antonio pennacchi

“SONO MORTE LE IDEOLOGIE TOTALITARIE, MA NON È MORTA L’INGIUSTIZIA” – LA BOMBASTICA INTERVISTA DI DOTTO A ANTONIO PENNACCHI, SCOMPARSO IERI A LATINA: “IL NOSTRO PAESE È FINITO. L’UNICO MODO CHE HAI PER RESUSCITARLO È AZZERARE TUTTO, FARE UN NUOVO PATTO COSTITUZIONALE. COSTRUIAMO UN NUOVO PENSIERO FORTE COLLETTIVO. UNA NUOVA ETICA” – LA VENERAZIONE PER FALCAO E L’IGNORANZA DEI VENETI, MARCHIONNE (“È IL DEMONIO”) E PASOLINI (“STRONZETTO”): “LA SINISTRA M’HA SEMPRE TRATTATO CON SUFFICIENZA: ‘IL POPOLO SÌ, MA NON ENTRA’ TROPPO DENTRO CHE CE SPORCHI IL SALOTTO’, E QUESTO PERCHÉ SO’ STATO FASCIO. LA DANDINI NON M’HA MAI CHIAMATO, FABIO FAZIO NEMMENO. MA VAFFANCULO”

 

 

 

 

 

Giancarlo Dotto per “Gioia” (2012)

premio strega antonio pennacchi

 

Scosta la tenda e si affaccia come un Papa dalla finestra della sua camera da letto, in canotta di lana e probabili mutande, ma la sua non è una benedizione e nemmeno un benvenuto: “Peggio di quelli che arrivano in ritardo, ci sono solo quelli che arrivano in anticipo”.

 

giancarlo dotto

Sarà la prima e ultima volta che lo vedo senza il berretto d’ordinanza. Sulla scia del padrone, ci abbaia contro anche il cane, Lupetto, che di vezzoso ha solo il nome. Il primo istinto è di darsela a gambe per l’agro pontino, io e il fotografo. Ci soccorre Ivana, la moglie, donna cristiana che, dopo aver placato uomini e cani, ci ospita in casa: “Il 2010 ci ha portato il premio Strega e Asia”, fa lei orgogliosa.

 

antonio pennacchi

Asia è la nipotina, il premio Strega è lui, Antonio Pennacchi in persona, 61 anni, ex operaio incazzoso alla Fulgorcavi, oggi scrittore di successo, non per questo meno incazzoso. Siamo dentro la sua tana, una villetta alle porte di Latina, Borgo Podgora, terra di coloni veneti e di paludi bonificate. Qui scorre, si fa per dire, Canale Mussolini, il Gange del luogo e titolo del romanzo che ha spinto qualcuno a mettere Pennacchi nella stessa teca del Manzoni.

 

ANTONIO PENNACCHI

Si è nel frattempo vestito, Pennacchi. Coppola blu, sciarpa rossa, jeans, camicia celeste, giacca e cravatta. Il bastone di legno gli scivola in continuazione di mano. Ogni volta è un “vaffanculo” che parte. Sono le due del pomeriggio. “Una levataccia per colpa vostra...”.

 

Pennacchi è un uccello notturno. Vive, scrive, chissà cos’altro, nelle ore dei vampiri. “Da quando lavoravo in fabbrica e facevo i turni di notte... Sai una cosa, questa casa che vedi l’abbiamo costruita Ivana ed io con le nostre mani. Lei da sotto legava il mattone alla fune, io sopra tiravo la fune e gettavo il cemento”.  Quando declama, parla un italiano scolpito, vagamente littorio, altrimenti è vernacolo puro, travolgente.

 

 

nexans ex fulgorcavi

L’avermi decifrato come tifoso della Roma e amico di Falcao ci fa intimi. Lui ti dà del “tu” per insultarti meglio, che è il suo modo di volerti bene. “Andiamo a farci due fettuccine...Ecco, ficcate qua dentro. Una volta questi locali si chiamavano dispense, perché dispensavano il chinino al tempo della malaria....Vediamo se ce danno a quest’ora un piatto de pasta”.

 

Ma come, sei un premio Strega, l’orgoglio locale, vuoi che non ti diano un piatto di pasta?

Stai scherzando...Questa è gente de palude. Qui non si chiama l’invidia, si chiama la ‘nvidia.

 

Ti ho visto dalla Bignardi qualche sera fa. Faceva fatica a capire.

Non è che faceva fatica a capire, è che non gliene fregava un cazzo di quello che dicevo.

