merkel berlusconi

“SONO IL PIÙ MERKELIANO D’EUROPA” - NON DITE A SALVIN E MELONI CHE BERLUSCONI VUOLE VOLARE A BRUXELLES PER PARTECIPARE ALL'INSEDIAMENTO DELLA MERKEL PER IL SEMESTRE EUROPEO DI GUIDA TEDESCA - LA VERSIONE EURO-RESPONSABILE DEL CAV, PRONTO A VOTARE IL MES, MARCA LA DISTANZA CON LEGA E FRATELLI D’ITALIA: “SONO QUELLO CHE CONOSCE LA CANCELLIERA DA PIÙ TEMPO DI TUTTI, OLTRE A CONDIVIDERNE LO SPIRITO EUROPEISTA E L'ESIGENZA DI DARE UNA SPINTA MAGGIORE ALLA UE”

Mario Ajello per “il Messaggero”

 

angela merkel silvio berlusconi

Ripartire, cambiando tutto. O quasi. La lunga vicenda del Covid, che per il Cavaliere ha significato il lungo ritiro in Provenza a casa della figlia Marina, anche per Berlusconi ha segnato uno spartiacque. E il dopo, nonostante l'ex premier inviti tutti alla prudenza e a non abbassare la guardia della prevenzione, per lui comincia mercoledì prossimo. A Bruxelles. Sta consultando i medici, chiede loro se la situazione è sicura e se sia il caso di andare all'Europarlamento, di cui è membro, per partecipare - e non certo da peone ma da personalità di spicco del Ppe - all'insediamento della Merkel per il semestre europeo di guida tedesca. Il super-evento è il primo luglio. Silvio vuole esserci.

 

BERLUSCONI MERKEL

La tentazione del grande rientro anche fisico - condizioni sanitarie permettendo - sul palcoscenico internazionale è troppo ghiotta. E soprattutto viene vista come un'occasione, anche ad uso interno, per dare un segnale a Salvini. Rimarcando qual è la collocazione internazionale, quella europeista e merkeliana appunto, che Berlusconi vuole dare al centrodestra italiano di cui è di gran lunga l'esponente più conosciuto a livello mondiale. E dunque ci sarà Silvio con la mascherina a Bruxelles?

 

MONDO E ITALIA

Dal global al local, nel pieno dell'estate il Cavaliere della discontinuità - nel senso che è convinto che dopo l'epidemia molte cose cambieranno e considera la crisi un'opportunità anche politica - prevede anche di fare diverse puntate in Campania. Lì dove si gioca per Forza Italia la madre di tutte le battaglie: quella per superare il 10 per cento (nelle altre regioni è poco probabile riuscirci) ossia arrivare a due cifre grazie anche al trascinamento, oltre che del Cavaliere di nuovo in pista, dell'aspirante governatore Caldoro che è molto sostenuto da Silvio.

salvini meloni

 

Anche se dentro il partito le lotte e le faide sulla sua candidatura non si sono affatto placate e sono mosse da chi (e non si tratta solo di Salvini ma pure di svariati forzisti) non vuole Cesaro junior in lista. Il che però, considerando la forza elettorale della famiglia di papà Giggino a Purpetta, rischia di pregiudicare l'obiettivo delle due cifre. Un guazzabuglio, insomma.

 

Ma prima del ritorno (le modalità si decideranno, e anche qui moltissimo dipende dal virus) di Silvio nella sua adorata Napoli, e a proposito dopo la Pascale anche la nuova fidanzata Marta Fascina è cresciuta da quelle parti (a Portici) e quindi il cuore del Cavaliere continua a battere sul Golfo, meglio rilassarsi e svettare nel grande teatro dell'Europa. Se il Cavaliere ha delle carte da spendere, queste sono soprattutto sul campo internazionale.

 

MERKEL BERLUSCONI BACIO

I suoi consigliori lo spingono, senza alcuna fatica, a spingere ancora di più sul protagonismo in Europa. E per lui l'appuntamento di mercoledì ha un'importanza strategica. Si considera infatti il primo merkelista del Continente, anche in termini di anzianità. «Sono quello che conosce la cancelliera - racconta il Cavaliere - da più tempo di tutti, oltre a condividerne lo spirito europeista e l'esigenza di dare finalmente una spinta maggiore alla Ue, perché ce lo impone la nostra cultura che viene da Adenauer e De Gasperi e perché mai come adesso il mondo ha bisogno di più Europa ma fatta bene».

 

antonio tajani foto di bacco (2)

E comunque, il Silvio merkelista, l'ex premier tutto formato Ppe che anche grazie all'esperienza e ai vasti rapporti di Antonio Tajani tra Bruxelles e Strasburgo sta dando a Forza Italia un'identità comunitaria per nulla subalterna ai sovranismi, ai suoi interlocutori ricorda spesso in queste ore che conosce la Merkel dal 2005. Uno dei primissimi viaggi della allora neo-cancelliera fu a Roma. E Berlusconi, in quella fase di grande auge, la accolse con tutti gli onori a Palazzo Chigi.

 

Poi nel corso degli anni ci sarebbero state anche incomprensioni (si pensi alla storia della famosa battuta su Angela, pare mai pronunciata) ma «io sono un merkeliano doc», assicura il Cavaliere. Il quale subito ha aderito, in controtendenza rispetto a Salvini, all'invito della cancelliera tedesca all'Italia: «Ha ragionissima Angela, dobbiamo usare il Mes, e confido sul fatto che Conte si convincerà senza ascoltare quegli scriteriati dei grillini». Proprio come personalità capace di far ragionare sul Fondo salva-stati il premier - di cui Silvio non fa altro che parlare bene: «Conte fa quel che può, e mi sembra assennato e perbene» - lui è convinto di poter essere prezioso per la causa europea, e italiana, e per rafforzare la strategia del popolarismo e del merkelismo.

GIUSEPPE CONTE ANGELA MERKEL

 

I CONSIGLI

Il fatto è che in un prossimo eventuale governo di centrodestra guidato da Salvini, dato probabile dai sondaggi attuali (a proposito: Forza Italia è in leggera risalita), Berlusconi potrebbe e vorrebbe fare il ministro degli Esteri. E infatti amici di entrami i leader, forzista e leghista, stanno cercando di spingere Salvini a rimodulare le sue posizioni anti-tedesche.

 

Difficile impresa. E comunque, per il Cavaliere la chiusura alla Farnesina di una lunga carriera politica è il sogno che sogna. Ma intanto è andato l'altro giorno, di rientro dalla Francia, a fare i soliti esami di routine al San Raffaele di Milano. E di certo si sarà informato anche lì, pensando al desiderio di raggiungere Frau Angela e di farsi celebrare insieme a lei: «Com'è la situazione in Belgio?».

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?