cacciari

“LA SINISTRA, A FURIA DI INSEGUIRE IL CENTRO, È FINITA PRIGIONIERA DEL CENTRO STORICO” - MASSIMO CACCIARI TORNA A RANDELLARE IL PD: “SI SONO RINTANATI NEL RIFUGIO DEI BENESTANTI. E DI CONSEGUENZA HANNO DIMENTICATO LE PERIFERIE, HANNO ABBANDONATO GLI ITALIANI IN DIFFICOLTÀ - RISCHIO FASCISMO? MACCHÉ. ADOPERIAMO BENE LE PAROLE. NON POSSIAMO DARE DEL FASCISTA A SALVINI. ANCHE PERCHÉ NON SE LO MERITA…”

Federico Novella per “la Verità”

 

«Il Pd dica no agli intrallazzi, e lo dica chiaramente». A suonare la sveglia in un partito balcanizzato, di fronte al montare dell' inchiesta sul mercato delle toghe che adesso sfiora anche il Quirinale, è Massimo Cacciari. Il filosofo veneziano sogna una sinistra che rifiuti il compromesso, che riproponga con forza la questione morale e si riavvicini alle periferie, oggi feudi sovranisti.

massimo cacciari (3)

 

Professor Cacciari, come interpreta il terremoto nel Csm? Immaginare parlamentari e magistrati che si incontrano di notte negli alberghi per pilotare le nomine chiave. Un' inchiesta che lambisce addirittura il Quirinale. Che effetto le fa?

«In un certo senso me lo aspettavo. Il cancro che da decenni ammorba la politica ha contagiato anche la magistratura. Del resto, quando un regime politico è avviato al declino, da tutti i punti di vista, economico, sociale, culturale, in ogni branca delle istituzioni dilaga il virus della corruzione. È quello a cui stiamo assistendo».

 

LUCA LOTTI

La magistratura sembra non sia mai stata così delegittimata. Bisognerebbe cambiare le regole per l' elezione degli organi di autogoverno?

«C' è un solo rimedio. Tirar via la politica e le sue logiche dall' organizzazione della magistratura. La quale deve essere gestita in autonomia, senza interferenze. Questo non vale solo per le toghe, ma anche per altri corpi del sistema pubblico, come ad esempio la scuola».

 

Forse suona un po' corporativa, come soluzione.

«Può darsi. Ma sempre meglio dello spettacolo che abbiamo davanti».

 

Si è stupito del ruolo che nella vicenda Palamara pare abbia avuto Luca Lotti, terminale del renzismo?

«Non mi stupisce, e comunque non mi pare che dentro questa storia ci sia solo l' influenza del renzismo, ma anche tanto altro. È il sintomo di una malattia, che nessun partito può tollerare».

MATTEO RENZI LUCA LOTTI

 

Intanto nel Pd è guerra aperta. Lotti si è autosospeso. Molti, come Carlo Calenda, vorrebbero vederlo fuori. Lei è tra questi?

«Dobbiamo partire da una domanda. Qual è la posizione del partito sulla questione? Nicola Zingaretti ha il dovere di dire chiaramente che nel nuovo Partito democratico, ammesso che sia davvero nuovo, non ci possono essere persone che intrallazzano per le poltrone».

 

E quindi dovrebbe cacciare Lotti dal partito?

massimo cacciari (1)

«È chiaro che il segretario deve dare un giudizio chiaro su tutta la vicenda, da cui conseguentemente risulti che persone come Lotti non hanno ragione di essere, in un partito che si vorrebbe portatore di novità».

 

L'interessato si difende dicendo che non c'è reato.

«Ma questo che c' entra? I reati li stabiliscono i giudici. La condotta è moralmente inammissibile».

 

Qual è la questione morale?

«L' intrallazzo sistematico per accaparrarsi il potere in quanto potere. Quello non è accettabile».

 

Intanto il partito sembra balcanizzato. E per il momento Zingaretti ha ringraziato Lotti per essersi autosospeso.

«Ecco, sì: magari poteva evitare di ringraziarlo».

 

Diciamo che il segretario non brilla per coraggio?

«Vedremo, vedremo».

LUCA LOTTI MATTEO RENZI

 

Senza i renziani il Pd sarebbe un partito migliore?

«Il problema non sono loro, ma la linea del partito e un gruppo dirigente decente. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Se vuole avere qualche chance, la sinistra deve diventare radicale».

 

Radicale quanto?

«Nel senso che deve proporre con forza riforme radicali. Basta con la storia del partito moderato. La moderazione serve a poco di fronte alla sfide che ci attendono, anzi. Occorrono riforme profonde, a cominciare da quelle istituzionali, di cui stranamente non parla più nessuno. Camera e Senato così come sono congegnate non servono al Paese, e poi il lavoro, la sanità. Occorre tagliare la spesa, abbattere gli sprechi. Poi possiamo anche pensare a tagliare le tasse. È da 25 anni che ripeto queste cose, ma a quanto pare inutilmente».

