elon musk donald trump

“SONO UN POVERO CON I SOLDI” – TRUMP L’HANNO VOTATO SIA LE CLASSI POPOLARI CHE I MILIONARI: ENTRAMBE LE CATEGORIE POSSONO DIRE: “DONALD È UNO DI NOI”. CAZZULLO: “THE DONALD E’ IL CAMPIONE DI QUELLA “WHITE TRASH”, SPAZZATURA BIANCA, CHE IN QUESTI ANNI HA PAGATO L’INFLAZIONE E L’IMPOVERIMENTO, E NON HA DIGERITO NÉ LA LEZIONCINA MORALE DEL POLITICAMENTE CORRETTO, NÉ IL DECLINO DELLA POTENZA AMERICANA. È TORNATO COME IL CONTE DI MONTECRISTO MOSTRANDOSI ANCORA PIÙ ROZZO, VOLGARE E AGGRESSIVO. MA GLI AMERICANI VOLEVANO AL POSTO DI COMANDANTE IN CAPO UN UOMO, NON UNA DONNA, PERCEPITO COME FORTE: IL “CANE PAZZO” CHE NESSUNO MOLESTA PERCHÉ NESSUNO SA COME REAGIRÀ. IL VERO CAPO DELLA NUOVA DESTRA GLOBALE, PERÒ, È ELON MUSK CHE…”

Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera - Estratti

 

 

DONALD TRUMP

Trump torna ricco e spietato, ma la vera sorpresa non è questa. Non è il miracolo di sopravvivere alla sconfitta del 2020, al tentativo di colpo di Stato, alla traversata del deserto in un’America per metà ostile, in un partito repubblicano i cui ultimi leader lo detestano. Il suo vero miracolo è essere tornato senza cambiare se stesso. Non vince nonostante sia Trump; vince perché è Trump.

 

Trump torna come il conte di Montecristo senza rinunciare a nulla, anzi mostrandosi ancora più rozzo, volgare, aggressivo. Voleva vendetta; e vendetta ha avuto. Ha stravinto senza seguire nessuno dei buoni consigli dei collaboratori, non a caso licenziati di continuo. Senza rinunciare a nessuna delle cose che feriscono, indignano, fanno ridere gli avversari.

 

donald trump foto lapresse19

Trump non è cambiato; si è espanso. Ad esempio è sbarcato su TikTok, i suoi video sono stati visti da decine di milioni di giovani, e molti hanno votato per lui. 

 

(...)

Trump ne ha fatto molto meno del suo nuovo amico Elon Musk; ma ne ha fatto comunque tanto, e sempre vendendo se stesso, dedicando la vita al proprio brand, piazzando vari prodotti — i grattacieli Trump, l’università Trump, i casinò Trump, il vino Trump — uniti da un solo dettaglio comune: il suo nome. Per questo sul palco della vittoria ha elogiato la moglie: «Il libro di Melania è in testa alla classifica!» (non è vero, su Amazon è terzo; mai però sporcare con la verità una storia a lieto fine).

 

 

 

L'antipolitico

DONALD E MELANIA TRUMP

Trump ha fatto lo stesso in politica. Nonostante le tre campagne presidenziali e i quattro anni alla Casa Bianca, non è percepito come un politico. Se lo votano sia le classi popolari sia i milionari, è perché entrambe le categorie possono dire: «Donald è uno di noi». Lui stesso ama definirsi un povero con i soldi, il campione di quella «white trash», spazzatura bianca, che in questi anni ha pagato l’inflazione e l’impoverimento, e non ha digerito né la lezioncina morale del politicamente corretto, né il declino della potenza americana.

 

donald trump - elon musk

Trump adora i dittatori, e i dittatori adorano lui. Gli uomini forti del pianeta si sono affrettati a congratularsi. Putin, Erdogan, Xi si rallegrano, si compiacciono, un po’ si specchiano. E pure per qualche leader democratico, per primo Netanyahu, non poteva esserci notizia migliore.

 

Ma proprio perché la dimensione personale e autoritaria del potere è in ascesa in tutto il mondo, gli americani volevano al posto di comandante in capo un uomo — non una donna — percepito come forte, o almeno come imprevedibile: il «cane pazzo» che nessuno molesta perché nessuno sa come reagirà. E chissà perché tutti ora si aspettano la pace: in Ucraina, in Medio Oriente, nel pianeta. Come se Trump avesse un altro modo di fare la pace diverso dal disimpegno: che se la vedessero tra loro, russi e ucraini, e tutti gli altri.

 

supporter di donald trump

Poi certo i democratici ci hanno messo del loro. Hanno fatto le primarie per confermare Biden nonostante la seminfermità, hanno atteso che sparassero a Trump per cambiare candidato, e poi si sono illusi che Kamala Harris, nonostante le palesi lacune di leadership, potesse batterlo o almeno tenergli testa. La sconfitta invece è netta: persi tutti gli Stati in bilico, il Senato, la Camera, il voto popolare, e pure la faccia. Ancora una volta, i sondaggi hanno sottovalutato Trump, non hanno colto il movimento in suo favore negli ultimi giorni.

