roberto mancini

“A VOLTE SERVE VARIARE” – MANCINI STUDIA UNA NUOVA ITALIA E CHIEDE LA SOSTA DEL CAMPIONATO - A MENO DI DUE MESI DAGLI SPAREGGI PER VOLARE A QATAR 2022, IL CT PROVA LE ALTERNATIVE AL SUO 4-3-3: UN 3-5-2 CON L’INSERIMENTO NEL PACCHETTO DIFENSIVO DI LUIZ FELIPE E UN 4-2-4, IL NEFASTO SCHEMA DI VENTURA. IN ENTRAMBI I CASI E’ ZANIOLO, PIÙ DI BALOTELLI, LA VERA VARIABILE…

Estratto dell’articolo di LEONARDO IANNACCI per Libero Quotidiano

 

mario balotelli roberto mancini

(…) Il ct dal ciuffo mechato sta valutando differenti soluzioni per arrivare a marzo con più frecce a disposizione. Intanto gradirebbe avere più giorni a disposizione al momento del dunque: «La possibilità che venga spostata la giornata di campionato prima degli spareggi? Più tempo abbiamo e meglio è, ma non so come sarà la situazione a marzo». Messaggio chiaro a Figc e soprattutto Lega: dateci una mano, è nell'interesse di tutti. E poi, si diceva, la questione tattica.

 

L'Europeo è stato vinto con una nazionale che partiva proponendo il classico 4-3-3, fondato su una felice intuizione del Mancio: il doppio playmaker con Verratti-Jorginho a ragionare e il sette polmoni Barella a spendere fiato e muscoli nel ruolo di frangiflutti. Ora è tutto diverso e la variabile che potrebbe spostare i già precari equilibri, ha un nome e un cognome: non tanto Mario Balotelli quanto Nicolò Zaniolo, assente la scorsa estate. Il Mancio precisa: «Come vedo Nicolò sul piano strategico? Per me è una grande mezz' ala. Vero, ha il fisico e la conclusione per giocare in attacco ma come mezz'ala ci dà la possibilità di essere più forti nella fase offensiva».

mario balotelli roberto mancini

 

Traducendo: con Zaniolo la nazionale potrebbe anche cambiare modo di giocare, sbilanciandosi molto, per ammissione dello stesso ct che ipotizza addirittura un 4-2-4.

 

Sic, il nefasto schema della nazionale di Ventura fuori da Russia 2018. Il ct: «Si possono valutare tante cose, giocando anche con due punte vicine e due esterni (Berardi e Insigne ndr). Sono cose che proveremo in questi giorni, abbiamo giocatori polivalenti in grado di occupare più ruoli». Intanto, in serata scoppia un piccolo giallo. Cristiano Biraghi ha lasciato il ritiro azzurro perché febbricitante: il capitano della Fiorentina è stato sottoposto a tampone Covid è c'è attesa per l'esito del test. Biraghi, e non solo, incrocia le dita.

mario balotelli roberto mancini

 

 

MANCINI

Alessandro Angeloni per "il Messaggero"

 

Mario Balotelli non è la sola variazione sul tema azzurro. E' una. Ma un giocatore non cambia la squadra, è quest' ultima che deve sapersi/volersi rinnovare. Specie dopo una vittoria come quella all'Europeo: gli avversari hanno imparato a conoscere l'Italia, si spiegano pure così certe difficoltà nel post Wembley, con i pareggi decisivi (in negativo) con Bulgaria e Svizzera. A Mancio il compito di curare le carenze offensive e dare più certezze in difesa, che pian piano perdono spessore con l'inevitabile invecchiamento di Bonucci e Chiellini.