(accende una Ms).

massimo dalema antonio pennacchi assunta almirante

 

I medici non ti hanno proibito di fumare?

Ho fatto due infarti. Devo smettere... Allora, per me fettuccine al ragù, mezza fettina di manzo con i broccoletti e un bicchiere di rosso buono. Devo restare nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, che stasera ho una presentazione al Palazzo della Cultura con Lucio Caracciolo.

 

falcao

Parliamo del fasciocomunismo a Latina, un’invenzione poetica che è diventata progetto politico.

Ma no, parliamo invece di Paolo Roberto Falcao.

 

Hai dedicato “Mammut”, il tuo primo romanzo ripubblicato in questi giorni da Mondadori, a Falcao e a Pruzzo.

Pruzzo era basso ma saltava de testa come un ascensore, restava in aria...Non guardo più una partita da anni. Non me lo posso permettere, per via dell’infarto. È una disgrazia essere romanisti. Non hai idea di quello che soffre mio figlio Gianni.  

 

Adesso parliamo di “Mammut”, quando tu facevi ancora l’operaio e il sindacato era unito contro il padrone.

massimo dalema antonio pennacchi assunta almirante

Tutti voi a scrivere che Falcao è stato una carogna a non tirare quel calcio di rigore. Non è così.

 

Se mi presento al giornale con un’intervista a Pennacchi su Falcao, me la tirano dietro.

Ma che ve dice il cervello? Stiamo parlando di uno dei più grandi geni mai passati negli ultimi cinquant’anni in Italia.

 

E comunque lui si è pentito. Tornasse indietro, lo tirerebbe quel rigore.

Perché gli avete fatto due coglioni così. Non è giusto dare la croce a nessuno per quella finale persa, era destino.

goal di notte falcao

 

Da queste parti si sprecano le belle donne.

Merito degli incroci. Se parli con un agronomo, ti spiega che la caratteristica fondamentale degli incroci è il lussureggiamento dei caratteri.

 

Il lussureggiamento dei caratteri?

È genetica. In potenza ci sono tutti i caratteri, poi, mano a mano se ne eliminano alcuni, e con l’ibrido tu hai appunto il lussureggiamento di tutti i caratteri, viene valorizzato il patrimonio genetico dell’uno e dell’altro.

 

La bellezza del meticciato.

antonio pennacchi

Una delle bellezze più folgoranti che si vedeva in televisione era Kay Rush, madre giapponese e padre svizzero-tedesco-statunitense, anche se la mia preferita resta Ursula Andress. Noi a Latina abbiamo tutte le razze.

 

Donne famose di Latina. Manuela Arcuri.

Era l’amica di mia figlia. Forse non è una grande attrice drammatica, però è bella. Manuela è Manuelona, tanta roba, grossa e simpatica, non se la tira.

 

Sai chi è invece una stronza? Francesca Dellera. Si vergognava di dire che era di Latina, diceva che era di Roma. Vaffanculo, va! Scancellata.  (brindiamo a Falcao e a Ursula Andress)

 

manuela arcuri teste di cocco

Anche a Ursula Andress piaceva Falcao.

La conferma che è una gran donna.

 

Sei un passatista. Ti piace Ursula Andress e celebri Falcao invece che Totti.

Mi è simpatico Totti, però le gerarchie so’ gerarchie.

 

Torniamo a Pennacchi. Sei stato qualunque cosa, delfino di Almirante, estremista di sinistra, poi militante pidiessino. Quella volta che, giovane fasciocomunista, sei finito dentro per vilipendio di capo di Stato.

nexans ex fulgorcavi

Avevamo esposto con un amico lo striscione “Johnson = Hitler”. L’allora mio cognato Rocco Brienza, avvocato e filosofo, disse al commissario: “Ma quale dei due è il capo di Stato offeso, Lyndon o Adolf?”. Un altro po’, mettevano dentro pure lui. Ero matto da giovane, ma pure lui non scherzava.

 

manuela arcuri teste di cocco 2

Aggiornami sulla vicenda politica locale.

Ma no, stavamo tanto bene a parlare di Falcao.

 

Che pastiglie prendi?

Questa è per il colesterolo e la pressione... Ti presento mio cugino, maresciallo dell’aeronautica in pensione, mai lavorato in vita sua. L’unico maresciallo dell’aeronautica comunista. Veneto pure lui.

francesca dellera la carne

 

Sono tanti i veneti da queste parti.

Io mi sento più veneto che umbro. Il figlio da noi è proprietà della madre, anche se poi nel corso degli anni quello che mi manca di più è mio padre, me lo sogno in continuazione.

