSERE VENDUTI A RUSSIA, CINA O COREA DEL NORD” – L’EX FUNZIONARIO DELL’INTELLIGENCE USA, DAN MEYER: “TRUMP POTREBBE AVER VIOLATO INTENZIONALMENTE LE REGOLE SULLA DECLASSIFICAZIONE. CERTI DOSSIER NON POSSONO MAI ESSERE RESI PUBBLICI” – “GLI STANDARD SONO CHIARI E NON AMMETTONO CHE UN PRESIDENTE IN USCITA ABBIA IL DIRITTO DI METTERE I DOCUMENTI IN UNO SCATOLONE E PORTARLI VIA. ERA SUCCESSO AI TEMPI DI RICHARD NIXON. È UN REATO PENALMENTE PERSEGUIBILE SOTTRARRE DOCUMENTI LA CUI TITOLARITÀ È DEL GOVERNO FEDERALE…”

Francesco Semprini per “La Stampa”

 

donald trump

«Dal mandato di perquisizione del giudice deduco che Trump potrebbe aver intenzionalmente violato le regole sulla declassificazione, il riferimento a leader stranieri come il presidente francese Emmanuel Macron rappresenta un rischio per le attività dei nostri 007 e presta il fianco a Paesi come la Russia, per questo certi dossier non possono mai essere resi pubblici».

 

Dan Meyer, è tra i principali avvocati esperti di sicurezza nazionale, ex funzionario dell'intelligence Usa, oggi è partner dello studio legale Tully Rinckey di Washington DC.

 

perquisizione dell fbi a mar a lago immagini aeree 3

I legali di Trump sostengono che il loro assistito abbia declassificato i documenti di Mar-a-Lago prima di lasciare la Casa Bianca, questo basta per metterlo al riparo dalle accuse di spionaggio e ostruzione alla giustizia?

«Il presidente ha l'autorità di declassificare alcuni documenti quando è ancora nell'esercizio delle proprie funzioni, ma lo deve fare seguendo standard e regole ben precise che tutelano la sicurezza delle informazioni contenute nei dossier».

 

Che cosa intende?

trump e obama alla casa bianca

«C'è un decreto esecutivo emanato dall'ex presidente Barack Obama che stabilisce in base a quali criteri procedere alla declassificazione dei documenti, anche top secret.

 

Gli standard sono chiari e non ammettono che un presidente in uscita abbia il diritto di mettere i documenti in uno scatolone e portarli via. Era successo ai tempi di Richard Nixon, per evitare reiterazioni da parte dei successori è stato cambiato il sistema a più riprese. È un reato penalmente perseguibile sottrarre documenti la cui titolarità è del governo federale».

donald trump

 

Bisogna capire se Trump ha seguito le regole nella declassificazione?

«Nel mandato di perquisizione c'è un chiaro riferimento alla possibile violazione della legge sullo spionaggio del 1917 che ha reso necessario entrare nella residenza dell'ex presidente e prende possesso dei documenti. Questo mi fa pensare che l'Fbi sia in possesso di prove secondo cui è stato commesso da Trump».

 

Quindi c'è dell'altro?

perquisizione dell fbi a mar a lago immagini aeree 2

«Penso che ci sia stata una violazione intenzionale di disposizioni di legge in materia di sicurezza, già questo costituisce un atto di rilevanza penale. C'è un decreto specifico - l'Executive Order 12356 National security information - che stabilisce la rilevanza penale di certi comportamenti.

 

Perché c'è il rischio che certi documenti possano essere venduti o usati per passare informazioni a qualcuno, a qualche governo straniero, a qualcuno che ha contatti con Russia, Cina o Corea del Nord. Questo rappresenta un altro reato grave».

 

Alcuni invocano la pubblicazione dell'affidavit, può essere importante per saperne di più?

«Nel nostro sistema, a differenza di quello italiano per esempio, il giudice ha poteri più limitati, non ha accesso a tutte le informazioni del caso.

 

perquisizione dell fbi a mar a lago immagini aeree 4

Per questo deve fare affidamento agli agenti speciali dell'Fbi che a lui riportano tutto quello di cui sono a conoscenza in merito alla presunta violazione redigendo l'affidavit. In questa fattispecie l'affidavit avrebbe chiarito al giudice la sussistenza di elementi a sostengo dell'ipotesi di violazione della legge sullo spionaggio del 1917».

 

Trump cosa rischia ora?

«Negli ultimi anni ci sono stati casi in Usa di servitori dello Stato che hanno declassificato senza autorizzazione o senza seguire le regole, sono stati incriminati e puniti anche con pene detentive. Dobbiamo capire meglio cosa ha in mano l'Fbi, ma credo che Trump possa rischiare l'incriminazione».

 

i documenti di donald trump 2

Secondo il Wall Street Journal tra i documenti sequestrati c'è una menzione al presidente Macron. Cosa comporta questo? Potrebbero esserci i nomi di altri leader nei dossier ora in mano all'Fbi?

«Questo è un altro elemento che sottolinea come sia cruciale il rispetto dei processi di declassificazione. La valutazione dei leader stranieri da parte dell'amministrazione americana, in particolare se si tratta dei partner europei, è qualcosa che non può e non deve essere resa pubblica.

 

Anche perché il rischio è di compromettere eventuali operazioni di intelligence che sono in corso e con esse la copertura degli agenti segreti. Questo costituisce un altro reato penale molto grave. È chiaro che tra i compiti della Casa Bianca rientra quello della valutazione dei leader stranieri, anche amici e alleati, a maggior ragione certi documenti devono rimanere riservati».

donald trump 2i documenti di donald trump 1

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...