 

L'abbaglio

A ben vedere, l’errore culturale dei democratici americani è lo stesso degli europei: pensare che Trump sia un leader debole, che debba pagare un prezzo alla sua scorrettezza politica — diciamo pure maleducazione —, alla sua immediatezza – o meglio rozzezza —, alla sua tracotanza. È vero il contrario: Trump ai suoi piace anche per questo, perché non pensa, non sente, non parla come un politico o un moralista o un intellettuale, ma come una star, cui tutto è concesso. Anche nella sua New York è andato meglio del previsto.

DONALD TRUMP DURANTE UN COMIZIO A TEMPE - ARIZONA

 

La sua America è in maggioranza bianca, maschia, cristiana, ma hanno votato per lui molti latinos, molti neri, e molte donne. Perché, se tante lo vedono giustamente come un pericolo alla loro libertà, altrettante adorano Trump; e non soltanto le ragazze vestite di rosso che l’altra sera spingevano come forsennate per avvicinarsi al palco ornato da cinquanta bandiere americane e cinquanta aquile, pettinate come lui, con il ciuffo da uccello da preda.

 

donald trump foto lapresse37

Gli europei, già abbastanza divisi di loro, hanno davanti quattro anni durissimi. Anche l’Europa è stata spazzata dal vento anti-sistema, anti-élites, anti-establishment, anti-politico che infuria qui in America. Solo che l’Europa, finora, aveva resistito: i populisti sono andati al governo in uno solo tra i grandi Paesi (indovinate quale). Ma ora i centristi — Von der Leyen, Macron — e i progressisti — Scholz che l’anno prossimo perderà le elezioni, Sanchez inseguito dagli alluvionati con i bastoni — se la dovranno vedere con Trump. Che disprezza apertamente gli europei e l’Unione europea, non la riconoscerà, e tratterà direttamente con i singoli Stati, certo da posizioni di forza. Minaccerà dazi, prometterà favori, chiederà più soldi per la Nato. Dividerà per imperare. L’ha già fatto la prima volta; ma allora Macron era all’inizio, non alla fine; e la Germania aveva Angela Merkel.

TWEET DI ELON MUSK PER LA VITTORIA DI DONALD TRUMP

 

Oggi il vento del sovranismo che in Europa spira da Est sarà più forte. In Italia vince ovviamente Salvini, ma pure la Meloni esce rafforzata nei rapporti con Bruxelles, Parigi, Madrid, Berlino. Nella speranza che la nuova era Trump diventi un vantaggio strategico, non un richiamo della foresta populista. E c’è un messaggio pure per Elly Schlein: se la sinistra non si rende conto che il prezzo dell’immigrazione incontrollata lo pagano le classi popolari, in termini di diritti, sicurezza, salari, perderà pure le prossime elezioni, e le prossime ancora.

 

donald trump foto lapresse36

Quattro anni di Trump non implicano solo un’incognita in politica estera. Non significano soltanto che sarà lui a officiare riti sportivi di immenso impatto, dai Mondiali di calcio del 2026 all’Olimpiade di Los Angeles 2028. Significa una pericolosa battuta d’arresto nella lotta contro il cambio climatico.

 

TWEET DI ELON MUSK PER LA VITTORIA DI DONALD TRUMP

Trump denunciò gli accordi di Parigi, Biden riportò l’America al tavolo, il Trump conte di Montecristo si chiamerà di nuovo fuori; e a questo punto perché India e Cina dovrebbero impegnarsi? E davvero non si capisce perché la destra mondiale consideri il cambio climatico un’ubbìa da progressisti, e non avverta la responsabilità che nella Bibbia Dio assegna all’uomo e che dovrebbe essere cara ai conservatori: custodire il creato, proteggere la natura.

 

(…)

 

donald trump foto lapresse23

Il vero capo della nuova destra globale, però, è Elon Musk. Se un miliardario asiatico o africano avesse messo in palio un milione di dollari al giorno tra gli elettori indecisi, gli osservatori Usa avrebbero invalidato le elezioni per brogli. I magistrati della Pennsylvania prima hanno bloccato la lotteria, poi l’hanno sbloccata con tante scuse. Musk ha versato a Trump 130 milioni di dollari, e ne ha guadagnati 13 miliardi solo con il balzo di Tesla a Wall Street. Ma ormai è chiaro che per Musk i soldi sono solo un mezzo per il suo vero obiettivo: il potere sulle anime.

 

elon musk comizio a filadelfia per donald trump.

La politica non cambierà il mondo; Musk sì, o almeno è convinto di farlo, di esplorare lo spazio e l’uomo, sino ai confini dell’immortalità. Per Trump e quelli come lui è il nuovo sogno americano; per altri è un incubo. Di sicuro Musk ha comprato Twitter, gli ha cambiato nome, l’ha messo al servizio di Trump, e «intervistandolo» ha detto la frase più agghiacciante del nuovo secolo: «A Hiroshima e Nagasaki ora ci sono di nuovo delle città». La bomba atomica, che sarà mai. Davvero hanno vinto i pacifisti? Di sicuro, la maggioranza del popolo americano pensa che si stava meglio quattro anni fa, e ha fiducia di stare meglio tra quattro anni. E il popolo americano, si sa, è irrequieto, ribelle, ottimista. Molto ottimista.

donald trump foto lapresse22donald trump foto lapresse24elon musk comizio a filadelfia per donald trump

 

MEME SU DONALD TRUMP E ELON MUSK elon musk donald trump elon musk comizio a filadelfia per donald trump 2

Ultimi Dagoreport

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”