giuseppe conte

MA CHE SIAMO IN UN FILM DI NANNI MORETTI? MENTRE CONTE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BETTINI, SPIEGA PERCHÉ NON SI ALLEERÀ CON IL PD NEMMENO ALLE REGIONALI DEL LAZIO (“NON POSSO RINUNCIARE ALLA MIA TRADIZIONE”), UN SIGNORE BARBUTO IN SALA LO INTERROMPE: “QUAL E’ LA TUA TRADIZIONE?” – PEPPINIELLO NON SI SCOMPONE E PIAZZA LA BATTUTA: “MA QUESTO E’ MASSIMALISMO” - SE L’INCONTRO DOVEVA ESSERE IL BATTESIMO DELLA CORRENTE FILO-M5S DEL PD IN VISTA DEL CONGRESSO HA FUNZIONATO POCO… - VIDEO

Stefano Cappellini per repubblica.it

 

 

giuseppe conte foto di bacco(3)

Succede alle presentazioni dei libri che si crei un momento cult, un fuori programma che anima il rituale, di solito quando dalla platea arriva qualcosa di imprevisto. Nel caso del vernissage all'Auditorium di Roma per il nuovo libro di Goffredo Bettini, ideologo di almeno due segretari del Partito democratico, il momento è mentre parla l'ospite d'onore Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle che da un paio d'anni ha preso il posto dei leader dem come destinatario dei consigli bettiniani.

 

giuseppe conte goffredo bettini andrea riccardi andrea orlando foto di bacco

Conte sta spiegando perché non si alleerà con il Pd nemmeno alle regionali del Lazio e chiude così il concetto: "Ho posto delle condizioni, non posso rinunciare ai miei valori e alla mia tradizione". Un signore barbuto in sala non resiste e sbotta: "La tua tradizione? E qual è la tua tradizione?". Dopo un comprensibile istante di sorpresa, un irritato Conte prova a parare il colpo con una battuta memorabile: "Ma questo è massimalismo!".

 

 

giuseppe conte foto di bacco

Se doveva essere la presentazione di un libro ('A sinistra, da capo', edizioni Paper first, la casa editrice del Fatto quotidiano, da sempre sensibile alle sorti del Pd) è stato un successo: sala gremita, volti noti e tanti politici, coda al firma-copie. Se doveva essere il battesimo della corrente filo-M5S del Pd in vista del congresso ha funzionato meno. Tolto il minimo comune denominatore negli interventi degli oratori, e cioè che il Pd è un fallimento, è tutto sbagliato, è tutto da rifare, dall'adunata romana è uscito un puzzle un po' scombinato di ambizioni di rifondazione della sinistra.

goffredo bettini andrea orlando foto di bacco

 

Forse non poteva essere altrimenti dato che uno degli aspiranti rifondatori sul palco era appunto Conte, che si è scagliato contro "il vetero-capitalismo", "il turbo-capitalismo" e la "la logica consumerista" (forse intendeva dire consumista), il secondo Andrea Orlando, che con il M5S ha detto di volersi alleare di nuovo "per riformare il capitalismo" e il terzo Bettini medesimo, che ha dedicato parte del libro e del suo discorso a deplorare la perdita della "scintilla" del 1917, parliamo di Rivoluzione d'Ottobre, cioè "l'ambizione di portare gli ultimi dentro il palazzo del potere": "Non siamo stati capaci - ha detto Bettini in uno dei passaggi declamati con più sofferenza - di sottrarre le giuste istanze di liberazione dalle macerie del muro di Berlino".

 

 

goffredo bettini andrea riccardi andrea orlando foto di bacco

Sul punto Bettini e Orlando, autore della postfazione del volume, concordano: il Pd è un partito supino al capitalismo e un dibattito sul tema non può più essere differito. "Le differenze che ci sono nel partito - è il parere di Orlando - non possono più essere gestite con la reticenza", cioè rimuovendo il tema dal congresso. Sul momento più teso della sua oratoria, anche all'ex ministro del Lavoro tocca il suo contestatore in sala: "Non si riforma il capitalismo con Draghi!". Al che Orlando, intuendo che la voce proviene dalla claque contiana, rinfaccia proprio la caduta di Draghi: "Ma nemmeno con Meloni".

 

Ad applaudire in platea c'è Francesco Boccia, collaudato ufficiale di collegamento tra il Pd e i grillini, una raggiante Paola Taverna, segata come parlamentare dal limite dei due mandati ma senza perdere fede in Conte ("Sono qui per il presidente", spiega), l'europarlamentare e fuoriuscito M5S Dino Giarrusso ("Sono qui per Bettini", è la versione speculare). Non si è visto Massimo D'Alema, diviso da una annosa contrapposizione con Bettini, sanata negli ultimi anni solo dal comune afflato per "Giuseppe".

giuseppe conte goffredo bettini foto di bacco

 

 

Conte concede a Bettini tutto quel che può, l'elogio letterario ("C'è in questo libro un labor limae oraziano, una prosa a tratti anche aforistica"), il ringraziamento per l'appassionata difesa del Conte due ("Tanti dem hanno rinnegato quell'esperienza e insieme al Paese si sono calati nello stato ipnotico del governo Draghi"), persino una punta di autoironia ("Non voglio rovinare la reputazione a Goffredo, per questo dico che ogni tanto non siamo d'accordo").

giuseppe conte goffredo bettini andrea riccardi foto di bacco

 

Eppure sul palco e anche tra il pubblico pare evidente il cortocircuito tra chi, come Bettini, dice di "credere al Pd", seppur da ricostruire, e chi, come Conte, resta seduto sul fiume ad aspettare che ne passi il cadavere. Il leader M5S lascia una porta aperta ai nostalgici dell'era giallorossa: "Se il percorso delineato in questo libro prevarrà anche nella dialettica interna del Pd, sarà facile ritrovarci". Sarà.

 

GOFFREDO BETTINI - A SINISTRA DA CAPO

Bettini esprime dolore per la scelta laziale di Conte e appoggio al candidato presidente indicato da Pd e Azione, l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato: "Caro Giuseppe, ho capito le tue ragioni quando sei uscito dal governo, anche se come sai non era d'accordo sulla rottura, stavolta no, non si sfascia un'alleanza che già c'è".

 

Anche Orlando, che pure si compiace che il Pd abbia capito come tra il populismo grillino e quello leghista "c'era differenza", prova a dare qualche timida botta a Conte: "C'è chi fa la sinistra non sempre essendola". Poi ricorda al capo grillino che per fare giustizia sociale non si può puntare solo sulla spesa pubblica, "serve la redistribuzione, perché ogni tanto per fare qualcuno contento serve scontentare qualcun altro". Insomma, una critica a una delle parole più usate nel vocabolario dell'ex presidente del Consiglio: gratis. Giusto il prezzo che Conte è disposto a pagare per portarsi a casa le spoglie del Pd.

bettini orlandobettini

giuseppe conte foto di bacco (2)giuseppe conte foto di bacco (4)

 

Ultimi Dagoreport

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…