enrico letta giuseppe conte

LETTA E CONTE, FRATELLI COLTELLI – L’ALLEANZA PD-M5S PER LE AMMINISTRATIVE NON È MANCO PARTITA CHE GIÀ SCRICCHIOLA! LETTA RESPINGE L’INVITO A VOTARE PER VIRGINIA RAGGI AL BALLOTTAGGIO, E A TORINO INVITA IL VINCITORE DELLE PRIMARIE (FLOP) LORUSSO A FARE SCOUTING – ENRICHETTO E “GIUSEPPI” PUBBLICAMENTE SI MANDANO MESSAGGI DI MIELE, MA COMINCIANO A MANIFESTARSI LE AVVISAGLIE DELLA COMPETIZIONE: IL PD VUOLE FREGARE ELETTORI AI GRILLINI TRA LE MICRO-IMPRESE. E LA RESISTENZA DI LETTA A CANDIDARSI A SIENA È (ANCHE) DOVUTA AL RIFIUTO DI CONTE A CANDIDARSI A ROMA…

Carlo Bertini per “La Stampa”

 

ENRICO LETTA GIUSEPPE CONTE

«Conte dice che M5s parla ai moderati? Noi parliamo a tutti», fende l’aria Enrico Letta, per rimarcare l’identità di un Pd interclassista. «Conte invita gli elettori Pd a votare Raggi al ballottaggio? Ci andrà Gualtieri al ballottaggio, vincerà lui e mi fermo qui», dice e non dice il leader Pd.

 

Per evitare di rinfacciare che non inviterà mai gli elettori dem a votare la sindaca uscente, grazie alla quale non si è potuto fare alcun accordo a Roma. Dunque Letta ritiene, a differenza di altri big del Pd, che «nella capitale e a Torino non c’è un accordo sul ballottaggio e non ci sarà», rivela uno dei suoi consiglieri.

conte raggi

 

Ma quel che colpisce sono le uscite del leader dem all’indirizzo di Conte, pur condite con un «non voglio fare polemiche con Conte, siamo molto d’accordo e stiamo facendo cose molto positive insieme».

 

Precisazione che implicitamente conferma la frizione di interessi, se pur in spirito fraterno, come tra chi compete nello stesso terreno di gioco: con quel Giuseppe Conte leader di M5s, che sarebbe un suo competitor per palazzo Chigi nel caso le due forze unite vincessero le elezioni nel 2023.

 

A Torino test al primo turno

STEFANO LO RUSSO

Due forze che cercano disperatamente di congiungersi in alleanze ovunque almeno ai ballottaggi. Tanto che a Torino, il flop delle primarie ha aperto un problema, ma offerto al contempo un’inedita possibilità al Pd: cercare un’intesa con i 5 Stelle, da una posizione non di forza.

 

«Ora vai avanti e cerca di aprire alla città», è stato il messaggio consegnato ieri mattina da Letta dopo la vittoria ai punti di Stefano Lorusso. Il quale ha subito lanciato un appello alle personalità di spicco della società torinese per farsi dare una mano. «Ma deve aprire poi un confronto sui progetti concreti anche con i 5 Stelle, provando a costruire le condizioni di un comune sentire tra i rispettivi elettorati», è il consiglio di Andrea Giorgis, ex sottosegretario e uomo di punta del partito piemontese.

 

ENRICO LETTA - ROBERTO GUALTIERI

Lorusso dunque tenterà un accordo ponte con i grillini al primo turno sulle circoscrizioni: per scegliere insieme due candidati presidenti, uno del Pd e uno di M5s, su cui far convergere i voti. Come viatico per un accordo al secondo turno, che la Appendino frena ma che metà dei grillini già rincorrono.

 

Ma se al Nazareno pensano che vi sia poca speranza di accordi blindati con il M5S a Roma e Torino, «due simboli delle sconfitte renziane», un altro simbolo di lotta sul campo tra i due attuali leader di Pd e 5 Stelle è l’ultima idea che ha avuto Letta.

stefano lo russo alle primarie pd

 

Caccia alle pmi e ceto medio

Il leader Pd farà una grande iniziativa nazionale per le piccole imprese, un viaggio in alcune filiere produttive e nei settori delle microimprese, i più colpiti dalla crisi. Terreno di caccia dei grillini, visto il verbo contiano su M5S che rappresenta il ceto medio moderato.

 

STEFANO LO RUSSO 2

Dunque le avvisaglie di dura «competition» (per usare un termine usato da Romano Prodi quando si presentò alle Europee del 1999 con il suo Asinello contro Marini e D’Alema), cominciano a manifestarsi.

 

Anche la resistenza di Letta a candidarsi a Siena per il seggio che fu di Piercarlo Padoan, pare sia anche dovuta al rifiuto di Giuseppe Conte a candidarsi a Roma in un seggio lasciato vacante dai grillini. Insomma, se Conte non vuole entrare in Parlamento perché dovrebbe farlo Letta?

enrico letta giuseppe conte

 

Il quale, prima di sciogliere la riserva, offre una motivazione nobile: il dovere di sostenere tutti i candidati sindaci all’election day di ottobre e di non pensare solo a se stesso con una campagna autoriflessa. Ma frena anche guardando al suo alleato-rivale Giuseppi, con il quale si sente «spesso» e al quale dovrà strappare voti per farli rientrare nel carniere piddino da cui sono in gran parte usciti.

letta conte

 

foto di stefano lo russoenrico letta giuseppe conte 1

 

stefano lo russoraggi conte

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?