carla ruocco luigi di maio

IL M5S VUOLE DIVENTARE IL MOVIMENTO DEL SUD. CARLA RUOCCO ''LICENZIA'' DI MAIO E CASALINO E SI RIPOSIZIONA AL MEZZOGIORNO, VISTO CHE IL NORD È DI SALVINI E IL CENTRO (PIÙ O MENO) DEL PD: ''IL MOVIMENTO DEVE CONCENTRARSI SU UN PROGRAMMA SPECIFICO PER IL SUD. IL CHE NON VUOL DIRE ASSISTENZIALISMO. ANZI: PRESENTARE COSÌ IL REDDITO DI CITTADINANZA È RISULTATO OFFENSIVO, E NON A CASO È VENUTA UN'ONDATA ASTENSIONISTA''

 

Daniele Capezzone per “la Verità

 

carla ruocco

Carla Ruocco è una veterana del Movimento 5 stelle: è stata componente del direttorio M5s, a suo tempo organo di governo del Movimento voluto da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Deputata già nella scorsa legislatura, oggi presiede la commissione Finanze della Camera dei deputati, della quale era stata vicepresidente nei cinque anni precedenti. È considerata una delle voci critiche rispetto alla leadership di Luigi Di Maio. Ha scelto di parlare di tutto (governo, Movimento, prospettive) con La Verità.

 

Inutile girarci intorno. La considerano una delle leader dell' opposizione interna a Luigi Di Maio. Ci aiuti a capire come stanno le cose.

«Non penso proprio di essere una esponente o addirittura la leader di una opposizione interna. Personalmente ritengo che il M5s abbia alcuni principi e valori: uno di questi è la condivisione, che non è compatibile con l' idea dell' uomo solo al comando. Purtroppo abbiamo dato questa impressione. E la cosa ha inevitabilmente pesato sul risultato elettorale».

 

Valutiamo le cose nel breve e nel medio termine. Nel breve, secondo lei, l' esperienza di governo con la Lega di Matteo Salvini deve proseguire o no? E se sì, in che forma?

«L' esperienza di governo deve essere tale per cui una forza politica non venga privata del suo spazio. Quindi, se si tratta di rispettare il contratto, ma ciascuno con i suoi margini e la sua dignità, allora si può fare. Ma avendo bene in testa i capisaldi, a cui non si può derogare. Altrimenti la gente non ci capisce più».

 

Ma non sarà che vi siete trovati a corto di proposte programmatiche da mettere sul tavolo? Loro hanno flat tax, autonomia, decreto Sicurezza bis. Voi non avete molto in mano in questa fase

«Personalmente, vorrei puntare su un tema che è nelle nostre corde ed è stato marginalizzato: il Sud, il Mezzogiorno. Il Movimento deve concentrarsi su un programma specifico per il Sud. Il che non vuol dire assistenzialismo. Anzi: presentare così il reddito di cittadinanza è risultato offensivo, e non a caso dal Sud è venuta un' ondata astensionista. Dico peraltro che il Sud come tema interessa anche agli imprenditori del Nord, che vanno incoraggiati a investire, e con un moltiplicatore per gli investimenti assai elevato potenzialmente».

carla ruocco luigi di maio

 

Una domanda profonda sui vostri elettori. Chi vi ha votato il 4 marzo condivideva (e credo condivida ancora, anzi, adesso più di prima) il giudizio negativo sui vecchi partiti. Ma non teme che una parte di quegli elettori non abbia gradito il no a tutto? No Tav, no Tap, eccetera? Un conto è essere incazzati con la vecchia politica, altro conto è il rischio della non decisione.

 

«Non sono affatto d' accordo, anzi respingo questa tesi come un attacco strumentale. Se parliamo di sostenibilità, di cambiamenti climatici (che ora entrano pure nelle valutazioni di rischio degli operatori bancari), della finanza d' impatto, parliamo di temi decisivi per il futuro. Pensare all' ambiente come fattore di blocco e come elenco di no è una visione retrograda. È un imbarbarimento che respingo al mittente».

 

Passiamo a un tempo più lungo. Che cosa vede nel futuro del Movimento 5 stelle?

«Senza timore, il Movimento deve rivedere alcuni punti di fondo. Puntare sulla partecipazione, dedicarsi al territorio, investire tempo sul "piccolo" e non solo sul Palazzo o sui grandi numeri. Altrimenti si rischia un effetto di alienazione».

carla ruocco 1

 

Politicamente parlando, semplifico: una forza indipendente e terza oppure una forza alleata con una sinistra rinnovata?

«Io sono una grillina della prima ora: se stai sui territori, le categorie di destra e sinistra contano meno».

 

Che cosa va confermato e che cosa andrebbe cambiato, secondo lei, nella vostra comunicazione?

«Premessa: per me questa intervista non ha l' obiettivo di additare colpevoli o responsabili di qualcosa.