Sono cambiati i veneti, dal dopoguerra a oggi. Erano i moldavi e i romeni di oggi. Sono sempre massa ignorante. Adesso, con i soldi, più ignoranti ancora.

 

antonio pennacchi gianfranco fini

Pure Tiziano Ferro è di Latina. Lui ha fatto coming out.

Ma sì, vaffanculo! Ha fatto bene per sé e per gli altri. L’omosessualità è ancora una dimensione del dolore. In qualunque asilo o scuola elementare i ragazzini dicono ancora: “a frocio, recchione!”. Pensa lui, come deve aver sofferto quando era ragazzo in giro per Latina. Aveva successo e c’era chi diceva: sì è bravo, ma è frocio. Invece tu lo rivendichi e vaffanculo, va! Diventa una liberazione. So’ così, ve piace? No? Arrangiateve. Senti a me, i pregiudizi non muoiono mai, hai sentito Berlusconi?

 

Che c’entra Berlusconi?

I giudici lo perseguitano sulla Mondadori e lui dice: “Ma io l’ho levata a De Benedetti”. Lo dice come fosse un grande merito e sai perché? Perché De Benedetti è ebreo. Devi ragionare sul subliminale. In lui che parla e soprattutto nel popolo che ascolta scatta a livello subliminale la stessa associazione. De Benedetti comunista ed ebreo, dunque diverso. La stessa cosa vale per il frocio e lo zingaro.

 

TIZIANO FERRO

Scrivi i tuoi libri con il computer?

Ora sì, ma il primo, Mammut, venticinque anni fa, l’ho scritto con la penna stilografica comprata alla Standa. Con il computer è tutta un’altra scrittura, altissima produttività però cambia tutto. I versi continuo a scriverli a mano...’Mazza che belli sti broccoletti.

 

Del Pennacchi poeta si sa meno.

Come fai? Dopo che leggi Caproni, dici ma dove cazzo vado girando io? E pensare che lui non si percepiva come un grande, si credeva che Luzi era meglio e invece non c’è proprio paragone.

TIZIANO FERRO IN LACRIME A SANREMO

 

Chi ti atterrisce per la sua bravura?

M’atterrisce tanto l’Inferno di Dante, forse Machiavelli, non certo Petrarca. Mi piacciono Beppe Fenoglio, Piero Chiara, i russi, ma non Dostoevskij. Due coglioni così. L’unico suo capolavoro è Il giocatore. A Delitto e castigo je poi leva’ tranquillamente duecento pagine.

Tornando alla scrittura. Con il computer il passaggio dal pensiero alla parola scritta è più rapido, non perdi niente, ma la scrittura è meno sorvegliata.

antonio pennacchi presentazione lista

 

Quando la scrittura ti viene più fluida?

Tra le quattro e le cinque del mattino.

 

L’Odissea per vendere Mammut. Letteratura o tutto vero?

Chiedi a mia moglie. Partivamo con la nostra 127 gialla, da Latina a Milano, a prendere calci sui denti da tutti gli editori. 55 rifiuti da 33 editori diversi.

 

Quante copie ha venduto Canale Mussolini?

Ci ho fatto parecchi soldini. Stiamo comprando un appartamento a Latina. Per la prima volta in vita mia non ho più paura del mese prossimo. Io poi avrei diritto a 1500 euro al mese di pensione, dopo vent’anni di esposizione all’amianto, ma me ne danno solo 600 perché, scrivendo, c’è il cumulo. A noi ci ha ammazzato la riforma monetaria. Me sento male quando dicono “richiamiamo Prodi”. Manco alli cani.

prodi dalema

 

Se la storia dell’euro fosse successa negli anni caldi...

E chi li reggeva? Non sarebbe stato possibile. Gli avrebbero sparato prima.

 

Marchionne sarebbe stato possibile?

Scherziamo? Marchionne è il demonio, ha spaccato gli operai.

 

latina

A giorni si vota qui a Latina, il Paese vi guarda. C’è la tua lista fasciocomunista, una provocazione o il laboratorio dell’Italia che verrà?

E’ la lista “Pennacchi per Latina” insieme a “Futuro e libertà”. Dentro ce stanno un po’ de fasci, un po’ de comunisti, qualcuno iscritto a Rifondazione comunista.

 

La politica nazionale fa fatica a capire.

