ucraina - profughi in fuga

IL “SABOTAGGIO RUSSO” RACCONTATO DA DOMENICO QUIRICO: “I RUSSI IMPEDISCONO AGLI ABITANTI DELLE CITTÀ ASSEDIATE DI ANDARSENE PERCHÉ GLI SERVONO, SONO UN PEZZO DELLA LORO STRATEGIA. SEMPLICI PEDINE UMANE. SONO IL CONTRARIO DEGLI SCUDI UMANI USATI DA MOLTI DITTATORI PER DIFENDERSI: QUESTI CIVILI DISARMATI SERVONO A INCHIODARE I DIFENSORI, A INDEBOLIRLI. SE I CIVILI LASCIASSERO LE CITTÀ GLI UCRAINI POTREBBERO TRASFORMARE LA CITTÀ IN UN GIGANTESCO E MICIDIALE FORTINO. POTREBBERO, SENZA OSTACOLI, METTERE IN ATTO LA STRATEGIA PIÙ PERICOLOSA E COSTOSA PER GLI ASSEDIANTI…”

DOMENICO QUIRICO

Domenico Quirico per “la Stampa”

 

Tra le mille ferite che questi giorni di guerra ci infliggono, e non finirà fino a quando anche solo una di esse continuerà a sanguinare, una cosa mi colpisce più di altre: le file di fuggiaschi ammassati tra le rovine nell'attesa che si aprano quelli che chiamano corridoi umanitari, la possibilità cioè di uscire dalle città che i russi stringono d'assedio per raggiungere zone più sicure.

 

soldati russi in ucraina 8

Si resta trafitti dallo sguardo di questi fuggiaschi usciti dalle cantine e dai nascondigli, li immagineresti assetati di luce con sul volto la gioia della liberazione vicina. Invece gli sguardi sono vaghi, torbidi, così diffusi che non si fissano su niente, non si fermano su niente. Lo sguardo dei profughi. Non si fidano dei russi. Hanno ben motivo di non fidarsi perché li conoscono ormai meglio di noi. Sono capaci di tutto, pensano, loro sono pieni di forza e di sicurezza mentre noi, noi che aspettiamo qui, non abbiamo niente. Viviamo sulla lama del coltello, ci bilanciamo da un minuto di speranza a un altro minuto di speranza, da ore siamo qui allo scoperto, in equilibrio sulla lama del coltello.

soldati russi in ucraina 7

 

Ci tengono ben stretti al loro morso, due parolette sole e la nostra speranza è di nuovo andata al diavolo, ci lascerà un'altra volta per chissà quanti giorni, forse per sempre è ai russi che appartiene la nostra vita, agli invasori. Questa gente non è più sorretta nemmeno dal sentimento che sempre si forma in una città assediata, in mezzo alle mille cose che rattristano e minacciano la vita: l'emozione. Sì. L'emozione di arrischiarsi nelle strade sotto il tiro del cannone, vivere in questo continuo subbuglio di una guerra che ti circonda, senti che ti tocca, di essere sempre con il cuore in gola.

 

Ma questo era all'inizio, dieci giorni fa che pesano come mille anni. In una foto solo una bambina innocentemente distesa su una coperta dormiva serena, e stanca, la bocca aperta in un sorriso. E si immagina al risveglio lo strazio dell'accorgersi che la salvezza annunciata era rimasta un fantasma. La strada dietro di lei, tra file di case danneggiate, di negozi divelti, è popolata da una moltitudine di cose perse, disseminate sul selciato nell'ultima febbrile scelta prima di scavalcare solo con il necessario la linea della salvezza. Un paio di scarpe nuove, lucide, mi raccontano tutta una storia.

 

soldati russi in ucraina 6

Finora, dopo ore, la speranza implacabilmente si spegne. Scende il buio, che li riporta indietro, li sprofonda, per così dire, nel passato. Per oggi non c'è più speranza di partire, errano per gli oscuri isolati senza più riconoscerli. Come in un rituale feroce, beffardo. Perché i combattimenti nella zona, contrariamente agli accordi tra le due parti, non sono stati rispettati e gli autobus che devono caricare donne e bambini sono stati avviati in un settore sempre pericoloso.