MARIA ELENA BOSCHI E LUCA LOTTI

 

Queste riforme si potrebbero varare presentando un'alleanza Pd-5 stelle?

«L'importante è farle».

 

La sinistra le sembra preparata a cogliere l'occasione? Il segretario del Pd le sta dando ascolto?

«Ma direi proprio di no. Anzi, mi pare non stia rispettando la linea che aveva imboccato all'epoca delle primarie. È stato eletto sulla base di una promessa di una forte discontinuità».

 

orlando zingaretti

E invece?

«Sta ancora cercando a tutti i costi il compromesso con le diverse anime del partito. Ma basta, insomma, che prenda una decisione. Serve uno scatto d' orgoglio. Il centrosinistra deve prendere una strada: lasciare il centro e tornare a essere sinistra».

 

E chi non ci sta, per esempio Matteo Renzi?

«Chi non ci sta, che vada per la sua strada».

 

Non le dà fastidio che a sinistra si vada spesso al traino di papi stranieri, per esempio Emmanuel Macron?

«Chiamiamo le cose con il loro nome: "complesso di inferiorità"».

 

Alcuni intellettuali progressisti, tra cui Federico Rampini, sostengono che la sinistra si è profusa nella solidarietà ai migranti, al punto da dimenticare i bisogni degli italiani. Concorda?

«Certamente. È uno dei risultati di questa rincorsa al voto dei moderati, sembra che a questa classe dirigente non interessi altro. Il risultato sa qual è? A furia di spostarsi verso il centro, sono rimasti prigionieri del centro storico. Si sono rintanati nel rifugio dei benestanti. E di conseguenza hanno dimenticato le periferie, hanno abbandonato gli italiani in difficoltà, una larga parte di elettorato che è stata consegnata ai partiti populisti e alla destra sociale.

 

Quella a rischio fascismo?

massimo cacciari (2)

«Macché fascismo. Anche qui, adoperiamo bene le parole. Non possiamo dare del fascista a Matteo Salvini. Anche perché non se lo merita. Stiamo parlando di grandi tragedie del Novecento, serve rispetto anche del nostro passato. Niente a che vedere con le miserie di oggi».

 

È proprio per combattere la miseria che Salvini tenta disperatamente di abbassare le tasse.

«Guardi che la flat tax io sarei il primo a volerla».

 

Come sarebbe?

«Ma è ovvio. Poco fa ero dal commercialista. Lo sa quanto pago di tasse? Il 60%. Sessanta! Si rende conto?».

 

E quindi, evviva la flat tax.

zingaretti di maio

«Ma è ovvio che tutti pretendiamo un abbassamento della pressione fiscale. Il problema è che non ci sono le condizioni. E quindi di che parliamo?».

 

Immagino non dei minibot?

«Ecco, per cortesia, cambiamo argomento che è meglio. Non voglio occuparmi di baggianate».

 

Allora degli ultimatum europei sui conti di casa nostra, professore. Riusciremo a evitare la procedura d' infrazione?

«Finiamola con questa storia degli ultimatum. La verità è che il nostro Paese ha dei fondamentali economici pessimi, e una montagna di debito accumulato grazie ai governi del passato. Guardiamo noi stessi, anziché accusare sempre e comunque l' Europa».

 

E quindi, ci arrendiamo all'austerity?

jean claude juncker giuseppe conte 3

«Ma quello non è un problema».

 

No?

«No perché, al di là dei toni bellicosi, vedrete che una soluzione di compromesso, tra Bruxelles e Roma, si troverà. E per un motivo molto semplice».

 

Quale?

«L'Europa non si può permettere di trattarci come la Grecia. Non si può permettere di lasciare andare l'Italia nel caos. Perché il tracollo italiano si porterebbe dietro anche gli altri Paesi».

 

Non ci resta che sperare se ne rendano conto?

«Devono. Del resto è dagli errori e dalle insufficienze degli europeisti che nascono i sovranismi».

 

Crede ancora che il governo possa restare in piedi?

luigi di maio matteo salvini

«Questo governo non cadrà nel breve periodo. Non vedo alternative. Certo, dubito fortemente che arrivi a fine legislatura. Ma comunque andranno avanti. Salvini non ha interesse a provocare un'accelerazione verso le elezioni. E i 5 stelle».

 

C'è ancora Luigi Di Maio nel loro futuro?

«Per forza di cose. Togliere di torno lui significa far precipitare partito e governo».

 

Ci risentiamo al prossimo video postato su Facebook da un leader di maggioranza?

«Ecco, su questo una cosa me la faccia dire. Io davvero non ne posso più dei politici che si comportano come adolescenti complessati».

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO BY LUGHINO

Cioè che postano compulsivamente sui social? Ma la comunicazione pop agevola l'identificazione con il popolo, no?

«Ma mi faccia il piacere. È una deriva inquietante».

 

È antitecnologico?

«Ma no, non condanno i nuovi mezzi di comunicazione. Però vorrei una politica che si distingua, che dia il buon esempio. Che si esprima in maniera meno volgare. Altrimenti il concetto di autorevolezza, dove va a finire?».

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…