SERGIO MARCHIONNE

No, è diverso, fanno finta de non capi’ perché je rompi er giocarello. Fascisti e comunisti non possono stare insieme, sono nemici, se devono mena’ per forza. Questo serve a Berlusconi, ma serve anche alla sinistra. I voti dei fasci li vogliono, ma sottobanco.

 

Se passa la tua lista, diventa un precedente.

E’ finita l’epoca dei tatticismi. Il nostro Paese è finito. L’unico modo che hai per resuscitarlo è azzerare tutto, fare un nuovo patto costituzionale. Dicono tutti che il Novecento è finito e allora se è così perché dobbiamo stare nei vecchi recinti? Costruiamo un nuovo pensiero forte collettivo. Una nuova etica.

antonio pennacchi mammut

 

Non ho ancora capito se sei pre-moderno o post-moderno. Forse le due cose insieme.

Sono morte le ideologie totalitarie, ma non è morta l’ingiustizia. Questo che c’è adesso non lo devi caccia’ perché va a mignotte ma perché, dopo vent’anni ha impoverito il paese. Ha tolto ai poveri per dare ai ricchi. Io continuo a credere nel valore dell’eguaglianza. Il figlio dell’operaio deve avere le stesse condizioni di partenza del figlio del dirigente.

 

A parte te, un altro fasciocomunista?

Italo Bocchino è il capo dei fasciocomunisti. E pensare che quando l’ho conosciuto, più di 15 anni fa, mi sembrava un po’ coglione, uno contento di fare il numero due a vita. Anche Fabio Granata e Livia Perina hanno capito.

antonio pennacchi canale mussolini

 

Fini ha capito?

Con Fini ci parlo e lui mi ascolta.

 

Un’altra pastiglia?

Questa è la mezza aspirina. Me serve pe’ scioglie er sangue. Ma tu ce l’hai già avuto l’infarto?

 

No. Ho la faccia da infartuato?

Io c’ho tre bypass, per via dei due infarti, tutti e due silenti. I peggiori, vaffanculo. L’ultimo nel 2002.

 

Avercela fatta come scrittore ti dà pace?

Mi dà pace avere scritto Canale Mussolini. Era la mia mission, come si dice adesso. Fatto questo, posso morire pure adesso.

Ti sei scoperto un po’ di umana vanità?

antonio pennacchi italo bocchino

Quella c’è, però non più di tanto, essendo arrivata in tarda età quando ormai non ci contavo più. Mi fosse arrivata quando avevo trentacinque, quarant’anni, chi cazzo me teneva... Parcheggia qua e metti il soldo del parchimetro. 

Ma come, sto con il premio Strega e mi multano?

Mamma mia, allora non capisci, de più....C’è il mare qua vicino, senti l’aria? Una volta negli anni Sessanta passavano di qua i romani per andare a Sabaudia. Pasolini e Moravia si fermavano sempre al bar Poeta per un caffè. Pasolini era stronzetto, cercava la lite, una volta a Latina l’hanno corcato de botte. Lui provocava, era uno violento. Alternava momenti di grandissima dolcezza con altri di grande aggressività.

FABIO FAZIO SERENA DANDINI

 

Se la lista vince?

Continuo a fare lo scrittore. Se faccio politica, me moro dopo un giorno. Non sopporto più d’essere contrariato, m’incazzo subito. Questa volta mi sono speso perché se nel 2011 poni ancora la questione fascismo o comunismo i casi sono due: o sei un coglione o sei un figlio di mignotta che pensa al suo  orticello. Se non la facevo io, con la mia storia, chi cazzo altro la poteva fare la lista fasciocomunista?

 

Quando la scrivi la tua biografia?

I romanzi sono la mia biografia. Ci sono rabbie, dolori antichi che tu hai tenuto lì e non li hai potuti guardare, per superarli devo cercare di trasformarli in poesia. A sessantuno anni ho vinto lo Strega e per molti, comprese le mie sorelle, sono ancora Antoniaccio. Ma vaffanculo!

antonio pennacchi.

 

A me la sinistra per quarant’anni m’ha sempre trattato con sufficienza: “Il popolo sì, ma non entra’ troppo dentro che ce sporchi il salotto”, e questo perché so’ stato fascio. Dico la sinistra fighetta di Bianca Berlinguer, Serena Dandini. La Dandini non m’ha mai chiamato, Fabio Fazio nemmeno. Ma vaffanculo la Dandini, vaffanculo Fazio, va!   

antonio pennacchi coverantonio pennacchi. premio strega antonio pennacchi

 

antonio pennacchi 4antonio pennacchi gianfranco fini

 

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