 

L'arrivo di forze nuove come Luiz Felipe o il giovane Caleb Okoli, più i vecchi Gianluca Mancini, Toloi, Bastoni, di certo agevolano il lavoro del tecnico per il futuro, ammesso che il futuro si chiami Qatar 2022. Roberto Mancini studia qualche cambiamento, anche se non è detto che vedremo una Nazionale così diversa il 24 marzo nella semifinale del playoff contro la Macedonia a Palermo. Studia, prova, poi deciderà: ci sono due mesi. Il percorso parte da questo stage, cominciato ieri e che finirà domani con una partitella a Coverciano.

mario balotelli roberto mancini

 

Lo stage - tutto blindato - ha la sua importanza, anche se il ct ammette che «tre soli giorni sono pochi, ma sono già qualcosa». E di questo deve ringraziare i club, che gentilmente gli hanno concesso i calciatori seppur in una data non stabilita dalla Uefa. «Io spero solo di avere tutti a disposizione per marzo». Al di là degli acciacchi del momento: lo stage, per alcuni, serve come base per il futuro.

 

L'ideale sarebbe, per Mancini, spostare anche la giornata prima dello spareggio per avere a disposizione i suoi azzurri con largo anticipo. «È chiaro che se avessimo 3-4 giorni in più a marzo per preparare gli spareggi sarebbe meglio». Appunto. Balotelli oggi è il focus, la calamita della Nazionale, su di lui è accesa la luce, l'interesse comune. E che sia un interesse tecnico, non social.

 

mario balotelli roberto mancini

Domande a raffica su Mario, come fosse il salvatore della patria. «Ma non è la carta della disperazione: forse quando siamo disperati diamo il meglio ma non credo sia questa la situazione», dice Mancini, che lo ha lanciato nel calcio dei big. In attacco, c'è anche Joao Pedro, lui sì, una grande novità. «Ho bisogno di vedere alcuni calciatori che mancavano da tempo, lui è uno di questi. A livello tecnico Mario è sempre stato bravo, bisogna vedere come sta fisicamente. Lo abbiamo perso un po' di vista, vederlo dal vivo per un paio di giorni può essere molto utile e può bastare per capire le sue condizioni». Da Balotelli si aspetta molto, sia come prima punta, sia con Immobile al fianco. E lì c'è anche Scamacca in rampa («dipende da lui»).

 

mancini zaniolo

«A volte serve variare», Mancio dixit. Si riparte dal 4-3-3, in attesa degli stranieri Jorginho, Verratti e Emerson. Ma nella testa del Mancio c'è un sistema di gioco alternativo, un 3-5-2 offensivo, da adottare anche in corsa. In questo modulo, già sperimentato, una chance ce l'ha Luiz Felipe (ha un problema al polpaccio, ieri non si è allenato), del quale il ct ha parlato benissimo. Un italo brasiliano che fa il concorrente di un altro italo brasiliano, Toloi e del suo compagno di squadra Acerbi. E Zaniolo? Per Mancini è una mezz' ala offensiva, uno che può affiancare Jorginho e Verratti, in alternativa a Barella.

 

Oppure, può essere impiegato in attacco, o sulla fascia (al posto di Chiesa) o, come ha già fatto in Svizzera, al centro (con o al posto del centravanti). Nicolò adatto a tutti i moduli, e non solo lui, sottolinea il ct. Il problema vero è sulla fascia sinistra, che continua a soffrire l'assenza di Spinazzola («sarebbe stato bello averlo a disposizione, ma i tempi si sono allungati») e ha un Insigne che sta per sbarcare in Canada, in un torneo poco allenante («ma per ora problemi non ne vedo», le parole rassicuranti del ct).

roberto mancini 3

 

Emerson non vive un grande momento di forma, Biraghi, infortunato, non è tra i suoi preferiti e ieri ha lasciato il ritiro prima dell'allenamento. La soluzione, invertire di fascia uno tra Florenzi e Calabria, con Di Lorenzo in alternativa a destra, o con il ritorno di De Sciglio. Oppure la carta Luca Pellegrini, attendendone un'esplosione da qui a marzo. Due mesi di studio, senza nessuna verità. Per ora.

MARIO BALOTELLI CON ROBERTO MANCINI NEL 2018

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?