Ma è evidente che, quando si sta in una squadra, ciascuno deve rispondere agli altri di ciò che fa. E gli errori vanno corretti. Quando alle europee del 2014 perdemmo 3 o 4 punti, la comunicazione fu azzerata. Mi limito a ricordarlo».

 

Non vedo molti di voi che vadano in tv Pochissimi volti sono stati scelti, o mi sbaglio?

CARLA RUOCCO ELIO LANNUTTI

«Anche su questo ci sono margini di miglioramento, diciamo La dimensione collettiva rischia di essere depauperata. So bene che ci sono dei ruoli e delle capacità personali, ma occorre ricordare che il Movimento è una cosa ampia».

Si parla molto di rimpasto. Ma - al di là dei nomi - le chiedo se non sia opportuno un criterio, e cioè evitare il cumulo di troppi incarichi.

«Questo è certamente un punto. Devo però ammettere che, su questo, l' equilibrio di governo è importante. E non si può prescindere da un confronto con l' alleato di governo».

 

Come fa Di Maio a essere contemporaneamente leader del M5s, vicepremier, ministro del Lavoro e della previdenza sociale, ministro dello Sviluppo, con competenze anche su telecomunicazioni-energia-commercio estero, e con 130 tavoli di crisi da presidiare?

carla ruocco con laura bottici e marcello minenna

Neanche Superman«Se è per questo, è pure tesoriere... Anche qui premetto: lo dico con spirito oggettivo, nessuna critica di carattere personale. A volte concentrare le energie anziché fare troppe cose insieme aiuta a fare meglio. Ma non posso certo essere io a decidere per altri».

 

La regola dei due mandati pesa nelle decisioni di questa fase? I critici dicono: gli attuali parlamentari M5s sentono questa spada di Damocle.

«La regola è un caposaldo del Movimento che non va scalfito. Può piacere o no, si possono ipotizzare aggiustamenti, ma la sostanza non va scalfita. Dopo di che, non sono nella testa dei miei colleghi. Non lo credo, ma se qualcuno ragionasse in questo modo non farebbe il bene del Movimento. Queste cose la gente le coglie».

 

Veniamo all' agenda leghista. Flat tax, lei è d' accordo o no?

«È sbagliato confondere flat tax e semplificazione fiscale. Così come temo l' uso del fisco per fare dialettica politica. Detto questo, per me la flat tax va mitigata con deduzioni e detrazioni: sono elementi che aiutano le famiglie».

 

Autonomia. Che farete?

CARLA RUOCCO - DI BATTISTA - VIRGINIA RAGGI - LUIGI DI MAIO

«Si può ragionare in modo aperto, anche raccogliendo le istanze di alcune Regioni. Ma l' obiettivo fondamentale deve essere lo sviluppo di tutto il territorio, non solo di una parte».

 

Però le Regioni di serie B esistono già ora, e non è certo colpa dell' autonomia. Pensi alla sanità, con alcune Regioni disastrate, a parità di spesa. È colpa di chi le ha amministrate.

«Non ci sono dubbi sul fatto che ci sia stata mala gestio, errori, corruzione.

Anzi, a maggior ragione sono severa verso i governatori del Sud. Le loro responsabilità non possono essere in alcun modo attenuate».

 

Decreto Sicurezza bis? Lo sosterrete?

«Lo voglio leggere».

 

lombardi ruocco taverna

Qual è il ruolo della Casaleggio & associati in questo momento nel processo decisionale?

«In realtà, è un importante supporto tecnico attraverso la piattaforma Rousseau. Il resto delle decisioni è riservato alla politica».

 

Siete arrivati pronti alla prova del governo? Mi ha colpito la battuta di Beppe Grillo in un suo spettacolo: «Forse non eravamo pronti».

«È evidente che il Movimento è una forza politica nuova. La novità porta con sé vantaggi e svantaggi. Mettiamola così: con la novità, hai qualcosa di inesplorato, ma anche di perfettibile».

carla ruocco beppe grillo

 

Lo ha sentito di recente?

«Sì, certo, siamo in contatto. Lui è il garante di principi e valori. E aveva annunciato che non sarebbe stato parte in causa nella quotidianità, che non avrebbe interferito».

Vedo che nel blog parla di temi ambientali, non dei sottosegretari.

«Come dicevo, è un nostro tema. È il tema dei giovani, da portare nelle scuole».

Dicono che lei sia rimasta politicamente delusa per l' esito della vicenda Consob, con la bocciatura della candidatura di Marcello Minenna.

 

Com' è andata quella partita?

«Veramente era il candidato su cui si era espresso Beppe Grillo, che viene certamente prima di me. Mi sopravvalutate...Grillo, che, come dicevo, non entra nella quotidianità, in quel caso si era pronunciato. Ma sono state fatte altre scelte».

Dia un consiglio costruttivo a Luigi Di Maio.

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 2

«Raccogliere con spirito positivo quelle che possono sembrare critiche e invece sono solo consigli. Nulla di personale».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...