enrico letta

LETTA, UN MULO DAVANTI AL MURO - ILVO DIAMANTI: “L'ANTIFASCISMO NON APPARE IN GRADO DI ISOLARE MELONI COME UN TEMPO. L'ANTICOMUNISMO, L'ANTIBERLUSCONISMO E L'ANTIPOLITICA COINVOLGONO POCO. PIUTTOSTO CHE "MURI" (O NOI O LA MELONI), OCCORRE, PER QUESTO, COSTRUIRE "ORIZZONTI". RIVOLTI ALL'EUROPA E AL MONDO. PARLARE, NUOVAMENTE, DI VALORI. FUTURO. SENZA DIMENTICARE IL PASSATO, OVVIAMENTE. PERCHÉ I VALORI E IL FUTURO HANNO RADICI NELLA STORIA’’

Ilvo Diamanti per “la Repubblica”

 

ilvo diamanti

Le prossime elezioni sembrano un evento già scritto. I principali sondaggi pubblicati in questo periodo, infatti, ritengono scontata la vittoria del centrodestra. Come il primato dei Fratelli d'Italia (FdI) guidati da Giorgia Meloni. Demos, nei prossimi giorni, condurrà una nuova indagine nazionale sull'argomento, che pubblicheremo su Repubblica .

 

Così potremo verificare quanto queste previsioni siano confermate. Non bisogna dimenticare, infatti, che la quota degli incerti è ancora elevata e circa un elettore su 4 decide nell'ultima settimana. Anche (e non solo) per questo i sondaggi forniscono stime, spesso smentite dai fatti.

 

GIORGIA MELONI ENRICO LETTA 2

Tuttavia, il gioco delle parti appare chiaro. Enrico Letta, in particolare, ha riassunto la campagna in un'alternativa esplicita. Politica e personale. Scegliere Letta e i democratici, da una parte, oppure Meloni e la "sua" destra, dall'altra. In questo modo, il leader del Pd conta, quantomeno, di imporre se stesso e il partito che guida come riferimento per quanti non accettano un'alleanza (presumibilmente) di (centro) destra.

 

ENRICO LETTA

Senza dis-perdersi in altre vie politiche - vecchie, nuove e seminuove. È presto per capire se questa strategia funzionerà. Se riuscirà davvero a "dividere" il Paese. Perché noi siamo il "Paese dei muri". I cleavages . Fratture. Come nella Prima Repubblica, quando la Dc e i suoi alleati hanno governato, sempre, costringendo all'opposizione - inevitabile - l'unico partito davvero alternativo. Per grado di consensi, radicamento sociale e territoriale. Il Partito comunista. Che ha potuto entrare in gioco dopo che Enrico Berlinguer ha preso le distanze dalla tradizione ideologica e politica del blocco sovietico. Ma, soprattutto, dopo la caduta del "muro di Berlino".

MEME SULLO SLOGAN SCEGLI DI ENRICO LETTA

 

E dopo la fine della Dc, nei primi anni Novanta, giusto 30 anni fa, travolta definitivamente dagli scandali di Tangentopoli. Tuttavia, la sinistra post-comunista è rimasta a lungo un "polo escluso" (definizione, coniata da Piero Ignazi per il Msi), nel sistema definito da Giorgio Galli "bipartitismo imperfetto" e da Giovanni Sartori "pluralismo polarizzato". Per sottolineare come l'Italia fosse un Paese senza alternative. Anche dopo la caduta del "Muro di Berlino". Un'eredità raccolta da Silvio Berlusconi, che, nel 1994, è divenuto il nuovo centro del sistema, sostituendo il muro di Berlino con "il muro di Arcore".

 

Berlusconi, infatti, si è proposto come erede dei partiti che avevano governato nella Prima Repubblica. Con un messaggio chiaro: noi di qua, i neo e post-comunisti dall'altra parte. Così ha ereditato gran parte della base elettorale dei governi precedenti.

 

LETTA IT BE - BUCCHI

Non è un caso che, alle elezioni del 2008, oltre il 70% dei collegi elettorali, in Italia, riproducesse la stessa geografia politica dei primi anni 50. Segnata dalla distinzione anti-comunista. Fino a quando è crollato anche il muro di Arcore, insieme ai partiti tradizionali.

Riassunti dall'Ulivo e, quindi, dal Pd, che hanno raccolto e "accolto" gli elettori post-Dc e Pci.

 

enrico letta matteo salvini meeting rimini 3

Nell'ultimo decennio, però, insieme ai muri, sono crollati anche i partiti tradizionali. Così sono emersi due nuovi soggetti politici. La Lega (nazionale) di Salvini, che ha superato i confini del Nord, e, soprattutto, il M5S. Entrambi, hanno ri-prodotto e alzato un "nuovo muro". Il "muro dell'antipolitica". Divenuto evidente nel 2018. Quando il M5S si è imposto come primo partito. Seguito, alle Europee del 2019, dalla Lega. Da allora, e successivamente, l'unico partito che ha mantenuto una base stabile, anche se ridotta, è il Pd. Attaccato alle radici residue delle Repubbliche precedenti.

GIORGIA MELONI ENRICO LETTA

 

Oggi, per resistere, o almeno "esistere", Enrico Letta ha ri-evocato "il muro". Con la differenza, rispetto al passato, che il fascismo non è più percepito come una minaccia incombente. Interpretata da un partito. Tanto più che, ormai, "i partiti sono partiti". Un participio passato. Interpretati da persone. Così, l'alternativa, il muro, non è fra "regimi", rappresentati da partiti. Ma fra leader. Fra Enrico e Giorgia. Letta e Meloni. E qui la questione si complica ulteriormente.

 

letta meme

Perché Giorgia Meloni, nei sondaggi condotti prima dell'estate da Demos, ottiene consensi elevati e trasversali. Certamente, molto più elevati a centrodestra e a destra: fra il 70 e l'80%. Ma ampi anche al centro, dove sfiora il 50%. E rilevanti a centrosinistra e perfino a sinistra (20-25%). Inoltre, è molto apprezzata dalle donne (quasi il 48%). Così, fra gli elettori, considerati nel complesso, è fra "le" e "i" leader più gradite-i. Seconda solo a Mario Draghi, alla pari con Paolo Gentiloni e Giuseppe Conte. Più avanti di Enrico Letta.

CHIARA FERRAGNI ENRICO LETTA MEME

 

Appare difficile, dunque, riproporre e riprodurre le fratture del passato. L'antifascismo non appare in grado di isolare Meloni come un tempo. L'anticomunismo, l'antiberlusconismo e l'antipolitica coinvolgono poco. Piuttosto che "muri", occorre, per questo, costruire "orizzonti". Rivolti all'Europa e al mondo. Parlare, nuovamente, di valori. Futuro. Senza dimenticare il passato, ovviamente. Perché i valori e il futuro hanno radici nella storia. E sul territorio. Dove, da troppo tempo, la politica e i partiti sono scomparsi.

MEME SULLO STRAPPO DI CALENDA DALL ALLEANZA CON IL PD ACCORDO LETTA CALENDA MEMEMEME SULLO STRAPPO DI CALENDA DALL ALLEANZA CON IL PD LETTA CALENDA MEMEenrico letta giuseppe conte matteo salvini matteo renzi meme by carloCARLO CALENDA ENRICO LETTA MEME ENRICO LETTA COME BINOTTO MEME

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...