 

O perché i russi hanno ordinato di avviarsi in corridoi che portano verso i territori da loro controllati e non in Ucraina. Già sono pronti i comunicati che si rivolgono accuse reciproche di aver violato i patti. Sembra accertato che responsabili della maggior parte dei fallimenti siano i militari russi. D'altra parte la imposizione di dirigere i fuggiaschi verso i propri territori è un evidente sabotaggio preventivo.

soldati russi in ucraina 5

 

Allora mi sono chiesto: perché? Una crudeltà gratuita? Mostrare agli indomabili ucraini che la ostinazione a combattere può solo portare alla fame e alla morte dei loro cari, che non c'è salvezza se non nella resa? La guerra è crudele ma la crudeltà è sempre legata a una strategia, a un progetto tragicamente razionale. In questo terzo millennio, malgrado tutti i discorsi sul progresso, i tanti trattati per disciplinare anche la guerra con il suo contrario, cioè le regole e un diritto, la forza bruta può esercitarsi e prevalere come ai tempi degli assiri. I russi impediscono agli abitanti delle città assediate di andarsene perché gli servono, sono un pezzo della loro strategia. Semplici pedine umane.

 

soldati russi in ucraina 3

Sono il contrario degli scudi umani usati da molti dittatori per difendersi: questi civili disarmati servono a inchiodare i difensori, a indebolirli. Se i civili lasciassero le città gli ucraini potrebbero, senza ostacoli, mettere in atto la strategia più pericolosa e costosa per gli assedianti: liberi dalla necessità di non coinvolgere i civili nella brutalità della battaglia strada per strada, dove non si fanno distinzioni e prigionieri, senza più l'obbligo di riservare e procurare loro cibo, acqua, medicine sempre più rare, potrebbero trasformare la città in un gigantesco e micidiale fortino.

 

soldati russi in ucraina 2

Se i russi, impotenti, furibondi per il tempo che passa invano, decidessero di usare aviazione e artiglieria in modo ben più massiccio di quanto fatto finora per radere al suolo una città ora popolata solo da combattenti, costruirebbero con le loro mani per i difensori un perfetto terreno di battaglia. Tra le rovine, i carri armati non possono muoversi con facilità e sono vulnerabili, ogni maceria è un nascondiglio per i cecchini.

 

Per questo a Stalingrado i civili vennero rapidamente messi in salvo prima dell'arrivo dell'armata di Von Paulus. Stalin non aveva certo pietà degli esseri umani: aveva bisogno di un cimitero di macerie vuote in cui inghiottire i soldati tedeschi. I generali di Putin invece hanno bisogno che i civili, le donne, i vecchi, i bambini restino nelle città, in ostaggio, siano impaccio, rimorso, senso di colpa dei difensori.

 

soldati russi in ucraina 1

È il contrario di quanto è avvenuto in Siria; ma gli scopi della guerra civile di Bashar al Assad erano molto diversi da quelli di questa guerra di Putin: il dittatore siriano non vuole soltanto vincere, voleva disporre quando il conflitto finirà e lui sa attendere con spietata pazienza, di un deserto in cui non ci siano più oppositori incerti.

 

UCRAINA - PALAZZO SVENTRATO DA UN MISSILE

Non può ucciderli tutti; ma può costringerli ad andarsene, senza bloccarli, dal suo gigantesco Paese prigione. In sei milioni sono fuggiti. Alla fine potrà regnare su una Siria in cui restano soltanto coloro che gli sono legati da vincoli etnici e religiosi o che hanno combattuto al suo fianco e che non ne contestano il potere. I profughi non gli servono, sono immondizia umana che può gettar via. Le guerre sono malattie in cui si usano folle intere, sereni in coscienza, in una raccapricciante aritmetica. Qui si condanna, là si lascia fuggire: come si segna il destino degli alberi in un bosco.

carro armato russo distrutto

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...